Strage di Acqualonga: più controlli sui bus. E sui guardrail?

Strage di Acqualonga: più controlli sui bus. E sui guardrail? Dopo la strage di Acqualonga

Dopo la strage di Acqualonga, sono più serrati i controlli sui bus

16 Aprile 2014 - 09:04

Partiamo da una semplice notizia di cronaca. Racconta l'Asaps (Amici Polstrada) che, qualche giorno fa, i ragazzi dell'Istituto Comprensivo di San Martino Valle Caudina erano pronti a partire per una gita scolastica con destinazione Napoli. Per fortuna, i minuziosi controlli della polizia locale del comune Campano hanno fatto emergere alcune irregolarità nell'autobus predisposto per il trasporto della scolaresca. Come capita in questi casi si è presentato un automezzo sostitutivo, pure esso non in condizioni di portare i ragazzi a destinazione in sicurezza. Questa è una delle tante verifiche effettuate dalla polizia municipale San Martino Valle Caudina in stretto contatto con la Polstrada di Avellino con lo scopo di garantire la piena sicurezza degli automezzi adibiti al trasporto di persone. È infatti ancora viva l'eco della tragedia del 28 luglio scorso che costò la vita a 40 persone, precipitate con un autobus dal viadotto Acqualonga di Monteforte Irpino (Avellino) della A16.

TUTTO GIUSTO, MA… – Da allora, come ha spiegato alla stampa il comandante della municipale Serafino Mauriello, i controlli si sono intensificati in una sorta di tolleranza zero sulla circolazione di automezzi non idonei, privi di manutenzione o con le documentazioni di revisione non regolari. Lodevole, per carità. Il problema del trasporto di persone su automezzi a norma guidati da autisti in grado di assicurare totale sicurezza, capacità e condizione psicofisica adeguata, è argomento forte soprattutto in questo periodo di fine anno scolastico che vede le scuole organizzare le proprie gite. Pur tuttavia, va anche considerato che sulla più grave disgrazia stradale che si sia mai verificata in Italia permane un alone di mistero. In particolare, non è stata ancora fatta chiarezza sul guardrail.

MOLTI QUESITI – “La barriera di contenimento che ha ceduto in occasione dell'incidente sull'autostrada A16, all'altezza del viadotto Acqualonga, causando la caduta di un pullman e 40 vittime, era a norma? Poteva o doveva essere sostituito?”: questi i quesiti che si poneva il MoVimento 5 Stelle poche settimane dopo l'accaduto. Ormai tutti gli esami e i test sul bus precipitato e il viadotto sono completati, quindi siamo alla fase finale: elaborazione dei dati e stesura delle relazioni, che a questo punto potrebbero essere consegnati già tra un mese o poco più. Chissà – ha scritto Maurizio Caprino sul blog Strade sicure – come verrà superato il problema del mancato ritrovamento del cronotachigrafo, che rende particolarmente difficile determinare la velocità d'urto sulla barriera e, di conseguenza, l'energia che quest'ultima non è stata in grado di assorbire (più è bassa, maggiore è la responsabilità del gestore della strada). Tanto noi di SicurAUTO.it abbiamo parlato perfino di “nuova Ustica”, a significare che si è di fronte a un nuovo possibile mistero d'Italia. I quattro periti nominati dalla Procura di Avellino – scrivevamo a novembre 2013 – e quelli di parte hanno esaminato nuovamente il bus e i guardrail del viadotto (di calcestruzzo, detti new jersey): l'agenzia Agi parla di “accesi diverbi” fra le parti durante il confronto. Stando a una prima tesi, il bus avrebbe urtato la barriara tre volte e con angolazioni diverse in 60 metri, condizioni cui nessun guardrail reggerebbe secondo quanto sostengono i periti di Autostrade. Altri ritengono invece che l'impatto sarebbe stato uno solo e relativamente lieve: infatti, analizzando alcune tracce, si può pensare che il mezzo sia arrivato sulla barriera strisciando, senza sollecitarla molto. Sicché, il guardrail non avrebbe svolto il proprio lavoro e non avrebbe contenuto a dovere il bus. Per capirci di più, servirebbe sapere la velocità del pullman al momento dell'impatto: ed ecco perchè diventa fondamentale il disco del cronotachigrafo, che però non si trova. È stato rinvenuto solo il cronotachigrafo. È vero che in alcune foto scattate dal viadotto il giorno dopo la tragedia compare almeno un disco, ma questo vuole dire poco: potrebbe non essere quello “giusto” perché gli autisti ogni tot di ore devono cambiarle il disco, pertanto si potrebbe trattare di uno già usato. Tuttavia, è davvero strano che un disco presente all'interno di un apparecchio sia andato totalmente perduto…

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