
Continua la mobilitazione di Federcarrozzieri contro il disegno legge RCA proposto dall'ex Governo, quello di Letta
In gergo pokeristico, Federcarrozzieri rilancia: invita carrozzieri e automobilisti a firmare una petizione contro il disegno di legge RCA. Lo si può fare in due modi: o firmando un modulo che si trova in una carrozzeria indipendente (non convenzionata con le Assicurazioni) o su Internet (qui), e tutto gratutitamente. Come Davide Galli spiega a SicurAUTO.it, “servono 500.000 firme per la petizione contro il monopolio delle Assicurazioni. Se firmi, allora dici no alla rottamazione dei diritti dei danneggiati: il diritto alla libertà di scelta dell'automobilista non dev'essere buttata via, non dev'essere rottamata”.
COSA È SUCCESSO – Ma di che si tratta per la precisione? A fine dicembre 2013, l'ex Governo (quello di Letta) emana il decreto Destinazione Italia, che include un articolo 8 rivoluzionario per la RCA. Fortissime le proteste delle sigle della Carta di Bologna (in particolare di Davide Galli, presidente Federcarrozzieri), perché l'articolo 8 lede i diritti degli assicurati e, “anti concorrenziale nonché anti liberista”, rappresenta un regalo alle Assicurazioni: in caso di incidente, l'automobilista viene indirizzato al carrozziere convenzionato, con grave pregiudizio del futuro dei carrozzieri indipendenti. Arriva anche la clamorosa stroncatura dell'articolo 8 da parte della commissione Giustizia, che reputa sostanzialmente negative per i consumatori quelle regole. Al che, ecco la sorpresa: lo stralcio dell'articolo 8 dal decreto Destinazione Italia. Storia finita? Macché. Con una mossa che lascia stupefatti, il Consiglio dei ministri propone un disegno di legge che è la fotocopia dell'articolo 8 appena stralciato: il tutto a tempo di record. E proprio per questo, adesso Galli si batte contro il disegno di legge RCA, e “a favore di una vera riforma della RCA”.
“LA LIBERTÀ DI SCELTA È SACRA” – Galli ribadisce che, “in caso di incidente, gli automobolisti devono essere liberi di scegliere il carrozziere che vogliono. Se l'assicurato subisce un incidente senza colpa (per esempio, se viene tamponato), ha diritto a scegliere il proprio carrozziere di fiducia, mantenendo il diritto al risarcimento integrale dei danni e alla riparazione a opera d'arte. Non è obbligato ad andare dal carrozziere convenzionato verso cui le Assicurazioni lo spingono”. Galli evidenzia poi che esistono altre libertà “cui l'automobilista non deve rinunciare, nonostante le pressioni delle lobby sul Parlamento: la libertà di scegliere il medico (se nell'incidente hai subìto lesioni fisiche), il perito assicurativo per stimare i danni dell'auto, l'avvocato”.
QUALE OBIETTIVO – “Il fine della raccolta di firme – spiega Galli – è semplice: spingere le Assicurazioni a farsi la concorrenza fra di loro, così che le tariffe RCA si abbassino. Inoltre, ci sono benefici per la sicurezza stradale: il carrozziere indipendente, quello di fiducia, fa un lavoro a regola d'arte. Senza correre alla velocità della luce imposta dalle Compagnie ai carrozzieri convenzionati, i quali devono sottostare alle regole e alla manodopera fissati dall'Assicurazione. Con guai per la riparazione e per la sicurezza stradale. Non si può barattare uno sconticino sulla polizza [il disegno di legge prevede ribassi per gli automobilisti] con l'obbligo per l'assicurato di cedere i propri diritti in quanto vittima di futuri incidenti. Non si può ridurre la tutela della propria salute e la sicurezza delle riparazioni al proprio veicolo incidentato obbligandosi ad accettare la carrozzeria dell'Assicurazione, i sanitari dell'Assicurazione, il perito dell'Assicurazione. È ora di dire basta a queste regole contro lo sviluppo economico del Paese, contro la libertà del mercato, contro la concorrenza. Il sistema assicurativo nel nostro Paese va riformato. Siamo arrivati a livelli di concentrazione monopolistica enorme: tre Gruppi controllano oltre il 70% del mercato; si impedisce l'accesso alle Assicurazioni straniere; si vuole controllare interamente la filiera del danno assumendo a libro paga periti, medici e carrozzieri”. Adesso, va valutato il modo in cui il nuovo presidente del Consiglio, Matteo Renzi, vorrà muoversi: come Letta (e come l'ex ministero dello Sviluppo economico) sarà favorevole all'ex articolo 8 del decreto Destinazione Italia e al disegno di legge che fotocopia quell'articolo 8? Oppure prenderà in esame le istanze delle sigle della Carta di Bologna, con in testa Federcarrozzieri?