Ogni 100 euro per l'auto, 33 euro vanno in benzina

Ogni 100 euro per l'auto, 33 euro vanno in benzina Un terzo della spesa dell'automobilista si volatilizza per il carburante

Un terzo della spesa dell'automobilista si volatilizza per il carburante

21 Settembre 2012 - 04:09

Fra aumenti delle Compagnie e accise sempre più pesanti, s'è arrivati al punto che un terzo della spesa dell'automobilista si volatilizza per il carburante: lo dice il Centro studi socioeconomici Pragma.

TRASPORTI FONDAMENTALI – La spesa media mensile sostenuta dalle famiglie italiane per i trasporti, cresciuta del 4,4% nell'ultimo biennio (da 339 a 354 euro) è seconda solo alla spesa per l'abitazione e per i prodotti alimentari/bevande (rispettivamente 719 e 477 euro al mese) e superiore a quella complessivamente sostenuta dalle famiglie italiane per abbigliamento, sanità, cultura e tempo libero (331 euro al mese). Secondo lo studio, la spesa media mensile per i trasporti varia in misura significativa in funzione delle dimensioni dei nuclei familiari (da 196 euro per famiglie di un solo componente a 543 euro per famiglie con 5 o più componenti) e del territorio (da un minimo di 204 euro in Sicilia ad un massimo di 495 euro in Lombardia). Oltre un terzo della spesa per i trasporti è destinata all'acquisto di carburante (120 euro nel 2010, 35,5% del totale). La ricerca evidenzia poi che i trasporti rappresentano un settore strategico per il sistema-Paese, in grado di generare un valore aggiunto superiore a 80 miliardi di euro nel solo 2010 (7,1% del totale dell'economia nazionale) e ricadute occupazionali stimabili in circa 2,1 milioni di unità di lavoro (9% del monte unità di lavoro). L'impatto generato dalla crisi sulle performance di settore è stato notevole, sia in termini economico-occupazionali, sia in termini di volumi di traffico di passeggeri e merci (rispettivamente -4% e -8% tra il 2010 e il 2011). In netto calo anche il numero di spostamenti medi quotidiani degli italiani, scesi a quota 106,6 milioni nel 2011 (-13,4% rispetto al 2010).

AUTO RECORD – L'auto privata si conferma Il mezzo di trasporto più diffuso: assorbe l'80% del traffico interno di persone e il 59% del traffico interno di merci; viene utilizzata per il 65% degli spostamenti quotidiani (contro un più modesto 19% degli spostamenti a piedi o in bici e l'11% con i mezzi pubblici). L'Italia sconta un “gap” infrastrutturale notevole rispetto ai principali paesi competitor, soprattutto in termini di estensione e densità della rete autostradale e di quella ferroviaria (comprese le linee ad altà velocità).

GAP DALL'EUROPA – Però i servizi per l'automobilista non sono all'altezza. Secondo lo studio, la disomogeneità della distribuzione del traffico interno di passeggeri e merci per modalità di trasporto e, nello specifico, l'utilizzo quasi esclusivo del trasporto su strada, genera inevitabili esternalità negative, riconducibili in massima parte a fenomeni di congestione, inquinamento atmosferico, incidentalità stradale, rumore. L'impatto sociale ed economico delle sopra citate esternalità tende a variare in misura significativa in funzione delle caratteristiche quali-quantitative della rete nazionale delle infrastrutture di trasporto. Un primo dato significativo riguarda il “gap” infrastrutturale dell'Italia rispetto ai principali paesi competitor europei relativamente all'estensione della rete autostradale: nel ventennio 1991-2009, quest'ultima è, infatti, aumentata del 6% in Italia, del 17% in Germania, del 58% della Francia e del 168% in Spagna; nel 2009 insistevano sull'Italia 23 km di rete autostradale ogni 1.000 km di superficie, contro i 28 km della Spagna e i 37 km della Germania.

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