Guida pericolosa? Ai lavori sociali

MANTOVA - Multe salate, punti in meno sulla patente, corsi di recupero nelle autoscuole. Sanzioni superate e decisamente costose. Meglio mandare gli automobilisti indisciplinati ai lavori sociali....

9 Ottobre 2003 - 12:10

MANTOVA – Multe salate, punti in meno sulla patente, corsi di recupero nelle autoscuole. Sanzioni superate e decisamente costose. Meglio mandare gli automobilisti indisciplinati ai lavori sociali. È questa la proposta lanciata ieri dall'Automobile Club d'Italia al terzo Convegno sulla sicurezza stradale tenutosi a Mantova.

Con l'organizzazione del convegno si chiudono ufficialmente le manifestazioni per il cinquantesimo anniversario della morte del mantovano Tazio Nuvolari. «Non è un caso – ha ricordato Alberto Marenghi, presidente del Comitato che ha ricordato il pilota – se in chiusura abbiamo affrontato il problema sicurezza. Nuvolari aveva a cuore questa tematica: oggi vogliamo celebrarlo non come campione ma come uomo che sentiva il problema dei giovani».

Per portare avanti l'opera del «mantovano volante», Marenghi ha proposto il divieto di vendere superalcolici negli autogrill e l'obbligo di dotare le auto di microchip che mettono in moto il veicolo solo in caso di cinture allacciate. Questa pratica, peraltro, è già in uso negli Usa. Lo slogan del convegno, in tema di prevenzione degli incidenti, è «aggiungiamo punti alla vita».
Dal convegno mantovano è uscita anche un'altra notizia: il patentino per i ciclomotori, obbligatorio dal luglio 2004, potrà essere conseguito mediante corsi gratuiti di 20 ore scolastiche e il pagamento di 27 euro per l'esame di idoneità.

Passando alle cifre degli incidenti stradali, Vincenzo Ghidini, presidente dell'Automobile club di Mantova, ha ricordato che la Lombardia è la maglia nera nella classifica degli incidenti stradali (più di 51 mila in un anno).
Sempre in ambito di sicurezza stradale, Barbara L.,residente a Vigevano (Pv), privata della patente perchè positiva all'etilometro, è stata assolta dal giudice di pace in quanto «il tasso alcolemico è stato superato solo in minima entità e la donna non ha comunque commesso infrazioni al codice».
Una sentenza, forse, che forse Nuvolari non avrebbe approvato.

Fonte: Corriere della Sera

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