Finte multe: attenti alla truffa dei falsi ausiliari

Finte multe: attenti alla truffa dei falsi ausiliari A Gallipoli dei turisti sono stati truffati da finti ausiliari che hanno estorto il pagamento di un verbale contraffatto attaccato al parabrezza

A Gallipoli dei turisti sono stati truffati da finti ausiliari che hanno estorto il pagamento di un verbale contraffatto attaccato al parabrezza

8 Luglio 2014 - 07:07

Una multa sotto i tergicristalli rappresenta già di per se il fulmine a ciel sereno di una giornata di riposo al mare; figuriamoci, poi, se il vigile che redige il verbale della contravvenzione è anche un truffatore. E' quanto successo a Gallipoli ad alcuni turisti lungo il litorale sud della località balneare, raggirati da finti ausiliari della sosta che sono riusciti a convincere i malcapitati a pagare subito il verbale.

PAGHI SUBITO, LE CONVIENE – Quanto accaduto nei giorni scorsi nei pressi del Lido San Giovanni a un uomo e una donna, entrambi turisti anziani, la dice lunga sull'inventiva di chi non si lascia sopraffare dalla crisi. Con tanto di pettorina, verbale contraffatto della Polizia Locale e l'abilità di sapersi dileguare nel momento giusto, uno o più truffatori si sono finti ausiliari del traffico ai danni di ignari automobilisti, raggirandoli con la scusa del mancato pagamento della sosta. I due, ovviamente, pur di non spezzare la serenità del soggiorno hanno deciso di pagare subito la multa senza dover andare alla ricerca dell'Ufficio Postale o del Comando di Polizia locale, ma la perizia di una terza vittima ha fatto scattare l'allarme. I presunti trasgressori, o quanto il truffatore è riuscito a far credere ai turisti raggirati, hanno pensato (male) di pagare direttamente al finto vigile la multa con lo sconto del 30% per chi paga entro 5 giorni dalla contestazione della violazione del Codice della Strada. In cerca di solidarietà di altri automobilisti che avevano parcheggiato nei dintorni, entrambi si sono accorti di essere gli unici due ad aver trovato il finto verbale sul parabrezza e si sono rivolti ai vigili, stavolta quelli veri, per avere spiegazioni.

COME SI MUOVONO I FINTI AUSILIARI – Dopo aver scelto le loro vittime (preferibilmente turisti anziani o stranieri) i finti ausiliari alla sosta appostati lungo il litorale sud di Gallipoli redigevano verbali del tutto simili a quelli veri, stampati con apparecchiatura elettronica portatile, che lasciavano sul parabrezza delle auto. Poi, per non dare troppo nell'occhio nel caso passasse la pattuglia vera di vigili urbani, aspettavano nei paraggi i malcapitati di ritorno dalla spiaggia per portare a termine la truffa. A fronte del pagamento di 81 euro per divieto di sosta, il finto ausiliario riusciva a riscuotere subito la sanzione facendo leva sullo sconto del 30%, rilasciando anche quella che sembrava una ricevuta. Per fortuna, però, il giro d'affari degli operatori abusivi di polizia locale è stato subito interrotto da una signora diversamente abile che, nonostante il suo pass esposto sul parabrezza, si è ritrovata una multa a suo dire ingiusta e ha deciso di recarsi al Comando della Polizia locale.

PAGO SOLO SE MERITO QUESTA MULTA – Forse avrebbero dovuto prestare più attenzione i finti vigili, visto che il piano era studiato nei minimi dettagli. Peccato che il passo falso di multare un'automobilista disabile gli abbia rovinato la festa. Non è ancora chiaro quante siano le vittime truffate fino ad oggi dai loschi individui, ma pare che, oltre alla donna, almeno altri due turisti si siano rivolti ai Vigili urbani di Gallipoli solo dopo aver pagato il finto ausiliario. La diffidenza della donna, che ha preferito rivolgersi direttamente al Comando di Polizia locale per pagare la multa, l'ha salvata dalla trappola. E' bastata una veloce occhiata al numero del verbale per intuire il tentativo di truffa ai danni della donna. “La signora, il cui autoveicolo ha il contrassegno per i portatori di handicap, è venuta a pagare da noi, che non riscuotiamo direttamente le multe.  – spiega il Tenente Guerino Cataldi – Mi ha mostrato lo scontrino con dati inventati, a cominciare dal numero del verbale del tutto inverosimile ed allora  abbiamo capito che c'era qualcosa che non quadrava e che non poteva trattarsi certo di uno scherzo”.

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