Gli stabilimenti Mercedes Benz diventano intelligenti come le auto

Gli stabilimenti Mercedes Benz diventano intelligenti come le auto I veicoli sono sempre più smart ed è logico che anche gli stabilimenti che li producono lo diventino: vediamo come Mercedes ha concretizzato l'idea

I veicoli sono sempre più smart ed è logico che anche gli stabilimenti che li producono lo diventino: vediamo come Mercedes ha concretizzato l'idea

29 Giugno 2015 - 03:06

Chi si recasse nel padiglione di montaggio dello Sprinter, a sud di Berlino, lo troverebbe inaspettatamente tranquillo, considerando che produce più di 200 grandi furgoni ogni giorno. Il segreto di questa quiete è una profonda riorganizzazione dei processi produttivi, che ha rivoluzionato il luogo un tempo chiamato “fabbrica”.

IL REGNO DEI DRIVERLESS TRANSPORT TRUCKS – Se fino a qualche anno fa pensavamo alle linee di montaggio come rumorose e  contornate da innumerevoli cestoni di filo metallico, scaffali e carrelli pieni di materiale con gli addetti affaccendati a scegliere i pezzi giusti per ogni veicolo, già la visita alla Fiat di Pomigliano aveva fatto capire come le cose fossero cambiate. L'impiando Mercedes-Benz di Ludwigsfelde non può che rafforzare l'ide di cambiamento: al suo interno si possono infatti trovare dei “convogli” formati da una motrice che traina vari carrelli: si tratta dei driverless transport trucks che, guidati da un binario nel pavimento, riforniscono il personale della linea di montaggio direttamente nelle loro postazioni. Nei carrelli sono infatti sistemati i pezzi necessari al montaggio, accolti in “basket” preparati dalla logistica e delle aree di prelievo in modo completamente autonomo. Con circa 2.000 dipendenti, l'impianto di Ludwigsfelde è uno delle maggiori concentrazioni di lavoro industriale nel Brandeburgo e il terzo più grande impianto di assemblaggio di van del Gruppo Daimler in tutto il mondo.

NATO PER ESSERE IL RIFERIMENTO – Ludwigsfelde è anche l'unico impianto europeo di produzione delle varianti aperte (pickup e cabinati) del “world van” Sprinter, che vengono poi personalizzate in una miriade di versioni. Il 2014 è stato un anno di successo per l'impianto, che ha aumentato la sua produzione del 13%, arrivando a 48.200 unità; anche il 2015 ha continuato questa tendenza positiva, con una percentuale di utilizzo della capacità produttiva che è rimasta ad un livello molto alto. Il Direttore dello stabilimento, Sebastian Streuff, parla dell'impianto di Ludwigsfelde come di “un punto di riferimento nella produzione intelligenti dei veicoli. È una sorta di paradigma di quello che gli impianti del futuro dovrebbero essere: snelli, con processi sofisticati; con una logistica, precisa e altamente efficienti e con un assemblaggio impeccabile”. Dal 1991, anno del suo completamento, più di 600.000 veicoli hanno lasciato questo impianto, prodotti in un sito che copre 540.000 metri quadrati di superficie totale dei quali 182.000 coperti. Se una volta le linee di montaggio erano affollate di file di carrelli quasi senza soluzione di continuità, con gli operai indaffarati nel cercare il pezzo giusto nel posto giusto, nello stabilimento di Ludwigsfelde oggi si vedono pochi vagoncini – accompagnati da terminali informatici – stazionare vicino agli addetti.

OTTIMIZZAZIONE SPINTA – Ogni carrier trasporta quello che occorre per quel determinato veicolo nella fase giusta della lavorazione e nel momento giusto. Ovviamente l'implementazione del processo ha richiesto sforzi notevoli ed una logistica estremamente efficiente, se si pensa che a Ludwigsfelde si assemblano 350 diverse versioni, derivanti dalle combinazioni di passo, motorizzazione, colore, peso e così via. Ogni combinazione richiede infatti sequenze di assemblaggio diverse, completate con l'utilizzo di parti differenti. Il tutto è però congegnato in modo tale che l'addetto dovrà semplicemente prendere i pezzi dal carrello, attaccarli al gancio di sospensione e poi installarle. Ci sono diversi evidenti vantaggi: le workstation hanno un'ergonomia molto migliore, gli operai debbono camminare di meno, la linea è più “ariosa” e silenziosa, il materiale è accessibile direttamente e i rischi sono ridotti perché non ci sono più carrelli elevatori. Non soltanto gli operai lavorano in un ambiente migliore ma i tempi di produzione sono ridotti così come la difettosità finale. Nell'impianto di Ludwigsfelde Mercedes-Benz investirà 150 milioni di euro per la prossima generazione di Sprinter, una bella garanzia occupazionale non soltanto per gli operai me anche per tutta la regione di Berlino-Brandeburgo.

Sicurauto Whatsapp Channel
Resta sempre aggiornato su tutte le novità automotive e aftermarket

Iscriviti gratis al nostro canale whatsapp cliccando qui o inquadrando il QR Code

Commenta con la tua opinione

X