Incentivi auto 2014: arriveranno davvero?

Incentivi auto 2014: arriveranno davvero? Il Governo Letta pensa a bonus per gli acquisti delle vetture a basso impatto ambientale

Il Governo Letta pensa a bonus per gli acquisti delle vetture a basso impatto ambientale

24 Ottobre 2013 - 03:10

Dopo il clamoroso flop degli incentivi auto concepiti malissimo dal Governo Monti (come previsto da SicurAUTO.it), l'Esecutivo Letta pensa a metterci una pezza. Si tratta di incentivi molto particolari, che forse potrebbero arrivare nel 2014, e su cui nessuno si pronuncia: Filippo Pavan Bernacchi (numero uno di Federauto, i concessionari italiani) ci ha detto che “occorre vedere in che cosa consistono davvero, e comunque si deve prima attendere l'incontro col Governo delle prossime ore”. In due parole, è un bonus sull'acquisto di auto con emissioni di CO2 inferiori a una determinata soglia: finanziato da una tassa sull'immatricolazione delle macchine con emissioni superiori proprio a questa soglia.

L'IDEA DEL MINISTRO: NIENTE ROTTAMAZIONE – Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, ha infatti detto: “Il settore auto è in difficoltà, c'è una contrazione del mercato, vediamo quali misure possiamo adottare per farlo ripartire. Non ci saranno nuovi incentivi alla rottamazione, pensiamo più a interventi che aiutano il campo della trazione alternativa come metano, elettrico e ibrido. Procediamo per step: ci sarà l'incontro con tutti i produttori di automotive per capire quali sono le loro difficoltà, visto che quest'anno chiuderanno con circa 1,3 milioni di auto vendute”.

UNA SPECIE DI BONUS-MALUS – Con i possibili incentivi bonus-malus, lo Stato non scucirebbe un euro: la Ragioneria generale potrebbe per questo dare un via libera che invece negherebbe a incentivi con rottamazione: questi implicano un intervento diretto dello Stato. A oggi pare impossibile. Il sistema bonus-malus s'ispira a quello in vigore dall'anno scorso in Francia, dove però sono crollate le vendite dei modelli che superano la soglia e sono invece aumentare quelle incentivate. Le nuove proposte dovrebbero riguardare i Costruttori di auto, che saranno tenute a impegnarsi, secondo il ministro, a favorire sistemi di propulsione alternativa: soltanto le macchine a basse emissioni, sulla base di quanto stabilito dai regolamenti comunitari per il loro calcolo, potranno rientrare nell'iniziativa.

POSSIBILI POLEMICHE – Se mai gli incentivi bonus-malus dovessero arrivare nel 2014, si metterebbe la parola fine agli incentivi concepiti dal Governo Monti: destinavano pochissime risorse ai privati e molte alle aziende. Queste, per fruirne, devono rottamare un veicolo con più di 10 anni, ipotesi rarissima in una flotta aziendale. E potrebbe anche essere eliminato l'attuale superbollo sulle auto potenti, iniquo e complicato da pagare. Almeno in teoria, il meccanismo dei nuovi bonus avrebbe una logia ferrea: gli incentivi vengono pagati da chi inquina di più. Questo dovrebbe favorire soprattutto la vendita di vetture a Gpl e metano, e le elettriche. A discapito ovviamente delle vetture con propulsione a benzina e gasolio, specie le più vecchie i cui proprietari sono i primi candidati a finanziare l'incentivo. E qui si apriranno polemiche fortissime: saranno i poveri, ossia chi ha un'auto vecchia, a finanziare gli incentivi, favorendo l'acquisto da parte di chi ha maggiori possibilità economiche?

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1 Commento

Silvec
11:26, 11 Novembre 2013

La nostra classe politica, sempre scarsa di idee quando non si tratta di ingrassare le proprie tasche, potrebbe partorire l'ennesima ingiustizia. Il problema inquinamento dovrebbe essere analizzato nella sua totalità, mi spiego meglio: di fondo il legislatore sta solo spingendo all'acquisto di nuove auto, l'ecologia non c'entra. Non si considera mai infatti che la sostituzione di una vettura anche se con una a minori emissioni implica lo smaltimento di una “inquinante”, e che l'inquinamento prodotto per la costruzione della nuova ( produzione plastiche, acciai, trasporto delle parti etc.) equivale a dieci anni di percorrenza, e poco importa se l'inquinamento è stato prodotto in Cina piuttosto che in Italia. Considerato questo sarebbe opportuno disincentivare ( tassazione) la rottamazione delle auto con meno di una certa età e con quei soldi incentivare la trasformazione per combustibili intrinsecamente meno inquinanti o elettrici. Le auto elettriche dovrebbero essere molto incentivate ma solo se parte di un pacchetto dove oltre all'auto ti monti anche un impianto fotovoltaico per la produzione del “propellente”, ed allora saremmo davvero green. Certo che in questo modo non si droga più il comparto auto e si toccano degli interessi ma potrebbe essere una svolta realmente ecologica.

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