Donna si infortuna per una buca piena d''acqua. Il comune è costretto a risarcirla

Una buca in una strada comunale ha causato un infortunio a una donna che non s'era accorta della sua esistenza per la pioggia che l'aveva riempita. Il comune dovrà risarcirla
La Corte di Cassazione ha costretto l'amministrazione comunale a risarcire i danni a una donna che, complice la pioggia, non aveva notato una buca piena d'acqua e s'era infortunata.
COMUNE COLPEVOLE – Il comune non è esente da colpe se una persona inciampa in una buca nell'asfalto invisibile perché piena d'acqua piovana. Secondo la Corte di Cassazione, in questo caso non ci si può appellare all'art. 2051 del Codice Civile, il quale afferma che “Ciascuno e responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”. Il caso in questione, quindi, non è stato ritenuto fortuito, ma anzi l'evento è stato causato da una negligenza del comune, che avrebbe comunque dovuto affrettarsi a sistemare la buca che rischiava proprio di essere coperta dalla pioggia. Cosa che è infatti avvenuta, come del resto avviene quotidianamente sulle strade italiane.
SENTENZA RIBALTATA – La sentenza d'appello non era stata benevolente con la donna infortunata. Per sua fortuna i giudici della Cassazione hanno ritenuto illogica in particolare la motivazione adottata dalla Corte d'Appello, che da una parte aveva accertato l'esistenza di una causalità fra l'incidente accaduto alla signora, caduta su di un marciapiede accidentato, e la mancanza di tempestività del comune nel riparare la buca. La decisione dei giudici aveva addebitato all'ente locale la responsabilità per l'omessa manutenzione, ma aveva ritenuto configurabile il “caso fortuito” che costituisce, secondo il citato art. 2051 del Codice Civile, motivo di esclusione della responsabilità poiché la pioggia costituirebbe un evento estemporaneo che, nella fattispecie, avrebbe impedito all'amministrazione di intervenire in modo tempestivo.