Polizze furto-incendio: -20% in 18 mesi

L'offerta di polizze da parte dei concessionari e i rincari dell'RC auto dissuadono sempre di più gli italiani dall'acquisto delle estensioni furto-incendio
Pare che la crisi economica, che costringe ancora molti italiani a tirare la cinghia per far quadrare i conti a fine mese, abbia riflessi negativi anche sulle polizze assicurative che coprono le auto dal furto e dall'incendio. Secondo www.facile.it, un comparatore di polizze online, nel luglio 2009 il 32,9% dei preventivi per una polizza auto comprendeva l'estensione furto-incendio, mentre nel periodo febbraio-aprile 2011 la percentuale è scesa all'11%. Il dato (è opportuno però sottolineare che i periodi di riferimento non sono comparabili) è stato ottenuto dall'esame di 800 mila richieste di preventivi ricevute da facile.it e indica che la richiesta di polizze furto incendio è scesa del 20% nel giro di un anno e mezzo.
LE MOTIVAZIONI – Il fenomeno, secondo il comparatore, ha principalmente due spiegazioni. La prima è legata all'offerta di polizze auto da parte delle case, che le propongono attraverso le reti di vendita con formule che includono il loro costo nel pezzo della vettura. A questa spiegazione, SicurAUTO.it aggiunge anche una considerazione: spesso il costo di queste polizze viene “spalmato” sulle rate del finanziamento per la vettura, il che rende ancora più attraente l'accesso alle polizze stesse, poiché al cliente non sembra quasi di pagarle. In realtà, si pagano eccome, e sono anche gravate dagli interessi. La seconda spiegazione va ricercata negli aumenti di prezzo delle polizze RC auto nell'ultimo anno (il 12%, secondo l'Osservatorio Nazionale di Federconsumatori), che porta gli italiani a cercare di risparmiare sulle coperture accessorie. Che questa spiegazione sia valida è dimostrato anche dal fatto che le regioni d'Italia dove è più evidente la disaffezione degli assicurati verso le polizze furto-incendio sono anche quelle dove l'RC è più costosa. In Puglia e Campania, le due regioni in fondo alla classifica, la percentuale di preventivi che includono anche la copertura accessoria è bassissima: rispettivamente, appena l'1,71 e l'1,06% sul totale. Tuttavia, anche nelle regioni dove l'estensione è ancora gradita si registra un brusco calo: in Lombardia, che è al primo posto, si riscontra oggi un 22,14% di preventivi che la includono, mentre nel luglio 2009 il valore era del 48,8%.
IL RISCHIO FURTI NON È SPARITO – Un'ulteriore spiegazione della rinuncia degli italiani ad assicurarsi contro il furto dell'auto può risiedere nella convinzione che nel nostro Paese la vetture non si rubino più. È vero, negli ultimi anni si è assistito a una sensibile diminuzione del fenomeno, che però è ancora rilevante: nel 2010 sono state rubate 124 mila automobili, cioè oltre il 6% di quelle nuove immesse sul mercato nello stesso periodo.