
Previsione nerissima dell'Unrae: solo 1.680.000 immatricolazioni nel 2012. Famiglie in grave difficoltà e fisco troppo penalizzante
Non c'è fine al peggio. Dopo le continue flessioni del mercato auto italiano negli anni precedenti, adesso l'Unrae (assocazione che riunisce i Costruttori esteri) fa una previsione ancora al ribasso: 1.680.000 immatricolazioni nel 2012. Un calo del 4% sul 2011. È che sempre più famiglie hanno difficoltà a permettersi l'auto nuova, vista quasi come un bene di lusso. Inoltre, la pressione fiscale si fa sempre più forte.
INDIETRO DI 20 ANNI – L'abbiamo sentito con le nostre orecchie, poche ore fa, alla conferenza stampa di Milano dell'Unrae. Il presidente Jacques Bousquet è stato perentorio: per il 2012 si prevedono 1.680.000 immatricolazioni di auto (in calo del 4% sulle 1.750.000 attese a fine 2011) e 160.000 di veicoli commerciali (-5,9%). Una stima, fra l'altro, ottimistica. Anche per il 2013, le indicazioni tracciano uno scenario quasi piatto, con 1.720.000 auto e 180.000 commerciali. Per avere un'idea, nel 2008 furono immatricolate 2.162.000 auto e 223.000 veicoli commerciali. Siamo ai livelli bassissimi di 20 anni fa. E dal 2008 al 2013 le Case potranno perdere anche il 30% delle loro strutture di vendita.
PROPOSTE – Come se ne esce? Secondo l'Unrae, occorre agire sul fronte dell'innovazione, della mobilità sostenibile, rivedendo la fiscalità attraverso una rimodulazione del gettito, agendo sulla leva delle auto aziendali con adeguamento della fiscalità italiana a quella europea, intervenendo in modo concreto con misure in favore dei giovani e delle famiglie. Sono proprio i nuclei familiari a risultare in grave difficoltà: la macchina pesa per via delle tasse. Accise del carburante, Iva, Rc auto, imposte sulle stesse Rca, Ipt maggiorata.
AIUTO – L'Unrae suggerisce al Governo un programma triennale parametrato alle emissioni di CO2 per spingere le famiglie a comprare l'auto nuova, con beneficio per l'ambiente e la sicurezza: le vetture moderne sporcano meno e sono dotate di tecnologia intelligente per prevenire gli incidenti. Jacques Bousquet, Presidente Unrae, ha chiesto che una quota dei 4,8 miliardi di euro derivanti dall'aumento delle accise sui carburanti torni al settore dell'automotive per permettergli di contribuire alla crescita economica del Paese.
GIOVANI IN FUGA – E a proposito di famiglie, i giovani fra i 18 e i 29 anni, per via della precarietà del lavoro, hanno forti difficoltà a ricorrere al credito bancario. Una soluzione, per l'Unrae, è la costituzione di un fondo per prestiti a tasso agevolato, abolendo nel contempo i costi per le pratiche di finanziamento.
SUD E PICCOLE: GUAI – In calo vendite al Sud e nei segmenti di ingresso. Favorite quando c'erano gli incentivi, le utilitarie stanno ora soffrendo maggiormente rispetto a quelle degli altri segmenti di maggior volume, con flessioni del 16%, inequivocabile segno delle difficoltà delle famiglie. Se il calo medio delle vendite nel 2011 sul 2010 è del 10,8%, al Sud la crisi morde di più: immatricolazioni a -25,3%.
LO STATO CI PERDE – Gianni Filipponi, direttore generale dell'Unrae, analizza un paradosso. Ci sono 610.000 auto vendute in meno in un biennio, con 12 miliardi di fatturato persi e, soprattutto, il mancato gettito fiscale derivato da queste minori vendite, valutabile sui 2,5 miliardi di euro.
POLEMICHE SULLA SICUREZZA – L'Unrae ha poi fatto notare che, secondo i dati Istat, i morti sulle strade sono calati di circa il 40% in 10 anni dal 2000 al 2010: un risultato dovuto anche alle auto moderne e sicure. I risarcimenti assicurativi per le lesioni fisiche dovrebbero essere in calo, a beneficio dei bilanci delle Assicurazioni. In compenso, la nota polemica delle Case estere, le Rca schizzano alle stelle, frenando gli acquisti delle vetture.