Uber: multa da 20 milioni di dollari per pubblicità ingannevole

Uber: multa da 20 milioni di dollari per pubblicità ingannevole Ennesimo scivolone per Uber

Ennesimo scivolone per Uber, la società di Ride Sharing dovrà pagare 20 milioni per aver pubblicizzato guadagni esagerati per attirare nuovi driver

22 Gennaio 2017 - 10:01

Una batosta consistente si è abbattuta sul capo di Uber, la pionieristica azienda del Ride Sharing è stata accusata di pubblicità ingannevole e di aver invogliato potenziali autisti a lavorare come rider millantando guadagni esagerati. Uber dovrà pagare una multa da 20 milioni di dollari per chiudere la controversia con la Federal Trade Commission amercana che le ha mosso l'accusa. L'ingente somma è stata concordata con la stessa Commissione e verrà impiegata per risarcire i driver “raggirati” i quali neppure lontanamente riescono a ottenere i guadagni pubblicizzati dalla compagnia.

IL MIRAGGIO DI GROSSI GUADAGNI CON IL RIDE SHARING In alcune città nordamericane Uber ha usato una campagna pubblicitaria piuttosto aggressiva per il reclutamento di nuovi driver da schierare nelle flotte di Ride Sharing. La compagnia di servizi di mobilità dalle pagine del proprio sito proclama che a New York un autista guadagna in media 90 mila dollari l'anno, mentre a San Francisco l'introito medio è di 74 mila dollari (Sapevi che Uber ha iniziato i test del Ride Sharing senza conducente a S.Francisco). Per la Federal Trade Commission queste cifre sono da rivedere perché opportunamente gonfiate allo scopo di allettare e convincere nuovi potenziali driver. Per l'Ente americano l'introito medio di un autista che presta servizio a New York è di 61 mila dollari, mentre nella città californiana la cifra è di 53 mila dollari.

COSTI DI LOCAZIONE SOTTOSTIMATI E TASSI ALLE STELLE Dalle indagini condotte dalla FTC è emerso che il comportamento scorretto di Uber non è stato circoscritto alla promessa di guadagni realisticamente non alla portata di tutti, si stima infatti che soltanto il 10% dei driver affiliati riesce a portare a casa quelle cifre, ma ha riguardato anche i costi del programma di finanziamento per il nolo delle autovetture Veichle Solutions Program. Il sito ufficiale Uber promuove il finanziamento per la locazione dell'auto da impiegare nel servizio di Ride Sharing stimando una spesa settimanale inferiore a 120 dollari; secondo la Federal Trade Commission, la quale ha analizzato i dati dal 2013 al 2015, invece il costo settimanale non è mai risultato inferiore a 200 dollari (Scopri perché Uber nel 2016 ha perso 3 miliardi di dollari). I driver, sempre secondo quanto asserito dalla FTC, avrebbero beneficiato di condizioni più vantaggiose rivolgendosi agli operatori finanziari.

TANTI GRATTACAPI PER UBER, MA LA CONDOTTA È DA RIVEDERE La fregatura per i driver che hanno aderito al programma di locazione è stata doppia, oltre alla promessa non mantenuta di tassi d'interesse concorrenziali declamata da Uber, si è scoperto che il contratto di noleggio prevede un limite di percorrenza chilometrica in franchigia, quando in realtà è stato pubblicizzato il chilometraggio illimitato. La multa da 20 milioni di dollari non è che l'ultima penalità che Uber vede infliggersi per comportamenti ambigui e sopra le righe; la società ha già pagato 10 milioni per una causa intentata in California in merito a dichiarazioni mendaci nei confronti degli utenti e sul capo di Uber pendono l'esito della Class Action da 100 milioni di dollari avviata dagli autisti della California e del Massachussets in merito al loro inquadramento e l'esito della sentenza della Corte di Londra relativa all'assimilazione dei driver Uber a figure di lavoratori dipendenti (Leggi qui perché secondo la Giustizia inglese Uber dovrà assumere i propri driver).

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