L'India vuole un'agenzia che richiami le auto difettose

L'India vuole un'agenzia che richiami le auto difettose Il Paese asiatico

Il Paese asiatico, il cui mercato dell'auto raddoppierà in 5 anni, istituirà un ente che obbligherà le case a richiamare i veicoli con difetti

7 Ottobre 2011 - 04:10

L'India intende creare un'agenzia governativa che avrà il potere e la responsabilità di imporre a tutte le case automobilistiche in attività nel Paese di richiamare i veicoli rivelatisi difettosi. Un'iniziativa necessaria, visto che per il mercato dell'auto indiano si prevede un'espansione enorme.

SI ISPIRERANNO AL MODELLO AMERICANO – L'informazione proviene da fonti ufficiali di Nuova Delhi, le quali hanno anticipato che il nuovo ente sarà istituito ispirandosi al modello dell'americana Nhtsa (National highway traffic safety administration), che negli Stati Uniti si occupa della sicurezza di strade e dei veicoli e che, riguardo ai difetti di questi ultimi, si dimostra giustamente inflessibile (l'abbiamo ribadito più volte), imponendone il richiamo anche per il più piccolo inconveniente che possa mettere a rischio la sicurezza stradale. L'iniziativa indiana si deve alla constatazione che la difettosità dei veicoli commercializzati nel Paese asiatico registra tassi di crescita elevati che vanno di pari passo con il rapido sviluppo del mercato dell'auto, una circostanza sulla quale il governo ha cominciato a riflettere. Ad aumentare le perplessità riguardo alla mancanza di un ente governativo che sovrintenda alla sicurezza dei veicoli non è certo stata estranea la vicenda della Tata Nano, l'utilitaria low cost che ha dimostrato di avere la sgradevole tendenza a prendere fuoco, con almeno sei eventi effettivamente dimostrati. Il costruttore, però, ne ha richiamati 70 mila esemplari solo dietro richiesta dei clienti e s'è affrettata a sottolineare che si trattava di un richiamo volontario che non metteva comunque in dubbio le qualità della vettura.

CRESCE IL MERCATO, CRESCONO I DIFETTI – Nel recente passato, costruttori come Honda e Maruti Suzuki (ma anche molti altri) hanno proceduto al richiamo di alcuni modelli rivelatisi difettosi, ma ciò è avvenuto su base del tutto volontaria, quindi senza alcun obbligo previsto da leggi apposite che infatti, al momento, in India non esistono. E non esiste, ovviamente, nemmeno un organo governativo che si occupi del problema, anche solo per valutarlo. «Stiamo contemplando la creazione di un organismo a livello nazionale che regolerà gli aspetti tecnici e di sicurezza nel settore veicolistico, che in India è in rapida crescita e che si prevede raddoppierà nei prossimi cinque anni», ha dichiarato Ambuj Sharma, il segretario del dipartimento dell'industria pesante. Il National Automotive Board (o NAB, così dovrebbe chiamarsi il nuovo organismo) dovrebbe nascere molto presto, entro un paio di mesi o poco più. Tra le sue prerogative, ha sostenuto Sharma, potrebbe anche esserci l'applicazione di una sanzione economica per i costruttori i cui veicoli saranno soggetti a un richiamo, anche se attualmente questa è una pura ipotesi di lavoro.

Commenta con la tua opinione

X