Tmall e "distributori automatici" di auto: è questa la nuova strategia di Ford per vendere online le auto in Cina con Alibaba
Se si possono già comprare online PC che costano quanto un'utilitaria, perché non estendere il servizio alle automobili vere? L'idea, già immanente nell'automotive, ha attualmente qualche applicazione reale, ad esempio per Tesla: cosa aspettarsi, del resto, da un costruttore nato nella Silicon Valley e che ha come cofondatore uno dei creatori di PayPal? In effetti prima o poi questa formula si estenderà dalle Case più pionieristiche ed esclusive ai Marchi mainstream (sapevi che puoi provare le auto usate comprate online per 1.000 km?) ma la notizia di questi giorni ci coglie di sorpresa. Sembra infatti che Ford, un marchio abbastanza tradizionalista, stia pensando di vendere online auto in Cina con l'aiuto di Alibaba.
RIVOLUZIONE CULTURALE Le visite al concessionario, i campioni dei colori e dei rivestimenti dei sedili, la contrattazione alla ricerca del prezzo migliore: gli aspetti della vendita tradizionale sono consolidati da molti anni ma si stanno prospettando altre modalità. Fra questi nuovi modelli distributivi Internet la fa da padrone e la sua pervasività sembra aver fatto breccia persino in Ford, che sembra voler valutare la vendita di auto online, con l'aiuto del gigante dell'E-commerce Alibaba. L'accordo è stato già firmato e, secondo una fonte citata da Reuters, potrebbe addirittura prevedere una sorta di “distributore” gigante che somministra non bibite ma intere automobili! Cosa ne penseranno i dealer?
EQUILIBRI DELICATI Negli Stati Uniti i concessionari auto hanno una forte influenza sui legislatori ed è per questo loro “peso” che la vendita diretta da parte delle Case è possibile soltanto in una manciata di Stati. Tesla, per esempio, non può vendere in molti Stati USA a causa del suo tipo di vendita, che è diretto via Internet. Cosa succederebbe se fossero i Costruttori e non i legislatori a voltare le spalle ai concessionari, vendendo direttamente le loro auto? Una risposta potrebbe venire da Ford Motor Company se quel che si dice del suo accordo con Alibaba, e cioè la vendita diretta delle sue auto in Cina, trovasse un'effettiva concretizzazione (leggi del noleggio a lungo termine delle Fiat attivabile su Amazon).
Stando alla fonte anonima della Casa, Ford potrebbe vendere le sue automobili su Tmall, che è la divisione E-commerce di Alibaba. Ma la cosa potrebbe non finire qui: l'accordo prevederebbe anche la sperimentazione di un “negozio” chiamato Auto Vending Machine. In pratica la Casa potrebbe creare una catena di negozi in franchising che consegnerebbero auto acquistate online e ne curerebbero riparazione e manutenzione dei veicoli, un modello non troppo dissimile da quello attuale.
PAROLE INNOCENTI La vera rivoluzione sarebbe però la Vending Machine, una sorta di enorme garage multipiano che ospita veicoli venduti direttamente online e nel quale ritirare le auto; non si capisce ancora se esse potrebbero essere anche quelle vendute dai concessionari. Alibaba ha spiegato che Tmall consente ai consumatori di vagliare via app i veicoli immagazzinati nella Vending Machine e decidere se vogliono acquistarne subito una in loco o testarla prima (sapevi che Volkswagen ha lanciato un portale per la vendita dell'usato?). La china presa da Ford sembra “scivolosa” e potrebbe portare alla vendita diretta, uno scenario che Yale Zhang, di Shanghai Automotive Foresight, descrive così: “Se i volumi delle vendite online e quelle dirette sono piccoli allora i cambiamenti sono poco rilevanti. Ma se questo 'format' crescesse si avrebbe sicuramente un impatto sulle concessionarie. Le innovazioni nelle vendite al dettaglio sono importanti ma per loro natura dirompenti e non possono far contenti tutti”.
In Cina vendita online sono attualmente scarse perché, secondo Zhang, i consumatori vogliono poter vedere, toccare e guidare le auto prima di comprarle (una formula simile a quella dell'Hyundai Shopper Assurance). Se però fosse possibile provare su strada l'auto ordinata online questo potrebbe cambiare. Notiamo come il comunicato Ford dica che “l'accordo vuole esplorare nuovi modi per ridefinire il modo in cui i consumatori acquistano e possiedono veicoli e si propone di sfruttare i canali digitali per identificare nuove opportunità di vendita. L'accordo triennale prevede che Ford collaborerà con le quattro business unit di Alibaba per sistemi operativi, cloud computing, marketing digitale e vendita online, che si chiamano AliOS, Alibaba Cloud, Alimama e Tmall, ed esplorerà diverse aree di cooperazione fra le quali servizi di mobilità, connettività, invio e utilizzo dei dati nel cloud, intelligenza artificiale e marketing digitale”. Gli accenni alle vendite dirette sono quindi più che nascosti ma c'è un altro particolare, citato dalla fonte, che indica una possibile direzione nel cammino di Ford: l'uso di Alipay (piattaforma di Alibaba) per pagare le auto a rate con uno sconto. Se questo fosse vero i dealer perderebbero anche un'altra fetta del loro guadagno, quella dei servizi finanziari. Ford ha registrato un importante calo nelle sue vendite in Cina: nei primi 10 mesi di quest'anno sono state 938.570, un calo del 5% rispetto al 2016, mentre General Motors è salita del 2,2% a 3,13 milioni; si impone quindi una strategia più aggressiva.
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