Riflessione di automobilista che ha bevuto un aperitivo di troppo

In questo post do voce all'amico Miro che mi scrive da Verona e, in due tempi, ci racconta le sue considerazioni a seguito di un controllo dell'etilometro

10 Giugno 2010 - 07:06

L'altro ieri sera sono uscito dall'ufficio verso le 18,30. Con due amici ci siamo  fermati al bar di sotto, abbiamo consumato due spriz cadauno poi un ultimo spriz che la cameriera ha portato per sbaglio ce lo siamo diviso. Poi siamo andati a fare due passi per recuperare.

Morale della favola, dal termine del consumo dell'alcool alla messa su strada è passata circa un'ora e mezza. Non è che io quando esco dal lavoro gozzovigli sempre per due ore fregandomene di moglie e figli a casa, il fatto è che alle nove e mezza dovevo andare a prendere un cliente straniero in aeroporto.

Allora, io peso 100 kg., ho bevuto due spriz ed un terzo, ho aspettato un'ora e mezza, pensavo obiettivamente di essere in condizione di guidare. Quando  però, in prossimità di Villafranca, è spuntata la paletta della polizia, tutto ad un tratto, le mie convinzioni hanno cominciato a vacillare.

Dopo le domande di rito mi hanno chiesto di sottopormi al pre-test per la determinazione del tasso alcolemico nel sangue. A quel punto già mi immaginavo, a partire dal mattino seguente, in piedi davanti casa ad aspettare il passaggio del cognato che mi portasse al lavoro; intanto ho soffiato nel rilevatore che mi porgeva la solerte poliziotta, che subito dopo mi ha detto “ok, è tutto a posto, abbia ancora pazienza che registriamo i suoi dati”.

Due considerazioni:

1) ben vengano questi controlli, è la prima volta nella mia vita che mi capita, e sapere che non avvengono solo nei film americani mi fa stare meglio

2) di questa storia non mi rimane tanto il sollievo di non aver perso la patente, la sensazione che mi è rimasta addosso è un'altra: quando soffi in quel tubo pensando che per bere un bicchierino in compagnia ti tocca stare col fiato sospeso in attesa del responso di una macchina…. beh, mi sono sentito estremamente stupido.

Un conto è parlare  genericamente di controlli un conto è sapere che vengono effettivamente fatti, ora so che quando berrò una birra avrò le ciabatte ai piedi e se mi offriranno un aperitivo sceglierò un Crodino. E magari mi fa anche bene alla salute.

Qualche mese dopo Miro torna sull'argomento, facendo riferimento ad un'ulteriore esperienza…

Ancora su alcol e guida, perché dalle notizie di cronaca si evince che evidentemente non stiamo facendo abbastanza. Questa volta però ne scrivo per fare un plauso alla Polizia Stradale di Verona.

Il dilemma è sempre lo stesso, bisogna controllare di più e reprimere i comportamenti inurbani o puntare più su formazione ed educazione? La domanda è retorica, qualsiasi politica di prevenzione è valida nel momento in cui unisce i due aspetti ed in questo caso qualcuno ha dimostrato che ci si può riuscire semplicemente con un po' di buon senso.

Alcune settimane fa sono stato ad una Sagra del Riso dove hanno allestito due immensi capannoni nei quali è possibile con un impegno economico ragionevole mangiare risotti di tutte le varietà locali innaffiandoli con degli ottimi vini veneti piuttosto che con del lambrusco modenese (siamo a metà strada tra le due aree di produzione). L'ambiente è rustico ma confortevole, c'è tanta gente  ma anche tanto spazio, stands, una bella passeggiata….insomma tutto ok.

Dopo aver mangiato il mio risotto cotto alla “pilota” e aver consumato, con la collaborazione di Tiziana un po' meno di mezzo litro di vino (diciamo due bicchieri io ed uno lei), sorbito il caffè e preso il dolce ai ragazzi (naturalmente a base di riso) ho notato uno stand diverso dagli altri, infatti non era tenuto da due tizi che davano l'impressione di essere dei cuochi o dei baristi, ma piuttosto dei poliziotti: mi sono avvicinato ed i due, un uomo ed una donna, gentilissimi, mi hanno fornito un opuscolo che riportava i rischi collegati alla eccessiva somministrazione di alcool in funzione delle quantità, un altro opuscolo che permette di calcolare il probabile tenore di alcool nel sangue in funzione di quanto bevuto, un paio di penne a scatto distribuite come gadget ed infine mi hanno chiesto se mi interessava, per mia informazione personale, di sottopormi al test  etilometrico.

Mi hanno avvertito del fatto che il test ha senso solo se fatto almeno venti minuti dopo aver ingerito l'ultimo bicchiere perché solo allora il livello rilevato dalla macchina coincide con quello effettivamente presente nel sangue.

Dopo aver aspettato una decina di minuti sono tornato presso lo stand, mi hanno chiesto gentilmente età, peso e quantità di alcool ingerita e mi hanno predetto il valore che probabilmente sarebbe sortito dalla rilevazione. Per la cronaca sono risultato avere un valore di 0,16, più che accettabile visto che comunque avevo in previsione di passeggiare con i bimbi per la fiera per il resto della serata, come poi abbiamo fatto.

Devo dire che la cosa mi ha fatto veramente piacere: un controllo di questo tipo è un servizio reso al cittadino che ne esce più informato e consapevole, tutta un'altra cosa rispetto alle pattuglie nascoste dietro un angolo all'uscita del Vinitaly.

Un ultimo pensierino: avevo preso una brocca da mezzo litro di Custoza, Tiziana ne ha bevuto meno di un bicchiere ed io, che ne avrò bevuti un paio, non sono comunque riuscito a finirlo: il valore che è risultato era comunque il 33% di quello ammesso per legge. Cioè per stare fuori dai limiti avrei dovuto bere circa tre volte tanto.

Bè, uno che a tavola si spara cinque/sei bicchieri si lamenta se lo fermano e lo bastonano?

Forse abbiamo davvero perso la misura….

Fonte: http://paoblog.wordpress.com

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