Risarcimenti Rc auto: s'inasprisce la polemica sulle lesioni lievi

Risarcimenti Rc auto: s'inasprisce la polemica sulle lesioni lievi Rc auto: si attende l'ok della Camera che rivoluzioni i rimborsi per lievi lesioni fisiche

Rc auto: si attende l'ok della Camera che rivoluzioni i rimborsi per lievi lesioni fisiche

10 Marzo 2012 - 07:03

C'è un emendamento all'articolo 32 Decreto che ha scatenato un vespaio, e riguarda i rimborsi per le lesioni di lieve entità: in particolare, i colpi di frusta dovuti a tamponamento, che fanno la parte del leone fra le oltre 80.000 truffe assicurative annuali (c'è chi finge dolore al collo per ottenere il risarcimento illecito). L'emendamento (già approvato dal Senato) dice che, per le lesioni di lieve entità, non suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, non si darà luogo a risarcimento per danno biologico permanente. E il danno alla persona per lesioni di lieve entità verrà risarcito solo a seguito di riscontro medico-legale da cui risulti visivamente o strumentalmente accertata l'esistenza della lesione. O esame (la prova della lesione) o niente rimborso. Ora si attende l'ok della Camera.

PROTESTA – Ma l'Associazione familiari vittime della strada, il consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi, l'Ordine psicologi del Lazio scrivono una lettera ad Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincentis, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, e ai componenti delle commissioni Industria, Finanze, Giustizia, Sanità, Affari costituzionali della Camera, proprio contro l'emendamento all'articolo 32 del Decreto liberalizzazioni. Il motivo è semplice: l'Associazione familiari vittime della strada, l'emendamento non sortirà gli effetti positivi auspicati (meno costi a carico delle Assicurazioni, meno truffe, Rca meno care), ma al contrario determineranno l'aumento dei costi dei sinistri, rischiando di svilire il diritto a ottenere un giusto ed equo risarcimento.

MAGGIORI SPESE – Nella lettera, le Vittime della strada spiegano che aumenterebbero gli accertamenti superflui, i cui costi ricadrebbero sul Sistema sanitario nazionale e sulle Compagnie. Inoltre, i danneggiati meno abbienti non potrebbero sostenere gli oneri di costosi accertamenti strumentali, in contrasto con l'articolo 32 della nostra Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

ESAMI IMPOSSIBILI – Ci sono poi postumi da incidente che non emergono dagli esami: uno stato depressivo, in particolare. Una delle regole fondamentali della clinica è che l'esame strumentale sia la conferma di una diagnosi clinica; la semeiotica specialistica (ortopedica, neurologica, psicologica, vascolare) rimane sovrana. Il primato è dell'accertamento clinico, dell'arte di rilevare i segni, i sintomi e tutti i dati riguardanti la patologia, collegandoli con le alterazioni che li determinano. 

MANNACIO DURO – Pesante il giudizio su quest'emendamento da parte di Stefano Mannacio, numero uno del Cupsit, Comitato unitario patrocinatori stragiudiziali italiani: “Al Senato sono stati approvati formulati tesi a svilire per l'ennesima volta il diritto delle vittime della strada ad ottenere un giusto ed equo risarcimento. Dietro il sapore demagogico e suggestivo della lotta ai furbetti del colpo frusta, si nasconde invece l'ennesima solenne fregatura sia per le vittime della strada sia per gli assicurati, i quali mai vedranno riduzioni dei premi”.

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