Le 4 categorie di ciclisti (inglesi) e i loro rapporti con gli automobilisti

Le 4 categorie di ciclisti (inglesi) e i loro rapporti con gli automobilisti Se ci sono Paesi in cui gli utenti sono disponibili a condividere la strada (vedi Olanda)

Se ci sono Paesi in cui gli utenti sono disponibili a condividere la strada (vedi Olanda), in altri (Inghilterra) ciclisti ed automobilisti non sembrano avere una buona considerazione gli ...

23 Settembre 2010 - 10:09

Se ci sono Paesi in cui gli utenti sono disponibili a condividere la strada (vedi Olanda), in altri (Inghilterra) ciclisti ed automobilisti non sembrano avere una buona considerazione gli uni degli altri. Una recente ricerca del Dipartimento Trasporti inglese, infatti, i ciclisti possono essere suddivisi in 4 categorie:

  • quelli che fanno tutto il possibile per evitare le auto: percorrono strade secondarie e tranquille, guidando il più vicino possibile al marciapiede;
  • uelli che preferiscono comunque le strade principali, ma si tengono il più possibile a sinistra (cioè alla nostra destra, quindi più vicino possibile al marciapiede o al margine della carreggiata)
  • gli opportunisti, che schivano il traffico, fanno zig-zig tra le auto in coda e passano i semafori con il rosso;
  •  i “freerider” ciclisti senza regole “in un mondo dominato dalle auto”.

Quindi? Come gestire queste interrelazioni tra diversi utenti della strada?

Alcune considerazioni:

Con alti volumi di traffico e velocità elevate occorre senz'altro separare (fisicamente) le due categorie.

Il solo modo per accrescere la presenza di ciclisti sulle strade e raggiungere livelli olandesi o danesi è quella di aumentare la percezione di sicurezza nei ciclisti.

Laddove l'automobilista è anche ciclista (e viceversa) le cose sembrano andare meglio, in quanto si conoscono le rispettive esigenze e necessità sulla strada. Occorre maturare un approccio inclusivo in cui l'utente della strada deve mettersi “nei panni” dell'altro, sia questo un pedone, un ciclista, un conducente di 2 o 4 ruote, ma anche un utente del trasporto pubblico.

La strada è di tutti e tutti dobbiamo essere consapevoli di doverla condividere, tenendo a mente che serve una particolare attenzione agli utenti deboli, cioè a coloro che in caso di errore di qualcuno, potrebbero avere gravi conseguenze ….

Torneremo con alcuni consigli più pratici. Per ora la teoria….

fonte – lucapascotto.it

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