Maserati: futuro a Modena garantito almeno fino al 2018

Maserati: futuro a Modena garantito almeno fino al 2018 Maserati mantiene a Modena i reparti progettazione

Maserati mantiene a Modena i reparti progettazione, acquisti e commercializzazione del gruppo. Almeno fino al 2018

17 Aprile 2012 - 04:04

Non solo mercati in calo e aziende in rosso che licenziano; ogni tanto c'è qualche buona notizia per il settore automotive: è il caso di Maserati. Che mantiene a Modena i reparti progettazione, acquisti e commercializzazione del gruppo, almeno fino al 2018.

SEIMILA AUTO L'ANNO – Maserati, infatti, conferma la produzione di circa seimila auto l'anno, avviando quella di una nuova Alfa Romeo innovativa, su cui il Gruppo Fiat punta pesantemente. Inoltre, garantisce gli attuali livelli occupazionali, con  positive ricadute sull'indotto anche per la quota di produzione che si svolgerà a Grugliasco (Torino). Questo, in sintesi, l'annuncio dei vertici dell'azienda. Soddisfatti il sindaco Giorgio Pighi, il presidente della Provincia Emilio Sabattini e l'assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, che tutto avrebbero voluto fuorché un altro “dramma industriale”, con problemi di disoccupazione. Confermato anche l'investimento di 500 milioni di euro per Grugliasco, per riadattare la catena di montaggio alle esigenze del Lingotto.

UNA SETTANTINA DI ESEMPLARI – Entro il 2012 dovrebbero essere sfornati a Modena i primi 70 esemplari di prova della nuova vettura Alfa 4C, per la quale si prevede una produzione annuale di 2.500 unità da maggio 2013: sulla vettura, abbonderà la fibra di carbonio e alluminio. A Modena, proseguirà la produzione dei modelli Gran Turismo e Gran Cabrio del Tridente, andando a “morire” il modello quattro porte la cui produzione verrà spostata a Grugliasco insieme alla nuova Maserati del segmento E.

GUARDIA ALTA – “È un fatto positivo – affermano i rappresentanti di Comune, Provincia e Regione – che sia stata presentata alle istituzioni una proposta strategica. Bene anche gli impegni per l'indotto e la l'utilizzo degli stabilimenti Ferrari per la produzione di motori. Vigileremo su tempi e modalità di questo processo”.

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