Mercato auto: chi sale e chi scende nel crollo

Mercato auto: chi sale e chi scende nel crollo Il mercato auto Italia segna profondo rosso: analizziamo il mercato

Il mercato auto Italia segna profondo rosso: analizziamo il mercato, per scovare le Case che guadagnano e quelle che perdono

3 Ottobre 2012 - 06:10

Non è una leggera flessione, non è un momentaneo blocco delle vendite, qui siamo di fronte a un crollo continuo del mercato auto italiano, come conseguenza precisa della crisi che stritola le famiglie, e dai continui rincari delle accise. Ecco cosa chiede l'Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) al Governo, e, scendendo nel dettaglio, quali sono le Case che hanno guadagnato e quelle che hanno perso a settembre 2012.

COME NEL 1978 – Col drammatico mese scorso che s'è chiuso addirittura a 109.178 unità immatricolate, cioè -25,7% sull'analogo mese del 2011, le “istituzioni intervengano sui problemi strutturali che bloccano la competitività dell'industria manifatturiera in Italia”: così l'Anfia si rivolge all'Esecutivo Monti. Nei primi nove mesi dell'anno, il totale immatricolato si attesta a 1.090.627 unità, pari al 20,5% in meno rispetto ai primi nove mesi del 2011. “A tre mesi dalla chiusura d'anno, si registra la decima contrazione consecutiva a doppia cifra – ha dichiarato Roberto Vavassori, presidente Anfia – che ci riporta ai volumi di settembre 1978 (107.395 unità). Giocano ancora una volta a sfavore di una ripresa il rialzo generalizzato dei prezzi di tutti i carburanti nel mese, e l'incertezza sulla futura disponibilità di spesa dei consumatori”. In particolare, l'Anfia punta a misure di politica industriale, come la riforma della fiscalità sul lavoro e la riduzione dei costi dell'energia, “indispensabili non solo per far ripartire gli investimenti, ma per garantire la sopravvivenza stessa del tessuto industriale del nostro Paese, che dovrà essere pronto a intercettare la ripresa non appena se ne avranno i primi segnali”. Il problema è che la benzina aumenta del 4% rispetto ad agosto 2012 e del 20,2% rispetto a settembre 2011; stesso trend per il prezzo del gasolio, in crescita del 3,4% a livello congiunturale e del 21,7% a livello tendenziale.

A TUTTO GAS – Stando ai dati preliminari relativi alle immatricolazioni per alimentazione, si evidenziano ancora buoni risultati per le alimentazioni alternative. Le vetture a GPL immatricolate a settembre rappresentano l'11,7% del totale immatricolato contro il 3,5% di un anno fa, mentre per il metano la quota di mercato si attesta al 4,2% contro il 2,5% di un anno fa. In lieve crescita anche la quota di penetrazione delle vetture ibride: 0,6% a settembre 2012 contro lo 0,2% di settembre 2011. Dopo il graduale recupero di quota iniziato lo scorso giugno, le vetture diesel rallentano a settembre, attestandosi al 52,7% del totale immatricolato, contro il 54,1% del mese precedente e il 54,9% di un anno fa.

I MARCHI – Le Case nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 33.108 immatricolazioni (-24,2%), con una quota di mercato del 30,3%, in crescita di 0,5 punti rispetto a un anno fa. I marchi di Fiat Group Automobiles (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 33.032 immatricolazioni (-24,2%), con una quota di mercato del 30,3%. Tutte le marche italiane presentano flessioni a due cifre nel mese. Nel cumulato da inizio anno, i volumi immatricolati dalle marche nazionali nel loro complesso si attestano a 324.610 unità (-21%) e la quota di mercato è del 29,8%. Le Case di Fiat Group Automobiles (senza Ferrari e Maserati) totalizzano, nei primi nove mesi del 2012, 323.639 immatricolazioni (-20,5%) e detengono una quota di mercato del 29,7%. Anche nel cumulato, tutte le marche italiane riportano flessioni a due cifre. ll Gruppo Fiat però – precisa in una nota il Lingotto – con 33.032 vetture immatricolate contro le 43.594 di un anno fa si comporta meglio del mercato e si ferma al -24,23%. La quota cresce di 0,6 punti percentuali rispetto a un anno fa, attestandosi a settembre al 30,3%, contro il 29,6% di settembre 2011 e dello scorso agosto. Va male anche per i marchi di lusso: la Ferrari lascia sul terreno il 51,72% e la Maserati il 55%. Andando in ordine di classifica fra gli importatori, il Gruppo Volkswagen risulta in calo 19,81% a settembre, calando dalle 18.625 vetture immatricolate a settembre 2011 alle attuali 14.936. Giù pure il Gruppo PSA (-19.32%), GM (-33,29%), Ford (-38,29)% e Renault (-32,69%). Hyundai limita le perdite, in flessione del 9% a 5.295 unità, ma che cala molto rispetto al +0,28% di agosto. Seguono Daimler (-27,21%), BMW (-29.24%), Toyota (-16,65%) e Nissan (-28,76%). Fanno eccezione la coreana Kia (+12,21%) e la Land Rover (+35,11%), con la sua Range Rover Evoque che fa furore.

PANDA IN TESTA – Sono sempre cinque i modelli italiani nella top ten delle auto più vendute nel mese: in testa alla classifica ancora Fiat Panda (9.113 unità) e Fiat Punto (6.794), mentre conquista il terso posto, avanzando di due posizioni rispetto al mese scorso, Fiat 500 (3.544 unità), seguita, al quarto posto, da Lancia Ypsilon (3.356), anch'essa due posizioni avanti rispetto ad agosto 2012. Al nono posto, infine, troviamo Alfa Romeo Giulietta (2.420), che avanza di una posizione. Nella top ten diesel di settembre 2012, Fiat Punto (2.332 unità) si colloca al secondo posto, conquistando cinque posizioni rispetto al mese precedente. Al quarto posto, troviamo Alfa Romeo Giulietta (1.599), che avanza di due posizioni, e al settimo Fiat Panda (1.183).

PASSIONE SCHIACCIATA – L'Unrae (Costruttori esteri), “dopo le tante proposte formulate e preso atto che dei 150 tavoli preparati dal Governo non ce n'è nessuno che tratti di auto – pur consapevole delle difficoltà dell'Esecutivo – richiama l'attenzione sul patrimonio di tradizioni, competenze, passioni ed occupazione legate al mondo dell'auto: un settore che ha sempre contribuito alle entrate tributarie annuali per oltre il 16% del totale del gettito nazionale e che, nel caso delle Case estere, assorbe 8,5 miliardi di euro di componentistica italiana”. Queste le parole di Jacques Bousquet, Presidente Unrae, nel commentare i risultati negativi del mese di settembre. In merito alle problematiche generate dalla fiscalità sull'automobile si è recentemente espresso anche il Centro Studi di Confcommercio, evidenziando come per far fronte all'aumento della pressione fiscale sui carburanti intervenuta tra il 2010 e il 2012, gli italiani siano stati costretti a usare meno l'auto e, in particolare, a sottrarre risorse destinate ad altri consumi per più di 6 miliardi di euro all'anno, un valore pari allo 0,6% del PIL totale. Una passione, quella per la macchina, che viene schiacciata.

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