L'uso delle calze da neve omologate in Italia ed Europa: la situazione normativa al 2023 e 2024 dopo il rilascio del nuovo standard comunitario EN 16662-1-2020
Sappiamo tutti che in Italia per circolare su determinate strade, appositamente segnalate, nel periodo compreso tra il 15 novembre e il 15 aprile è necessario dotarsi di pneumatici invernali o All season idonei alla marcia su neve e ghiaccio, oppure avere a bordo mezzi antisdrucciolevoli da montare all’occorrenza, con cui si fa solitamente riferimento alle catene da neve. Tuttavia già dal lontano 2003 sono apparsi sul mercato altri dispositivi antisdrucciolevoli, inventati dall’azienda norvegese Autosock Operations A.S., che da noi hanno preso il nome di ‘calze da neve’ o autosock stesso. Dopo un iniziale successo, dovuto al prezzo competitivo e alla facilità di installazione rispetto alle catene, la diffusione delle calze da neve in Italia ha subito una frenata a causa del diniego del Ministero dei Trasporti di equipararle alle catene da neve per problemi legati all’omologazione, con successiva disputa legale tra le parti.
Fatta questa premessa e dato che sono trascorsi diversi anni dall’inizio del botta e risposta giuridico tra l’azienda e le istituzioni del nostro Paese, vediamo la situazione al 2023 delle calze da neve in Italia, soprattutto alla luce del recente rilascio di una nuova omologazione europea (EN 16662-1:2020), in sostituzione della precedente, che parifica le catene da neve in metallo e i dispositivi antiscivolo in tessuto. Norma che l’Italia ha ufficialmente recepito solamente a febbraio di quest’anno, sostituendo finalmente i vecchi decreti e le vecchie circolari. Quindi le calze da neve sono da considerarsi ufficialmente riconosciute anche nel nostro Paese.
- Calze da neve: cosa sono e come funzionano
- Omologazione delle calze da neve in Italia
- Calze da neve in Italia: la situazione al 2023 – 2024
- Uso delle calze da neve negli altri Paesi
Aggiornamento del 25 gennaio 2024: contenuti più utili per i lettori e riepilogo della situazione normativa dopo il via libera ministeriale all’uso delle calze da neve in alternativa alle catene con il decreto MIT 23 febbraio 2023.
CHE COSA SONO E COME FUNZIONANO LE CALZE DA NEVE
Prima di raccontarvi in dettaglio la controversa vicenda dell’omologazione delle calze da neve in Italia, vogliamo darvi qualche consiglio sulla scelta delle calze da neve che sono risultate migliori nei test TCS, ADAC e ÖAMTC. La scelta delle calze da neve passa inevitabilmente per la verifica della dimensione delle ruote, ma se non la ricordate o non avete a portata di mano il libretto di circolazione, non è un problema. Basta aggiungere le auto di famiglia nel garage virtuale Amazon scrivendo Marca, Modello, Motore e Allestimento e potrai sapere subito se le calze da neve sono adatte alla tua auto ed evitare un acquisto errato. Ecco invece di seguito le calze da neve più sicure e resistenti nei test indipendenti. Ricorda però che puoi trovare molte altre marche e prodotti nella categoria calze da neve auto su Amazon.
Ideate negli anni ‘90 dal norvegese Bård Løtveit, che successivamente ha creato l’azienda Autosock, le calze da neve sono dei dispositivi in poliestere (fibra sintetica derivata dal petrolio, molto usata nell’abbigliamento) che avvolgono completamente il battistrada della gomma dell’auto al fine di migliorarne la trazione su superfici coperte da neve o ghiaccio.
Come detto, il punto di forza delle calze da neve, oltre al prezzo (intorno ai 50 euro, ma il range va da 30 a 80 in base alla qualità del prodotto), è la facilità di utilizzo. Per montarle basta prendere una calza e inserirla nella parte superiore dello pneumatico, verificando che aderisca per bene nella zona posteriore della gomma. Dopodiché bisogna avanzare un poco con l’auto, per ripetere l’operazione e fissare la calza anche nella parte della gomma che prima toccava la superficie stradale. Infine non rimane che percorrere un centinaio di metri a basse velocità, fermando di nuovo l’auto per verificare che il dispositivo sia stato installato correttamente e proseguire il cammino in sicurezza.
Altri buoni motivi per preferire le calze da neve sono che: non rovinano le gomme dell’auto; producono meno vibrazioni (facendo pertanto meno rumore); si possono usare sui veicoli dotati di pneumatici non catenabili. Per il resto garantiscono una guida tranquilla e sicura sulla neve. Solo in specifiche condizioni che richiedono una maggiore trasmissione di potenza potrebbero risultare meno performanti delle catene. Inoltre se non usate correttamente (ad esempio se tenute a lungo su tratti privi di neve) le calze sono soggette a usura elevata.
CALZE DA NEVE OMOLOGATE IN ITALIA: UNA VICENDA CONTROVERSA
Il problema dell’omologazione delle calze da neve in Italia, sorto subito dopo la commercializzazione del prodotto, arriva a un punto di svolta nel 2012 quando l’azienda Autosock Operations chiede al nostro Ministero dei Trasporti l’ok definitivo all’uso dei suoi dispositivi sul territorio italiano, forte della conformità ricevuta in Austria tramite la norma V5121, del principio di libera circolazione delle merci in Europa e del Regolamento (CE) 765/2008 che prevede il mutuo riconoscimento delle omologazioni presenti nei vari Paesi europei.
Il MIT risponde però negativamente alla richiesta (nota n. 19882 dell’11 luglio 2012), ritenendo che le calze da neve non sono equiparabili alle catene da neve perché conformi, appunto, alla norma V5121 (riguardante i sistemi di controllo e di stabilità della trazione) e non alla V5117 (che riguarda specificamente le catene metalliche), l’unica riconosciuta e ammessa in Italia, insieme alla UNI 11313:2010, dal decreto ministeriale del 10 maggio 2011 concernente le norme sui dispositivi supplementari di aderenza per gli pneumatici degli autoveicoli di categoria M1, N1, O1 e O2. Poco importa che la V5121 e la V5117 siano praticamente identiche, anzi la prima è perfino più restrittiva.
Parte una serie di ricorsi che inizialmente vede il TAR del Lazio dare ragione ad Autosock, cancellando il provvedimento del MIT. E poi lo stesso Ministero dei Trasporti ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR (qui potete approfondire l’intera vicenda dalle origini alla sentenza del TAR del 2012 ed il successivo ricorso al Consiglio di Stato).
Intanto, vista la confusione creatasi dopo la pronuncia del TAR, a fine 2013 il Ministero dell’Interno emana una circolare con cui invita gli organi di Polizia stradale a evitare “ogni atteggiamento operativo” (tradotto dal burocratese: non sanzionare il montaggio delle calze) in attesa dell’esito del ricorso del MIT al Consiglio di Stato. Da allora e per molti anni non si muove quasi foglia, lasciando l’uso delle calze da neve in Italia in una sorta di limbo. Si vendono tranquillamente (nel frattempo altre aziende, anche italiane, hanno iniziato a produrle e sono arrivate anche le calze con sistema a maglia). Si possono usare grazie alla “sospensiva” del Viminale. Ma non rispondono ai criteri di omologazione dettati dal DM del 2011.
La sentenza del Consiglio di Stato arriva soltanto a metà del 2021 ed è sfavorevole ad Autosock. Solo che l’intera battaglia legale, sentenza compresa, risulta ormai obsoleta perché pochi mesi prima il CEN (Comitato europeo di normazione) ha provveduto a rilasciare il nuovo standard comunitario EN 16662-1-2020 in sostituzione delle norme precedenti. Standard che finalmente unifica sotto la stessa omologazione le calze da neve e le catene da neve in tutta Europa.
CALZE DA NEVE IN ITALIA: NORMATIVA E OMOLOGAZIONE AL 2023 – 2024
Per chi si fosse smarrito tra i vari passaggi della controversa vicenda, proviamo a sintetizzarla al massimo. Per il Ministero dei Trasporti, in base al DM 10 maggio 2011, gli unici dispositivi supplementari di aderenza per gli pneumatici delle auto autorizzati in Italia sono quelli conformi alla norma UNI 11313 o alla norma V5117. Le calze da neve Autosock hanno ‘solo’ la V5121 austriaca, che però l’Italia non riconosce. Inizia una lunga battaglia legale e nel 2021 il Consiglio di Stato dà definitivamente ragione al Ministero. Ignorando però che nel 2020 è cambiato qualcosa. Anzi, è cambiato tutto.
Infatti, dopo una lunga gestazione, il 27 maggio 2020 il CEN ha promulgato la nuova omologazione europea EN 16662-1:2020 riguardante i “Dispositivi supplementari di aderenza per pneumatici di autovetture e veicoli leggeri”. La norma è stata poi recepita in Italia dall’Ente nazionale italiano di unificazione (UNI) con la UNI EN 16662-1:2020, entrata in vigore il 12 novembre 2020 in sostituzione della vecchia UNI 11313:2010. Quindi il Consiglio di Stato ha sentenziato su una norma, la UNI 11313:2010, ormai ritirata e sostituita.
La UNI EN 16662-1:2020 fornisce, tra le altre cose, le specifiche sui requisiti di sicurezza, prestazione e qualità per i dispositivi supplementari di aderenza (comunemente chiamati DSA) da utilizzare su pneumatici di veicoli delle categorie M1, N1, O1, O2 e le sottocategorie rilevanti (veicoli fuoristrada). La grande novità del recente standard comunitario sta nel fatto che i requisiti elencati nella norma si applicano A TUTTI I DSA, indipendentemente dalla tecnologia o dal materiale utilizzati per costruirli. Significa in altre parole che catene da neve in metallo e calze da neve in tessuto sono sotto la stessa omologazione in ciascun Stato dell’Unione Europea. Ovviamente previo superamento dei severi test richiesti dalla norma.
Dunque problema risolto? Sì ma solo recentemente. La normativa italiana è stata infatti aggiornata al nuovo standard di omologazione solamente con l’emanazione del DM 23 febbraio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il successivo 23 marzo 2023. Il nuovo decreto non si limita a riconoscere ufficialmente la UNI 16662-1 del 2020 ma autorizza anche l’uso di dispositivi conformi alle ormai note norme austriache (nel frattempo aggiornate) ÖNORM V5117-2021 e ÖNORM V5121-2021 e in via transitoria, fino al 31 dicembre 2024, permette di commercializzare i dispositivi conformi alla vecchia norma UNI 11313:2010. Nel contempo Autosock e altre aziende hanno rivisto i loro prodotti adeguandoli con successo al nuovo standard di omologazione.
CALZE DA NEVE OMOLOGATE: COSA SUCCEDE NEGLI ALTRI PAESI
Detto della situazione italiana, vediamo come sono accolte le calze da neve negli altri principali Paesi d’Europa e del mondo. Contrariamente all’Italia, molti Paesi hanno autorizzato fin da subito l’uso delle calze da neve Autosock come dispositivi antiscivolo per gli pneumatici.
- Francia: le calze da neve che rispettano i requisiti legali sono ufficialmente accettate fin dal 2012;
- Germania: nelle norme stradali tedesche non esiste uno specifico standard tecnico per quanto riguarda le catene da neve. Le calze da neve sono considerate un valido surrogato;
- Repubblica Ceca: le calze da neve sono ufficialmente omologate dal Ministero dei Trasporti ceco come alternativa alle catene da neve da più di 12 anni;
- Slovenia: calze da neve ufficialmente accettate come alternativa alle catene da neve;
- Spagna e Andorra: calze da neve accettate come alternativa alle catene da neve e vendute da oltre 10 anni;
- Svizzera: da fine 2020 le calze da neve sono omologate e utilizzabili al posto delle catene da neve.
- Austria: stessa situazione che un tempo era anche dell’Italia. Le norme stradali austriache fanno ancora riferimento alla vecchia norma V5117 ormai superata, per cui le calze da neve non sono omologate. C’è da dire che in Austria la lobby dell’industria delle catene da neve è fortissima;
- Persistono dubbi sull’equiparazione tra calze da neve e catene da neve, a causa delle nebulose normative nazionali, in Albania, Croazia, Polonia, Romania e Ungheria. In queste nazioni le Autosock risultano comunque vendute e usate senza particolari limitazioni.
Infine le calze da neve Autosock sono conformi e soddisfano tutti i requisiti e le normative sulle catene da neve negli Stati Uniti. E in Canada, Nuova Zelanda, Giappone, Cina e Corea del Sud.
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