USA, la California si popola di auto robot: anche Lyft ha l'ok per i test

USA, la California si popola di auto robot: anche Lyft ha l'ok per i test Arriva dalla California l'ok ai test per Lyft

Arriva dalla California l'ok ai test per Lyft, che rafforza la ricerca per la guida autonoma e ha nel mirino Uber, Apple, Tesla e gli altri

24 Novembre 2017 - 03:11

Sono passati più di 160 anni da quella Corsa all'oro che avrebbe cambiato il volto dello California (e probabilmente degli Stati Uniti), trasformando quello che era un territorio ex messicano scarsamente popolato nello Stato più popoloso e potente degli USA. Al di là dell'epopea, il grande afflusso dei cercatori d'oro da tutti gli USA e anche da altri Paesi ha probabilmente generato quella multiculturalità che ha contribuito alla nascita della Silicon Valley. Non ci stupiamo quindi che la guida autonoma, fatta più di Silicio che di Ferro, veda ancora nella California una Terra promessa, alla quale è arrivata anche Lyft dopo Uber, Tesla, Apple, Delphi, GM e molti altri (leggi che Samsung ha avuto l'ok per i test di guida autonoma in California).

BENVENUTA NEL CLUB La notizia è fresca e importante: Lyft ha ottenuto il permesso di provare la sua tecnologia di guida autonoma sulle strade pubbliche della California. Il California Department of Motor Vehicles (DMV), ha infatti approvato i suoi test e già a gennaio quest'anno l'Azienda aveva annunciato che il suo centro di sviluppo stava lavorando sia ad una tecnologia di guida autonoma proprietaria sia a quelle sviluppate in collaborazione con Case automobilistiche e altri partner (leggi che GM e Lyft preparano migliaia di Bolt per testare la guida autonoma).

La lista di chi ha ottenuto il permesso di provare le auto robot in California è ormai lunghissima, contando (ad oggi) 45 soggetti. È interessante sapere che la prima ad avere la licenza è stata Volkswagen, seguita da Mercedes, Waymo, Delphi, Tesla e Bosch. Dopo questi “veterani” sono arrivati Nissan, GM Cruise, BMW, Honda, Ford e aziende tecnologiche quali Zoox e Drive.ai, seguite da Faraday & Future, Baidu, Wheego, Valeo, NIO (sapevi che fra gli investitori di NIO c'è anche Baidu, impegnata nella guida autonoma con il progetto Apollo?), Telenav e Nvidia. Gli ultimi arrivati sono invece Samsung, Continental, Voyage, CYNGN, Roadstar.Ai, Changan e, per l'appunto, Lyft.

IN CONCORRENZA CON TUTTI Ricordiamo che Lyft aveva avviato all'inizio dell'anno una collaborazione con Waymo ma ha anche accordi con la già citata GM, Ford e la startup Nutonomy, il tutto finalizzato ad avere automobili a guida autonoma nella sua flotta. In realtà Lyft aveva già un piede dentro le auto robot (ed i relativi test in California) grazie al suo partner Drive.ai, già nella lista del DMV, ma aver ottenuto la licenza in prima persona sembra suggerire la sua volontà di assumere un ruolo più attivo in questa tecnologia nel prossimo futuro.

Questa licenza la pone in pratica in concorrenza con i suoi partner, sia automobilistici sia tecnologici, e fa capire la volontà di Lyft di avere risultati esclusivi per sé stessa, anche per contrastare Uber che aveva avuto la licenza già a marzo (leggi che Uber ad aprile aveva perduto un uomo chiave della sua guida autonoma).

SCALATA VERSO LA CIMA La traiettoria di Lyft è interessante: ha vissuto all'ombra di Uber ma non ha avuto i suoi scandali e le sue cause legali e se ha chiesto una licenza diretta probabilmente si prepara a testare presto la sua tecnologia autonoma sulle strade pubbliche. Sarà interessante vedere come Lyft pensa di differenziarsi dagli altri competitor, che sono sia le Case automobilistiche, con Tesla e GM in prima fila, sia i componentisti quali Delphi e Valeo, sia le società tecnologiche, che vanno dai giganti come Goolge (che pure l'ha finanziata), Apple e anche Nvidia, alle giovani startup. Sembra quindi che Lyft stia giocando bene e pragmaticamente le sue carte e il DMV che le dà l'OK per i test delle auto robot è un altro passo nella giusta direzione. Una cosa è certa: i driver di Lyft, come quelli di Uber prima ancora, non sono contenti di sapere che il loro lavoro serve anche a finanziare progetti che potrebbero strappar loro il volante dalle mani, anche se Ford e Lyft hanno dichiarato che la guida autonoma non cancellerà i taxi.

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