Risarcimento come vittima della strada: sentenza anti truffa

Risarcimento come vittima della strada: sentenza anti truffa Per ottenere il rimborso da parte del Fondo di garanzia per le vittime

Per ottenere il rimborso da parte del Fondo di garanzia per le vittime, occorre dimostrare il sinistro

22 Marzo 2012 - 08:03

Non esistono solo le  80.000 truffe assicurative l'anno ai danni delle Assicurazioni: ci sono anche le centinaia di frodi ai danni del Fondo di garanzia per le vittime, che interviene (fra l'altro) quando il responsabile del sinistro scappa, diventando un pirata della strada. Proprio per limitare questo secondo tipo di truffe, interviene la Cassazione, con sentenza 4360 del 21 febbraio 2012, pubblicata il 19 marzo dalla sesta sezione civile: no al risarcimento a chi si proclama vittima di pirati della strada e cita in giudizio il Fondo di garanzia per le vittime, se ci sono dubbi sul sinistro, che sarebbe stato provocato da una vettura rimasta ignota.

NIENTE RIMBORSO – L'indennizzo può essere negato per mancata presentazione della denuncia-querela, e per la mancata rappresentazione dei fatti durante il ricovero al pronto soccorso: trattasi di circostanze che possono convincere il giudice dell'inattendibilità del racconto.

ALTRO NO – Dopo essersi visto rigettare il ricorso in sede di merito, il danneggiato (o meglio, la persona che ritiene di esserlo) di un incidente stradale s'è rivolto alla Cassazione. Niente da fare: Piazza Cavour ha respinto in sede di legittimità la richiesta, ritenendo che la ricostruzione dei fatti sia poco attendibile, anche perché frammentaria e non suffragata da documentazione. Insomma, si sente “puzza di bruciato”: sembra quasi che l'automobilista abbia inventato tutto di sana pianta per avere il rimborso.

COME IN PASSATO – Non è la prima volta che la Cassazione è chiamata a esprimersi su una questione così delicata: il rimborso chiesto al Fondo di garanzia vittime della strada, senza le prove che l'incidente sia avvenuto. Né verbale delle Forze dell'ordine né testimonianze del sinistro. D'altronde è anche ragionevole che i giudici esigano un minimo di documentazione: sarebbe troppo semplice altrimenti chiedere e ottenere il rimborso dal Fondo vittime, semplicemente denunciando un incidente di cui nessuno ha visto nulla. Fra l'altro, il presunto sinistro in questione era avvenuto in provincia di Caserta, zona dove le truffe assicurative sono numerose, cosa che ha spinto le Compagnie alla fuga, con la chiusura di diversi uffici.

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