
Una pubblicità divertente, quella che vede protagoniste le due famose "iene? di Sanremo. Ma dagli schermi proviene un messaggio che disapprova i comportamenti inadeguati della forza vendita
Da qualche settimana impazza dagli schermi tivù uno spot Fiat nel quale le famose “Iene” Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, trasformatisi per l'occasione in venditori d'auto, accolgono un cliente che si presenta in concessionaria per informarsi sulla promozione “Fiat Summer Tris” in corso. Dopo essere stati interpellati in proposito, i due replicano con un soprendente qui per la promozione? Si arrangi. Non vede che sto leggendo Quattroruote?”. A quel punto, mentre il cliente si dimostra perplesso riguardo alla risposta, la voce fuoricampo di “mamma Fiat” ricorda ai due venditori che sono ancora in prova. Insomma, potrebbero essere licenziati in qualsiasi momento.
UN DIVERTENTE “GRAZIE” – Nel dare risalto alla promozione sfruttando l'immagine dei due comici liguri che tanto successo hanno riscosso al Festival di Sanremo, la casa è certamente riuscita a divertire il pubblico e anche a ricompensare con un po' di pubblicità televisiva il noto mensile automobilistico che in questo momento sta contribuendo addirittura a sostenere le vendite di Torino offrendo i suoi collaudatori per far provare le auto del gruppo Fiat negli ipermercati.
MESSAGGIO TRASVERSALE – Tuttavia, in quella parte dello spot c'è anche un aspetto più sottile che forse è sfuggito a molti perché interessa la forza vendita, alla quale è indirizzato un messaggio trasversale, ma chiaro: molto probabilmente, quel “Si arrangi” è stato messo lì a bella posta anche per sottolineare il comportamento scarsamente professionale di molti venditori di auto (il problema, ovviamente, non riguarda solo quelli Fiat) che troppo spesso, di fronte a un potenziale cliente, si dimostrano svogliati, annoiati, sbrigativi e, in generale, poco collaborativi, quando non addirittura sgarbati. Insomma, un severo richiamo all'ordine per la forza vendita, i cui atteggiamenti non all'altezza vengono spesso smascherati dai “mistery shopping”, cioé le visite in incognita degli ispettori delle case travestiti da acquirenti e sguinzagliati proprio per monitorare la qualità del personale a contatto col pubblico.