L'omicidio stradale e il “c'ero prima io”

L'omicidio stradale e il “c'ero prima io” Il nuovo reato presto ci sarà

Il nuovo reato presto ci sarà, sostiene il ministro Maroni. Per ora, in attesa che il legislatore mantenga le promesse, dobbiamo accontentarci del protagonismo di enti e associazioni

16 Agosto 2011 - 10:08

L'introduzione del reato di omicidio stradale nel nostro ordinamento è un'esigenza ormai sostenuta da più parti. L'argomento, però, ritorna prepotentemente d'attualità in occasione del verificarsi dell'ennesima tragedia sulle strade frutto di comportamenti irresponsabili, per poi diradarsi, sulle pagine dei giornali e sui comunicati, quando l'onda emozionale provocata dall'evento luttuoso si affievolisce.

FINO ALLA PROSSIMA STRAGE – È stato e sarà così così anche per l'ultima strage, quella che ha visto la morte di quattro giovani francesi la cui auto è stata polverizzata dal Suv di un'automobilista ubriaco che procedeva contromano in autostrada e che ora è a piede libero perché gli inquirenti non hanno ritenuto necessario trattenerlo in carcere. Le pagine dei quotidiani e dei siti internet sono piene dei resoconti dell'incidente e dei risvolti collegati, ma si può star certi che tra qualche giorno la carta stampata (ma anche il web) mollerà la presa per occuparsi d'altro fino alla prossima strage. Tutto ciò, benché faccia parte della logica delle cose (le notizie, soprattutto quelle non positive, incalzano, e la stampa deve pur parlarne), può infastidire, ma può provocare qualche  sensazione non gradevole anche il fatto che, quando l'argomento torna d'attualità, non manchino gli enti e le associazioni che, parlando di omicidio stradale, cercano in qualche modo di attribuirsi la paternità dell'iniziativa di prevederlo nel codice penale o di aver fatto “qualcosa” in questa direzione prima di altri. Insomma, una specie di “Ne avevo parlato già io” che francamente dà sui nervi.

«GIÀ LO SCORSO APRILE…» – Non fa eccezione la Fondazione ANIA (ma non è certo l'unica…) il cui presidente, Sandro Salvati, in occasione delle dichiarazioni del ministro dell'Interno Roberto Maroni che, sull'onda dell'ultima strage, ha promesso che il nuovo reato ci sarà, ha affermato: «Già lo scorso aprile Fondazione ANIA aveva scelto di chiamare tecnici e politici a discutere della proposta di introdurre una fattispecie normativa che regoli il reato stradale, soprattutto quando si causano morti o feriti gravi. Ora non possiamo che esprimere soddisfazione e plauso all'annuncio del ministro Maroni che tale reato verrà presto introdotto nel codice penale. Come Fondazione ANIA siamo convinti da tempo che sia necessaria una battaglia d'insieme per contrastare questa tragedia e l'introduzione di un reato specifico sarebbe un passo avanti importante». Anche SicurAUTO è d'accordo con la “battaglia d'insieme” e non mancherà di informare i lettori sull'iter legislativo che porterà (si spera il più presto possibile) a istituire il reato di omicidio stradale.

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1 Commento

Raimondo
15:22, 16 Agosto 2011

Nuovi reati con nove incertezze sui meccanismi di accertamento del reato e di applicazione della pena. Solo pubblicità… (sic!)

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