Prova su strada della Kia Sportage R

Prova su strada della Kia Sportage R

Abbiamo provato la versione top di gamma della Kia Sportage. L'allestimento R abbina il 2.0 turbo diesel da 184 CV e la trazione integrale

15 Maggio 2013 - 07:05

La prima generazione della Sportage, quella venduta tra il 1994 e il 2002, viene definita dalla Kia stessa come “la madre di tutte le SUV”. Ora, è inutile impelagarsi in questioni di lana caprina, ma è innegabile che le sue concorrenti dell'epoca (Suzuki Gran Vitara, Toyota Rav4 e Honda CR-V) arrivarono tutte qualche anno dopo. La Sportage mk1 univa, per la prima volta, telaio e caratteristiche di handling da fuoristrada vero, con un corpo vettura compatto e dalle forme gentili. Il prezzo, invece, era da hard discount e l'auto ebbe un buon successo in Europa (circa 700.000 unità vendute), considerando anche il fatto che portava sulla calandra un marchio praticamente ignoto al grande pubblico. Nel 2004 arrivò la seconda generazione e il salto di qualità era evidente. Nel frattempo il marchio Kia era passato di mano, da Ford a Hyundai, ovvero la rivale interna per eccellenza. Insieme, i due brand coreani avrebbero formato, di lì a poco, uno dei gruppi industriali più prolifici del mercato dell'auto mondiale. La Sportage mk2, quindi, nasceva su una piattaforma comune con Hyundai, che sulla stessa meccanica aveva sviluppato la Tucson. Della seconda generazione sono state prodotte 860.000 unità, che hanno trovato diversi estimatori in tutta Europa, con un livello di qualità sempre maggiore, in particolar modo dopo i due restyling consecutivi del 2007 e del 2008. Proprio questa anomalia dei due aggiornamenti in così breve tempo la dice lunga sulla voglia di Kia di raggiungere nel più breve tempo possibile lo stesso livello dei migliori costruttori. Infatti la terza generazione di Sportage compie un ulteriore balzo in avanti. L'obiettivo della nuova SUV coreana è di migliorare il livello della qualità percepita e di avere un appeal più sportivo. Per questo il design del modello di serie è stato fortemente ispirato dalla concept Kue presentata nel 2007 al Salone di Detroit e disegnata da Peter Schreyer e Tom Kearns.

DESIGN – Anche la Sportage mk3 è stata disegnata da Peter Schreyer, capo del design del marchio Kia e rispetta il family feeling casa caratterizzato da linee tese e muscolose. Le fiancata alta e massiccia culmina sul grande montante posteriore ed è messa in evidenza dai passaruota pronunciati. Così la Sportage dà allo stesso tempo un senso di solidità e di dinamismo. Nella vista frontale spicca la grande calandra cromata chiamata “Tiger Nose”, affiancata da fanali triangolari dal disegno allungato che nelle versioni di punta integrano le luci diurne a LED. Nella parte inferiore del paraurti è presente un fascione protettivo in plastica scuro per proteggere dai piccoli urti con ostacoli bassi; la stessa soluzione è stata adottata al posteriore.

INTERNI – L'abitacolo è per cinque persone, che possono sfruttare un bagagliaio da 564 litri che salgono a 1.353 litri abbattendo i sedili posteriori. La plancia è massiccia, con uno stile arrotondato: al centro risalta lo schermo touchscreen del sistema multimediale. I comandi del climatizzatore invece si trovano sulla parte inferiore della plancia, visto che di norma si utilizzano di meno, mentre ancora più in basso c'è un vano con l'accendisigari, gli ingressi USB, iPod e Aux. Sulla nostra “R” la chiave si inserisce all'interno del vano ricavato nel bracciolo, oppure si tiene semplicemente in tasca, per mettere in moto c'è il tasto Start/Stop. La qualità delle plastiche e degli accoppiamenti è buona, anche se la migliore concorrenza utilizza materiali più piacevoli al tatto.

CORPO VETTURA – La Kia Sportage è lunga 4,44 metri, larga 1,85 e alta 1,63 metri, nasce sulla stessa piattaforma della Kia Cee'd e della Hyundai ix35; con quest'ultima condivide le modifiche strutturali necessarie alle specifiche di un SUV e anche il passo che è di 2,64 metri. Nonostante il nuovo telaio sia più rigido del precedente il peso complessivo è sceso di 90 kg. Per quanto riguarda le sospensioni, all'avantreno c'è un classico schema McPherson mentre al retrotreno troviamo un sistema multilink, necessario per sfruttare al meglio la trazione integrale. Il sistema quattro ruote motrici, disponibile solo su alcuni allestimenti, è stato sviluppato in collaborazione con la Magna Powertrain.

TRAZIONE INTEGRALE – Si chiama DynamaxTM All-Wheel-Drive (AWD) e sfrutta un ripartitore della coppia motrice a frizione multidisco, collocato in corrispondenza del differenziale posteriore. La quantità di forza motrice da inviare ai due assali è decisa da un algoritmo che monitora diversi parametri del veicolo e non soltanto sulla differenza di velocità fra i due assali; così, in alcune situazioni, riesce a “leggere” con un istante di anticipo il comportamento della vettura, contrastando in anticipo la perdita di aderenza. I vantaggi di questa gestione integrata si riscontrano anche nella riduzione degli attriti superflui, con un conseguente risparmio di energia. La gestione è totalmente elettronica, il conducente può solamente scegliere (tramite un tasto accanto al cambio) se bloccare il differenziale centrale per ripartire la trazione al 50% sui due assali e farsi aiutare dal controllo della marcia in discesa.

SU STRADA – La Sportage della nostra prova è quanto di meglio offra il listino. Abbiamo il motore diesel più potente, 184 CV e 383 Nm a 2.500 giri, la trazione integrale permanente e il cambio automatico a 6 rapporti con convertitore di coppia. La massa complessiva, tuttavia, supera i 17 quintali. La somma di questi fattori fa sì che la KIA non sia proprio la regina degli sprint (0-100 km/h in 9,8 s). Il cambio ha una azione molto morbida e l'erogazione del motore è un poco vuota sotto i 2.200/2.300 giri. Evidentemente il turbocompressore sconta una certa inerzia che le palette a geometria variabile non riescono a mitigare del tutto. In ogni caso la ripresa è molto pronta e in un attimo si raggiungono velocità proibite dal codice. È meglio frenare i pruriti, anche perché i consumi ne risentono ed è facile scendere a medie di 11-12 km/l. Per aumentare le percorrenze si può attivare la funzione “Active Eco”(con l'apposito tasto a sinistra del volante) che sostanzialmente modifica la risposta del pedale del gas, rendendo l'erogazione della potenza più lenta e graduale. Così la Sportage dà il meglio di sé nella marcia in souplesse, dove si apprezzano le doti di grandi viaggiatrice, la comodità delle sedute (rivestite in pelle), lo spazio a bordo e i tanti accessori. L'allestimento R, infatti, prevede praticamente ogni genere di optional, come i sensori di parcheggio con telecamera posteriore, ma fa anche piacere comandare un sistema di infotainment chiaro e intuitivo, con un display touch di ottimo livello. Il confort a bordo è favorito anche dal buon lavoro delle sospensioni, che hanno una prima parte della corsa abbastanza cedevole, con poca frenatura idraulica. È un compromesso richiesto dalla gommatura sovrabbondante da 18 pollici e dalla volontà di avere un'auto morbida sulle nostre strade disastrate. Il rovescio della medaglia è una leggera sensazione di “galleggiamento” alle alte velocità, in ogni caso fisiologica per il tipo di auto e un'abbondante dose di rollio e beccheggio. Il comportamento stradale della Sportage è comunque sincero in tutti i frangenti, con una spiccata tendenza al sottosterzo, smorzata dall'elettronica che tiene tutto sotto controllo. Rispetto ai freni, invece, avremmo preferito un filo di “mordente” in più. Di forza frenante ce n'è, ma non certo in avanzo, ed è concentrata nella parte finale della corsa del pedale.

SICUREZZA – La scocca della Sportage è realizzata con acciai alto resistenziali stampati a caldo a deformazione programmata, studiata in modo da formare in caso d'impatto una gabbia che protegge l'abitacolo. La dotazione di sicurezza si compone di sei airbag (due frontali, due laterali e quelli a tendina anteriori e posteriori) e poggiatesta anteriori attivi anti colpo di frusta, in aggiunta ai dispositivi elettronici come il sistema anti bloccaggio delle ruote motrici (ABS) con ripartitore elettronico di frenata di emergenza (EBD), il controllo elettronico della stabilità ESP e della trazione TCS, frenata assistita (BAS) e controllo per le partenze in salita (HAC). Sull'allestimento “R” provato c'erano anche i fari diurni a LED e i fari anteriori allo xeno. La Kia Sportage ha effettuato i crash test Euro NCAP nel 2010 ottenendo il punteggio complessivo di 5 stelle; la protezione per gli adulti è risultata pari al 93%, la protezione bambini all'86%, quella dei pedoni al 49% e dotazioni di accessori di sicurezza pari all'86%. Inoltre nel 2010 è stata eletta la migliore della categoria “Small off-road”.  

PREZZI – La Kia Sportage R non è regalata, anzi con un prezzo di 37.000 € stacca la versione Rebel, che monta lo stesso powertrain, di ben 7.000 euro. D'accordo l'esclusività e la ricchezza dell'allestimento, ma francamente ci pare un esborso giustificabile solo dal desiderio di esclusività a tutti i costi. Ad ogni modo la gamma parte da circa 20.000 € ed è composta da un 1.6 benzina da 135 CV e da un 1.7 turbo diesel da 116 CV, entrambi disponibili con la sola trazione anteriore. Le quattro ruote motrici sono appannaggio del 2.0 turbo diesel, che si può avere anche in configurazione da 136 CV. Tutte hanno la garanzia di 7 anni o 160.000 km.

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