Pirata della strada chiede lavori utili? Niente condizionale

Pirata della strada chiede lavori utili? Niente condizionale La Cassazione: se un pirata chiede la conversione della pena in lavori di pubblica utilità

La Cassazione: se un pirata chiede la conversione della pena in lavori di pubblica utilità, la condizionale si annulla

15 Luglio 2015 - 06:07

Sì ai lavori di pubblica utilità, ma addio alla condizionale: così ha stabilito la Cassazione, con sentenza 29916 del 9 luglio 2015 (depositata il 13 luglio) della quarta sezione penale, che riguardava un pirata della strada, fuggito ubriaco dopo aver causato un sinistro. Per guida in stato di ebbrezza alcolica la sospensione condizionale della pena è incompatibile con la sostituzione della pena coi lavori di pubblica utilità. L'uomo, alla guida con un grammo di alcol per litro di sangue, è stato così condannato alla pena sospesa di tre mesi di arresto e all'ammenda di 1.500 euro. Gli è stata inoltre sospesa la patente di guida per un anno.

CHE COSA LAMENTAVA – Nel ricorso per Cassazione, il conducente ha lamentato (fra l'altro) il fatto che gli siano state negate le attenuanti generiche e che la pena principale non sia stata sostituita col lavoro di pubblica utilità. Ma per gli ermellini, “la richiesta della pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità avanzata con i motivi di appello necessita della richiesta di rinuncia al beneficio della sospensione condizionale della pena eventualmente concesso in precedenza, stante la incompatibilità tra due istituti”. Pertanto, “l'introduzione in appello della richiesta di sostituzione con il lavoro di pubblica utilità, doveva intendersi come di implicita rinuncia all'alternativo beneficio della sospensione condizionale”. E ancora: “Anche una condanna per reato depenalizzato può essere usata dal giudice nella determinazione della pena, in quanto fatto significativo della personalità del reo e della sua capacità di delinquere”. Va aggiunto che lo stesso ricorso è stato invece accolto per questioni di minore rilievo.

CHE COSA DICE LA LEGGE – La Cassazione interpreta il codice della strada. Fra le varie penalità per guida in stato alterato, ci sono queste, previste dall'articolo 186-bis: chi si pone al volante in stato di ebbrezza è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di 531 euro qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). Multa di 800 per un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro. Ammenda di 1.500 euro per un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro. Attenzione al comma 2-bis: se il conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale, le sanzioni sono raddoppiate ed è disposto il fermo amministrativo del veicolo per centottanta giorni, salvo che il veicolo appartenga a persona estranea all'illecito.

LAVORI UTILI – Ed eccoci ai lavori utili, di cui parla la sentenza della Cassazione. Al di fuori dei casi previsti dal comma 2-bis del presente articolo, la pena detentiva e pecuniaria può essere sostituita, anche con il decreto penale di condanna, se non vi è opposizione da parte dell'imputato, con quella del lavoro di pubblica utilità, secondo le modalità ivi previste e consistente nella prestazione di un'attività non retribuita a favore della collettività da svolgere, in via prioritaria, nel campo della sicurezza e dell'educazione stradale presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, o presso i centri specializzati di lotta alle dipendenze. Il lavoro di pubblica utilità ha una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata e della conversione della pena pecuniaria ragguagliando 250 euro a un giorno di lavoro di pubblica utilità. In caso di svolgimento positivo del lavoro di pubblica utilità, il giudice fissa una nuova udienza e dichiara estinto il reato, dispone la riduzione alla metà della sanzione della sospensione della patente e revoca la confisca del veicolo sequestrato.

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