I cinesi si vogliono pappare Saab

Zheijang Youngman Lotus Automobile: questo il nome del Gruppo cinese che vuole comprare la svedese Saab, stando alle più recenti indiscrezioni.

E DUE – Il Costruttore asiatico, in realtà, torna alla carica, perché alla fine dell'anno scorso (assieme al distributore Pang Da) aveva firmato una lettera d'intenti per rilevare Saab. Un accordo non andato in porto per il veto posto dall'americana General Motors, che detiene una quota di azioni privilegiate nel capitale. Ora Zheijang Youngman Lotus Automobile ha presentato ai curatori fallimentari di Saab una nuova proposta di acquisto.

ANCHE GIAPPONESI – Oltre ai cinesi, a fare la corte a Saab è anche National Electric Vehicle Sweden, una società creata il mese scorso dal gruppo d'investimenti giapponese Sun Investment. Obiettivo, rilevare alcuni assetti Saab e rimettere in produzione negli stabilimenti svedesi le 9-3, però con motori elettrici.

IL NO DI GENERAL MOTORS – Ma perché GM si oppone alla cessione di Saab? Teme che la sua tecnologia finisca in mani cinesi. In pochi minuti, con un assegno, un colosso asiatico può accedere a un know how preziosissimo, specie in materia di sicurezza (Saab è sempre stata all'avanguardia in questo campo) e di motori efficienti. L'Europa ha creato prodotti di eccellenza in decenni, e la Cina può, in un sol boccone, goderne i frutti. D'altronde, a Saab conviene l'ingresso degli asiatici, che portano moneta fresca: l'alternativa pare la chiusura, visto che la concorrenza delle auto tedesche si fa sempre più spietata, come già accaduto per Volvo, acquisita dalla cinese Geely.

ALTRO SHOPPING – Intanto, finisce in mani cinesi pure Carlsson Autotechnik GmbH, storica azienda tedesca specializzata nell'elaborazione di Mercedes: adesso è al 70% di proprietà di Zhongsheng Group Holdings Ltd. Il target? Tutti i nuovi ricchi di Pechino, che possono permettersi macchine dopate di cavalli.