Kobe Steel: Toyota rassicura sugli standard, Subaru indaga sugli aerei

Kobe Steel: Toyota rassicura sugli standard, Subaru indaga sugli aerei I timori per auto prodotte con metalli scadenti sono alti ma Toyota rassicura su una qualità soddisfacente ed entro i canoni imposti dall'azienda

I timori per auto prodotte con metalli scadenti sono alti ma Toyota rassicura su una qualità soddisfacente ed entro i canoni imposti dall'azienda

23 Ottobre 2017 - 07:10

Mentre divampa ancora la prima fiammata dello scandalo dei metalli distribuiti dalla giapponese Kobe Steel giungono le prime rassicurazioni ai consumatori da parte dell'industria automobilistica nipponica. Quello che è il terzo produttore di acciai e metalli del Sol Levante è uno dei principali fornitori di materia prima per brand delle quattro ruote celebri come Toyota, Subaru e Honda. Relazionandosi con una delle più note agenzia di stampa internazionali, i costruttori cercano di contenere allarmismi e, probabilmente, anche richiami colossali. Dopo emissioni truccate, airbag killer e metalli farlocchi, non è forse arrivato il momento di smetterla di risparmiare sulla pelle dei consumatori?

I CONFINI DELLO SCANDALO CONTINUANO AD ESPANDERSI Come abbiamo avuto modo di spiegare nei giorni scorsi è emersa una grave anomalia nei processi produttivi di Kobe Steel, uno dei principali produttori giapponesi di metalli destinati all'industria automobilistica, meccanica e perfino aerospaziale. Ad essere sotto la lente d'ingrandimento sono principalmente il rame e ancor di più l'alluminio venduti da Kobe a numerose altre aziende (Qui trovi tutti i dettagli sulla vicenda Kobe Steel); le certificazioni relative alla resistenza di questi metalli sarebbero volontariamente falsate. Sono infatti coinvolti, oltre al settore automobilistico con i brand che accennavamo in apertura, anche industrie che producono treni, esportati anche al di fuori dei confini nipponici, e che producono velivoli. Insomma le premesse per uno scandalo colossale e dai costi stratosferici sembrano esserci tutte ma da più parti giungono accorate rassicurazioni sulla bontà dei prodotti finiti.

STANDARDI DI SICUREZZA ANCORA SODDISFACENTI PER TOYOTA Tra le prime aziende a voler inviare rassicurazioni tramite l'agenzia di stampa internazionale Reuters è giunta Toyota la quale ha specificato, puntando a tranquillizzare utenti e opinione pubblica, che, pur essendo i materiali al di sotto delle specifiche previste, gli standard di sicurezza risultano ancora soddisfacenti: “Abbiamo confermato che i materiali soddisfano gli standard normativi applicabili e il nostro standard interno per i requisiti essenziali per la sicurezza e la durata dei veicoli” (Sapevi invece dell'Irongate? Il presunto cartello dell'acciaio tra produttori di auto? Leggi qui).

SUBARU VUOLE RISALIRE AGLI AEREI A RISCHIO, SI VALUTA COMUNQUE UNA RIVALSA C'è invece chi, come Subaru, sta ancora investigando e valutando l'eventuale rischio per la propria produzione di autovetture e per le eventuali forniture a terzi. Tramite la Casa delle Pleiadi l'alluminio Kobe è stato fornito ad aeroplani impiegati dall'aviazione nipponica e, sempre come componenti in velivoli di linea. Subaru non ha ancora ultimato il lavoro di ricerca e tracciabilità per risalire con precisione a quali siano gli aerei nei quali è stata utilizzata la componentistica sospetta. Rassicurazioni a parte le Case costruttrici che hanno acquistato i materiali di Kobe Steel stanno valutando il da farsi per un'eventuale azione di rivalsa (Il cartello dell'acciaio durerebbe da oltre 20, scopri perché sarebbe stato istituito).

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