Etichetta pneumatici: quanto vale nella scelta delle gomme?

Etichetta pneumatici: quanto vale nella scelta delle gomme? L'etichetta degli pneumatici è vista ancora con superficialità da chi preferisce basarsi sul prezzo

L'etichetta degli pneumatici è vista ancora con superficialità da chi preferisce basarsi sul prezzo, sul marchio o sul consiglio del gommista

20 Dicembre 2013 - 06:12

A distanza di un anno dall'introduzione obbligatoria dell'etichetta energetica è cambiato qualcosa nelle abitudini dei consumatori quando arriva il momento di cambiare gli  pneumatici dell'auto? Un sondaggio europeo ha provato a rispondere alla domanda, verificando il grado di apprezzamento e conoscenza dell'etichetta e quanti la utilizzano per acquistare gli pneumatici più efficienti e sicuri.

3 SU 10 CONOSCONO L'ETICHETTA – In occasione del primo compleanno dell'etichetta energetica degli pneumatici abbiamo approfondito insieme a Goodyear-Dunlop cosa renderà l'etichetta universale e completa per identificare il prodotto più conveniente e sicuro in qualsiasi condizione di guida (la frenata su asfalto asciutto ora non è contemplata e, in generale, i parametri attuali non rappresentano anche le gomme invernali). In quell'occasione Goodyear rendeva noto tramite un sondaggio Ipsos che il 71% degli automobilisti aveva comprato nuovi pneumatici  nel 2013 basandosi sull'etichetta. Un risultato differente – dovuto in parte al campione considerato – è emerso invece da un sondaggio europeo, realizzato sempre da Ipsos ma per conto del comparatore di pneumatici Rezulteo.com. La ricerca ha sondato tra gli acquirenti di pneumatici del 2013 in che modo l'etichetta è stata di aiuto nella scelta, confrontando poi i dati del 2013 con quelli dello stesso sondaggio realizzato nel 2012, un mese prima dell'introduzione dell'etichetta. Su 3402 intervistati in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna la percentuale degli automobilisti informati è salita dal 20% a oltre il 30%. Nonostante il popolo motorizzato sia favorevole nel 72% dei casi all'impiego dell'etichetta, un deludente 8% dimostra che sono in pochi quelli che realmente riconoscono i parametri che raffigura l'adesivo.

E' CHIARA MA POCHI LA LEGGONO – Trai Paesi più informati sono in testa pari merito Italia, Germania e Spagna (con il 39% delle risposte corrette) mentre la Francia è di poco staccata (con il 37%) e precede il Regno Unito con solo il 29% degli automobilisti consapevoli di cosa sia l'etichetta degli pneumatici e a cosa serva. L'aspetto più interessante del sondaggio (quanto deludente per lo scarso peso che gli automobilisti attribuiscono ancora alla sicurezza degli pneumatici) è che la maggior parte degli acquirenti (8 su 10) si affida ancora al consiglio del gommista e nel 56% dei casi basa la scelta esclusivamente sul prezzo. Questa abitudine tradisce una non corretta conoscenza dell'etichetta, introdotta – oltre a favorire i prodotti più efficienti e sicuri – proprio per permettere agli automobilisti un acquisto più consapevole. La dimostrazione viene dal fatto che, del campione intervistato, solo l'8% sa indicare i 3 requisiti (resistenza al rotolamento che si traduce in consumo di carburante, frenata su asfalto bagnato e rumorosità esterna provocata dal rotolamento). Paradossalmente, il 73% afferma che l'etichetta ha una grafica comprensibile ma solo il 38% l'ha consultata prima di approvare l'acquisto delle gomme nuove. I più attenti a controllare le lettere assegnate alle gomme – secondo il sondaggio – risultano gli spagnoli (50%), seguiti da italiani (48%), francesi (33%), tedeschi (32%) e inglesi (26%).

IL RISPARMIO NON VALE 18 METRI IN FRENATA – Secondo i dati del sondaggio Rezulteo.com l'etichetta sugli pneumatici ha ancora poca presa in confronto alla fedeltà indiscutibile (17%) verso lo sesso marchio in uso (probabilmente per il timore di non trovare ugualmente efficaci gomme diverse) o al prezzo (17%) invece che sulle prestazioni della gomma (rilevanti per il 14%). Piuttosto che lanciarvi su un prezzo vantaggioso (chi non lo farebbe viste le difficoltà economiche), chiedetevi se vale la pena davvero risparmiare mediamente 50 euro l'anno (per 3 anni) pagando il rischio con un maggior consumo di carburante e l'insicurezza di un'auto a 80 km/h che si fermerà 18 metri dopo sul bagnato; è questa la differenza tra una gomma migliore da lettera “A” e una gomma peggiore da lettera “F”.

Sicurauto Whatsapp Channel
Resta sempre aggiornato su tutte le novità automotive e aftermarket

Iscriviti gratis al nostro canale whatsapp cliccando qui o inquadrando il QR Code

Commenta con la tua opinione

X