Farmaci e guida: uno su sette rischia

Farmaci e guida: uno su sette rischia Una medicina prima di guidare? Gli italiani conoscono i rischi

Una medicina prima di guidare? Gli italiani conoscono i rischi, ma uno su sette se ne disinteressa. Lo rivela uno studio di Linear Assicurazioni

14 Dicembre 2011 - 10:12

Stando a una ricerca di Linear Assicurazioni c'è chi, pur sapendo che i medicinali non vanno presi prima di guidare, se ne disinteressa e si mette al volante: uno su sette. Col rischio di essere sopraffatto dalla sonnolenza indotta da alcuni farmaci. Un comportamento diffuso fra i giovani. Il risultato? Salgono le probabilità di provocare incidenti.

UN 13% È IN PERICOLO – Secondo il recente Rapporto Osmed (Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali), acquistare e assumere farmaci è diventato per gli italiani una consuetudine. Tra i più utilizzati vi sono quelli contro le malattie cardiovascolari, ma vanno per la maggiore anche quelli gastrointestinali e per il sistema nervoso centrale. Linear Assicurazioni, compagnia online del gruppo Unipol, ha commissionato una ricerca all'istituto Nextplora sul rapporto fra medicine e guida. È emerso che il 74% degli italiani sa che molti dei medicinali in commercio sono sconsigliati prima di mettersi al volante, e rispettano le tempistiche indicate sulla confezione. Le donne sono più coscienziose degli uomini, forse perché devono spesso occuparsi del trasporto dei figli. Particolarmente attenti anche gli over 45 (81%). La categoria davvero a rischio è quella dei giovani tra i 18 e i 24 anni (il 58%), dei quali il 17% è all'oscuro del problema. Esistono anche guidatori che, pur essendo a conoscenza dei rischi, si mettono lo stesso alla guida dopo aver assunto medicinali: il 13% degli intervistati, cioè circa un guidatore su sette.

ESPERIENZE INDIRETTE – Non sono soltanto rischi teorici: un italiano su cinque afferma di conoscere qualcuno che ha avuto problemi alla guida proprio a seguito di un medicinale assunto prima di mettersi al volante. Uno su tre ha continuato il viaggio senza fermarsi e senza preoccuparsene.

IL FOGLIETTO – Ma in che modo gli italiani  si informano dei possibili effetti collaterali dei medicinali alla guida? L'88% degli intervistati ha dichiarato di leggere il foglietto illustrativo all'interno delle confezioni, mentre il 6% afferma di chiedere notizie al riguardo al proprio medico o al farmacista.

OCCHIO AL DIRITTO DI RIVALSA – La questione sicurezza è la più importante in materia di farmaci: si veda la nostra guida, che ha ricevuto un premio giornalistico per l'educazione stradale. Tuttavia, non va trascurato anche il risvolto economico e i suoi effeti sul portafogli: chi assume un forte antidolorifico o un medicinale con possibili effetti rilevanti sul sistema nervoso e poi si mette alla guida causando un incidente con danni ad altri veicoli o persone, rischia grosso. La compagnia assicurativa del responsabile, infatti, è certamente tenuta a rimborsare i danni, ma in seguito potrebbe esercitare il diritto di rivalsa, esigendo dal proprio cliente che guidava in stato di alterazione da farmaci il rimborso delle somme corrisposte ai danneggiati. In pratica, i farmaci potrebbero essere equiparati ad alcol e droghe. La compagnia dovrà ovviamente dimostrare che l'automobilista era sotto l'effetto di farmaci, ma i rischi per l'assicurato ci sono eccome, e non sono affatto trascurabili: in caso di lesioni fisiche, le somme relative agli indennizzi possono essere notevoli. A tale proposito, è meglio sottolineare che per essere giudicati persone sotto l'influenza di sostanze psicotrope non è necessario risultare in terapia con psicofarmaci. Tuttavia, ricordiamo che alcune compagnie offrono un'estensione della polizza che, dietro il pagamento di pochi euro l'anno, prevede la rinuncia al diritto di rivalsa da parte della società assicuratrice. Un'opzione che gli interesssati farebbero meglio a valutare con attenzione. Dopotutto, si tratta di guidare più sereni.

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