
E' stabile in Italia il numero degli incidenti stradali mortali causati da manovre contromano, ma diminuisce il numero dei decessi. In aumento, invece, i casi che si verificano in autostrada.
E' stabile in Italia il numero degli incidenti stradali mortali causati da manovre contromano, ma diminuisce il numero dei decessi. In aumento, invece, i casi che si verificano in autostrada.
Lo dice l'Asaps (l'Associazione amici e sostenitori della polizia stradale) che in uno speciale dossier ha raccolto i dati sul contromano stradale nei primi sei mesi del 2010. Tra gennaio e giugno di quest'anno l'Asaps ha contato 101 episodi, 8 dei quali sono stati incidenti mortali (7,9%): 8 le vittime (che sono diventate già 13 al 24 agosto). “Nello stesso periodo del 2009 – dice Giordano Biserni, presidente dell'Asaps – gli eventi erano stati 9, con 13 vittime, registrate in molti eventi plurimortali che, quest'anno, non ci sono fortunatamente stati”. Una prima sostanziale differenza è rappresentata dal tipo di strada in cui sono stati registrati gli incidenti. Infatti nei primi sei mesi del 2009 il 55,7% degli episodi era avvenuto sulla rete ordinaria (54 su 97), mentre il semestre 2010 ha visto un ribaltamento del fronte: in 57 casi il contromano è avvenuto su strade autostradali (56,4%), mentre quelli rilevati su strade ordinarie sono stati 44 (43,6%).
Lo scenario più pericoloso, per questo tipo di fenomeno, resta dunque la strada con carreggiata separata, quella cioè nella quale il contromano prosegue più a lungo rispetto alla semplice invasione della corsia opposta o vietata che viene registrata sulle arterie ordinarie. “Un fenomeno in preoccupante crescita”, commenta Biserni. Diminuiscono infatti i casi nei quali le forze di polizia sono riuscite a bloccare i veicoli in direzione contraria: ciò è avvenuto solo 50 volte (49,5%). Nel 2009 il successo era stato garantito nel 72,2% (70 casi su 97). Dei 51 impatti contromano 8 sono risultati mortali con 8 vittime. Sono invece 38 gli eventi che hanno avuto come conseguenza il ferimento di 94 persone (il 37,6%). Nel precedente periodo di riferimento i feriti erano stati 95. In 33 eventi (32,7%) è stata accertata l'ebbrezza dei conducenti, mentre in 20 occasioni (19,8%) gli autori delle manovre sono risultati persone di età superiore ai 65 anni
Oltre all'alcol, a spingere il guidatore in questo tipo di situazioni anche l'età ha dunque il suo peso: l'anziano può perdere l'orientamento, può cadere in errore e non riuscire a rimediare. In 3 casi (il 3%) il contromano è stato originato da persone affette da patologie psichiatriche: in tutti i casi si è trattato di accertati stati di agitazione psico-motoria. Il contromano, però, può scaturire anche da operazioni di polizia giudiziaria, con tentativi di sottrarsi a controlli o cattura da parte delle forze dell'ordine. Nei primi 6 mesi del 2010 l'Asaps ha osservato 19 episodi di questo tipo (18,8%), nel 2009 erano stati 21 (21,6%). In diminuzione la percentuale di cittadini stranieri: quest'anno se ne contano 22 (21,8%), mentre tra gennaio e giugno dello scorso anno erano stati 26 (26,8%). La regione che ha totalizzato il maggior numero di eventi è la Lombardia, con 17 casi (16,8%), seguita dalla Sicilia con 14 (13,9%: in questa regione i contromano si contano spesso sulle stesse arterie, prima tra tutte il viadotto Morandi, a Agrigento).
Segue l'Emilia Romagna con 11 casi (10,9%), Liguria e Toscana con 9 (8,9%), Piemonte, Puglia e Veneto con 6 (5,6%), Marche con 4 (4%), Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria con 3 (3%), Calabria, Campania e Sardegna con 2 (2%), il Molise con 1 solo evento (1%). Nessun caso in Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta.
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