Contachilometri alterato: il Garante sanziona un venditore di Matera

Contachilometri alterato: il Garante sanziona un venditore di Matera Per una Lancia Thesis con una montagna di chilometri che però ne presentava solo 89 mila

Per una Lancia Thesis con una montagna di chilometri che però ne presentava solo 89 mila, una commerciante ha avuto 14 mila euro di multa

30 Dicembre 2011 - 07:12

Dopo la pesante sanzione inflitta a due autosaloni fiorentini lo scorso gennaio, è arrivata l'ennesima punizione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di un'azienda colpevole di aver alleggerito il contachilometri di una vettura usata per accreditarle una percorrenze inferiore a quella reale.

CONTACHILOMETRI ALTERATO DUE VOLTE – Questa volta l'attenzione del Garante si è diretta verso la Auto Qui di Giulia Cinnella, una piccola azienda di Matera (nel 2010 ha avuto un giro d'affari di 220 mila euro con una perdita d'esercizio di 6 mila) dedita alla compravendita di automobili. Il procedimento ha avuto origine dalla segnalazione di un consumatore che nell'aprile 2010 aveva acquistato dalla Auto Qui una Lancia Thesis d'occasione al prezzo di 8.500 euro compreso il passaggio di proprietà, più il valore della sua auto data in permuta. Al momento della vendita, la vettura riportava sugli strumenti una percorrenza di 89 mila km, ma l'acquirente, pochi giorni dopo averla ritirata, l'aveva fatta controllare a un concessionario ufficiale Lancia il quale aveva rilevato ben due incongruenze nel suo sviluppo chilometrico: già nel febbraio 2008 la Thesis risultava aver accumulato ben 210 mila km, mentre nel luglio 2009 la sua percorrenza era scesa a 149 mila. Poiché l'ultimo acquirente l'aveva ritirata con 89 mila km, era evidente che la percorrenza dell'auto era stata alterata almeno due volte. Inoltre, il consumatore lamentava che il venditore aveva dichiarato che la vettura aveva un solo proprietario mentre invece tale circostanza si era rilevata non veritiera, che non gli era stata consegnata la documentazione relativa ai tagliandi di manutenzione e che dopo aver rilevato, sia immediatamente dopo la consegna sia in tempi successivi, alcuni difetti che richiedevano riparazioni, il venditore s'era rifiutato di effettuarle in garanzia. Infine, aveva anche respinto la richiesta di ridurre il prezzo della vettura giustificato dal suo minor valore dovuto al maggior chilometraggio rispetto a quello dichiarato e anche di procedere all'annullamento del contratto di compravendita preteso dal cliente.

DUE VIOLAZIONI DISTINTE – Il Garante ha ipotizzato due distinte violazioni del Codice del Consumo da parte del venditore consistenti innanzitutto nell'aver dichiarato per la vettura una percorrenza di gran lunga inferiore a quella reale e poi nell'aver frapposto ostacoli al riconoscimento della garanzia legale di conformità che copre ogni auto usata per almeno un anno, essensosi rifiutato di ripararla. Durante le indagini, il venditore ha risposto alle richiesta di chiarimenti avanzate dall'Autorità dichiarando che il numero dei proprietari della vettura si poteva ricavare dai documenti di circolazione in possesso del cliente (senza però provare di averglieli mostrati prima della conclusione del contratto), che al momento della vendita l'auto aveva 159 mila km e che per fornire la garanzia legale di conformità si era servito della società Italia Motors, dimostrando così di non conoscere neppure il significato del termine “garanzia legale”. Tuttavia, a una specifica richiesta del Garante, la titolare dell'azienda non ha fornito alcuna memoria difensiva.

DOPPIA SANZIONE – Date le premesse e lo svolgimento, l'esito del procedimento non poteva concludersi che in senso sfavorevole al venditore, al quale sono state imputate condotte scorrette plurime “ciascuna delle quali dotata di autonomia strutturale”. Quindi, in base a sentenze precedenti della giurisprudenza, il Garante non ha ritenuto di applicare “né l'istituto del concorso formale, né quello della continuazione” e ha quindi escluso di adottare il regime favorevole del cumulo giuridico che sarebbe potuto sfociare in un'unica sanzione. Di conseguenza ne ha applicate due, di 8 mila euro ciascuna, relative alle due distinte pratiche commerciali scorrette. In considerazione però della situazione di bilancio non positiva presentata dall'azienda, le sanzioni sono state poi ridotte a 7 mila euro ciascuna. Rimane comunque significativo che a fronte del contratto di compravendita per una vettura del valore di poche migliaia di euro, il Garante abbia comminato complessivamente sanzioni per ben 14 mila. Una punizione esemplare

1 Commento

Giacomo
19:18, 4 Febbraio 2012

Ha fatto molto bene il garante!

X