Nella Zona a traffico limitato del centro storico di Bari, su tre in sosta, una non ha il contrassegno
Zona a traffico limitato: lo dice la definizione stessa, un'area dove dovrebbe entrare un certo numero selezionato di vetture. Ma a Bari, a quanto pare, non è così, e la vicenda assume contorni grotteschi. Nella Ztl della splendida città pugliese, il parcheggio all'interno dell'area a traffico limitato è in teoria consentito solamente ai residenti muniti di pass. Ma nella realtà, su tre auto in sosta, una non ha il contrassegno per accedere in quel perimetro: lo documenta repubblica.it (vedi anche foto della sosta selvaggia). Sul cruscotto delle vetture, compaiono fogli scritti a mano che riportano: “Sono al negozio x” oppure “Sto facendo lavori di ristrutturazione” o “Permesso speciale”. Come se non bastasse, nel borgo antico di Bari, il pilomat (il dissuasore mobile a scomparsa, che dovrebbe alzarsi per sbarrare la strada a chi non ha diritto d'accesso) davanti alla Cattedrale da un mese e mezzo è rotto, e così si verifica l'ingresso incontrollato di macchine in piazza Odegitria. Idem gli altri pilomat.
DALL'OTTOBRE 2011 – Era infatti l'ottobre 2011 quando, a Bari vecchia, diventavano operative le telecamere della Ztl. I varchi di accesso alla Zona a traffico limitato venivano dotati di un sistema automatico di controllo in grado di riconoscere le targhe dei veicoli e di individuare quelli privi di autorizzazione al transito. In particolare, il sistema è dotato di lettura ottica delle targhe ed è in grado di rilevare automaticamente il transito dei veicoli. Garantisce, sulla carta, il libero accesso ai veicoli in possesso di regolare autorizzazione e la gestione automatizzata delle potenziali violazioni interfacciandosi con il sistema di sanzioni utilizzato dal comando di polizia municipale. Il sistema fornisce automaticamente foto digitale del veicolo, data e ora del transito, identificazione del varco di transito, targa del veicolo in formato testo, segnalazione della mancata autorizzazione. Ed è in grado di identificare in maniera automatica i transiti dei veicoli avvenuti entro le fasce orarie consentite, quelli degli utenti dotati di autorizzazione al transito in area Ztl e i transiti non autorizzati, che sono sanzionati attraverso l'emissione di un verbale. I possessori del contrassegno Zsr-D possono solo entrare e non parcheggiare all'interno della Ztl, contrariamente ai possessori del contrassegno Ztl che invece possono parcheggiare negli spazi loro riservati. “Creare e far rispettare gli spazi dove pedoni e ciclisti ed in particolare i bambini possono passeggiare senza essere assediati dalle auto è una battaglia di civiltà per una città sempre più a misura d'uomo”, aveva dichiarato il consigliere incaricato alla Mobilità Antonio Decaro nel 2011.
LA SITUAZIONE NELLE VIE – La zona in cui la sosta si fa più selvaggia è quella alle spalle della Cattedrale di San Sabino. In via Carducci, adiacente al parcheggio di largo San Sabino, sono sistemate a spina di pesce decine di automobili. In piazza Chiurlia e nei vicoli vicini, dove l'accesso di giorno è consentito, in tanti parcheggiano anche in divieto di sosta e vanno via: un escamotage per non pagare il grattino sulle strisce blu del centro murattiano. Attorno al castello Svevo, i furbetti della sosta non rinunciano a lasciare l'auto sulle strisce gialle e senza contrassegno. Ovviamente, l'amministrazione barese promette di prendere qualche provvedimento, per evitare che la situazione peggiori. E il pilomat davanti alla Cattedrale? “È incagliato – spiega Decaro -, non funziona il motore centrale e bisogna sostituirlo completamente. Gli uffici tecnici hanno già ordinato il pezzo quindici giorni fa ma deve arrivare da un'azienda di Bergamo. Purtroppo è una questione di usura, a furia di alzarsi e abbassarsi da sette anni i pilomat si rovinano”.
Iscriviti gratis al nostro canale whatsapp cliccando qui o inquadrando il QR Code