Patente e Apnee notturne: ecco i test da superare

Patente e Apnee notturne: ecco i test da superare I test cui ci si deve sottoporre per la patente se si ammette di soffrire di apnee notturne individuano 3 livelli di rischio. Ecco chi è più esposto

I test cui ci si deve sottoporre per la patente se si ammette di soffrire di apnee notturne individuano 3 livelli di rischio. Ecco chi è più esposto

23 Febbraio 2016 - 09:02

Patente: come SicurAUTO.it vi aveva anticipato a maggio 2015 (vedi qui), tiene banco il problema del colpo di sonno. Infatti, è stata recepita anche in Italia una direttiva che avrà conseguenze importanti per tutti coloro che hanno una licenza di guida: vedi qui. Sabato 20 febbraio, a Container, l'approfondimento settimanale di Radio 24 dedicato al mondo dei trasporti e della logistica, Sergio Garbarino, docente presso il dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Genova ha affrontato il tema, chiarendo alcuni punti.

DI CHE SI TRATTA – “La direttiva europea implica che tutti i soggetti che sono affetti o diagnosticati o sospettati essere diagnosticati di questa sindrome dell'apnee ostruttive del sonno, o detto meglio OSAS, siano sottoposti a un approfondito controllo medico, associato spesso al controllo anche della sonnolenza diurna che è uno dei sintomi principali. La famosa sonnolenza – dice Garbarino – non è dovuta solo all'OSAS, ma a tante altre cause, altre malattie ovviamente, e in particolare a errati stili di vita. Il debito di sonno che noi accumuliamo per errati stili di vita, per lavoro anche, determina spesso e volentieri tutta quella diciamo sintomatologia che porta a una riduzione della vigilanza, fino ad arrivare alla sonnolenza, se non alla fine al colpo di sonno. Quindi non dobbiamo dimenticare che è possibile curare e diagnosticare questa malattia e guarirla, però può rimanere la sonnolenza perché è dovuta da altre cause”.

QUALI CAMBIAMENTI – Come la direttiva cambierà la vita degli italiani? Risponde Garbarino: “Il medico certificatore, durante un rinnovo della patente, chiederà se effettivamente si è affetti o no dall'OSAS. E cercherà di valutare se il soggetto ha un sospetto, anche se la persona in questo caso dovesse negarlo. Questa patologia di solito spesso si associa a obesità, diabete, malattie cardiovascolari, fibrillazione triale, a tutta una serie di patologie già sono da anni vengono in qualche modo recepite dal medico certificatore”. Il medico monocratico chiederà se si russa, se questo russamento è rumoroso, è abituale tutte le notti, se è persistente da circa sei mesi, se in maniera intermittente si accompagna a della apnee notturne. Questi tre pilastri sono lo strumento clinico, anamnetico che ha in mano il medico certificatore. “Se si è positivi a queste cose, c'è la possibilità di somministrare un questionario di sei brevissime domande, sulla sonnolenza diurna ovviamente, e a seconda della risposta a queste domande, se il soggetto si presenterà a basso rischio la patente verrà data. Se invece sarà medio rischio – spiega Garbarino -, il medico monocratico potrà decidere se rimandare tutto alla commissione medica locale, che è un organo superiore provinciale. Se infine è ad alto rischio, a questo punto obbligatoriamente il medico monocratico deciderà di inviare alla commissione medica locale”. 

COME FINISCE – A questo punto, conclude Garbarino, “la commissione approfondirà e cercherà di vedere se il sospetto che è stato posto dal medico certificatore è reale. Quindi, ecco un questionario più approfondito, e poi la valutazione dei tempi di reazione acustici e visivi, semplici e complessi che saranno una sorta di test di vigilanza molto specifico. Se positivo, l'autista verrà inviato a un centro di medicina del sonno per poter curare la malattia”. I tempi di controllo successivo non saranno più gli stessi. E saranno suddivisi a seconda del tipo di patente. Se uno appartiene al gruppo 1, cioè patente per motociclo o automobile, sarà ogni tre anni. E ogni anno per gli autotrasportatori nel caso appartengano quindi al gruppo 2, patenti C, D, E. Ma, a nostro giudizio, resta pur sempre un punto debole di tutto l'impianto: è comunque il soggetto che deve ammettere di soffrire di OSAS. Lo farà mai, con la paura di perdere patente e lavoro? Qui i dubbi sulla questione.

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