Gasolio contaminato in Europa?

Gasolio contaminato in Europa? Il Touring Club Svizzera effettua un'indagine nelle stazioni di servizio europee. Francia e Italia hanno il diesel peggiore.

Il Touring Club Svizzera effettua un'indagine nelle stazioni di servizio europee. Francia e Italia hanno il diesel peggiore.

21 Aprile 2011 - 10:04

Prima che gli automobilisti di tutta Europa si mettano in macchina per le vacanze pasquali il TCS, Touring Club Svizzero, ha prelevato 202 campioni di carburante diesel nei distributori situati lungo le autostrade di: Italia, Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Austria e Ungheria. Su questi campioni sono state eseguite delle analisi i cui risultati attestano che nel 9,4% dei casi venivano superati alcuni parametri fissati dalla norma EN-590, norma che stabilisce le proprietà che deve avere il carburante per essere venduto nella Comunità Europea.

ITALIA | FRANCIA – Non parliamo delle finaliste del mondiale 2006. Bensì dei due paesi che hanno fatto registrare il Diesel meno “pulito”, infatti presso 15 distributori europei, tra cui 10 collocati in questi due paesi, si vendeva gasolio con un punto di infiammabilità inferiore rispetto al margine di tolleranza previsto. Ciò è imputabile alla presenza di benzina nel diesel. Si potrebbe pensare che vengano utilizzate le stesse autocisterne per il trasporto di carburanti diversi e che quindi rimangano dei residui del carico precedente che “infettano” quello da trasportare. Positivo invece che nessuno dei campioni prelevati nei diversi distributori europei presentasse un'eccessiva presenza di acqua per litro di carburante.

BIODIESEL AI LIMITI – In quattro distributori dei 202 analizzati risulta che la parte di biodiesel superi leggermente il limite consentito. La quantità di biodiesel differisce da paese a paese (la Commissione Europea impone da alcuni anni che al Diesel di orgine fossile venga aggiunto Diesel di origine naturale, per ovvi motivi ambientali) ma la nuova tecnologia automobilistica, secondo quanto riporta il TCS, non sopporterebbe parti di biodiesel superiori al 7% (anche se ci sono studi che portano questa soglia al 15%).

GASOLIO CONTAMINATO? – Lo studio del TCS porta alla ribalta un'altra questione piuttosto controversa. Il 16 febbraio 2010 si è infatti concluso il convegno sul mercato extra-rete promosso da Staffetta, quotidiano delle fonti di energia, e l'associazione nazionale Assopetroli. Proprio in quell'occasione si è discusso il problema della presenza di volumi sempre maggiori di biocarburanti nel diesel. Ciò porterebbe ad una non ben precisata proliferazione batterica con un preoccupante aumento dei casi di intasamento filtro (presso i distributori la pulizia filtri veniva effettuata ogni sei mesi, ora nelle zone più critiche si fa quasi ogni giorno) nonchè il blocco di alcuni motori. Assopetroli attribuisce la causa a non meglio specificati “fenomeni sempre più ricorrenti di peggioramento della qualità del gasolio”. I batteri che infetterebbero il gasolio vivono nella componente acquosa ma si nutrono di idrocarburi. Il biodiesel, essendo molto igroscopico, favorisce la presenza della componente acquosa nella miscela, dove tali batteri possono proliferare. Eppure il prodotto che esce dalle raffinerie sembrerebbe rispettare le specifiche della normativa EN 590 (per il gasolio è previsto fino al 7% di biodiesel nella miscela) e EN 228 (per la benzina che può contenere bioetanolo fino al 10%) che smentirebbero la presunta “bassa qualità del gasolio”. Il problema potrebbe essere quindi imputato a problemi relativi alla filiera di trasporto del prodotto. Un carburante che rispetta i parametri fissati dalla norma EN 590 non arreca danno alcuno e non lascia praticamente depositi.

L'ESPERTO – In merito a questa vicenda SicurAUTO.it ha contattato un esperto di biocarburanti che ha così commentato la notizia: “Non ho conoscenze dirette di questo fenomeno anche perchè non sono mai stati forniti maggiori dettagli, però se due più due fa quattro – ha dichiarato Mario Ragusa esperto della Alternative Bio Energy – mi sembra una delle tante questioni sollevate dall'industria petrolifera per bloccare quote maggiori di biocarburanti. Poi tacciono sulla tipologia di batterio o microorganismo riscontrato, questo servirebbe a comprendere esattamente di cosa si sta parlando. L'olio di solito viene usato per conservare alimenti, quindi per bloccare o inibire la proliferazione proprio di microorganismi. Comunque a questo punto se il biodiesel non va più bene spingiamo l'uso massivo di bioetanolo, anche sul diesel”.

[Tabella TCS stazioni di servizio italiane]

1 Commento

Giuliano
18:06, 22 Aprile 2011

Un buon motivo per iniziare a utilizzare degli additivi chimici da inserire nel serbatoio dell'auto.Ormai è l'unico sistema per evitare danni.

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