Inquinare meno, non solo per finta. Dekra boccia l'opacimetro e le norme UE

Inquinare meno, non solo per finta. Dekra boccia l'opacimetro e le norme UE Dekra diffonde i risultati del gruppo di ricerca "Emission 2010". Si scopre così che gli attuali strumenti utilizzati durante la revisione non misurano correttamente le emissioni inquinanti.

Dekra diffonde i risultati del gruppo di ricerca "Emission 2010". Si scopre così che gli attuali strumenti utilizzati durante la revisione non misurano correttamente le emissioni inquinanti.

22 Ottobre 2010 - 10:10

Durante il talkshow “Oggi l'auto è pulita… ma gli altri?” che si è tenuto a Firenze nell'ambito della manifestazione “Viva l'Auto” organizzata dalla UIGA (Unione Italiana Giornalisti dell'Automotive), DEKRA Revisioni, primo e unico network nazionale con circa 700 centri di revisione e main sponsor dell'evento, ha presentato i risultati di una importante ricerca condotta a livello europeo e di alcuni test condotti in Italia sui sistemi di post trattamento degli inquinanti dei veicoli diesel. Scopo della ricerca è stato di indagare il reale tasso di inquinamento dei veicoli diesel. Ne sono emersi risultati molto interessanti.

Negli ultimi anni in Germania i tecnici DEKRA hanno notato un'anomalia procedurale nei controlli dei veicoli diesel durante la revisione, fenomeno osservato anche in Italia: il “valore K”* delle emissioni inquinanti sempre più spesso era prossimo o uguale a zero. Per meglio comprenderne le ragioni è stato pertanto costituito il gruppo di ricerca denominato Task Force “Emission 2010”, capitanato da DEKRA. Insieme ad altre importanti organizzazioni, DEKRA ha investigato il fenomeno, individuato le problematiche e proposto delle soluzioni.

Ai fini della ricerca DEKRA ha effettuato circa 1.000 test in laboratorio e sul campo su altrettanti veicoli diesel, utilizzando contemporaneamente sia i tradizionali opacimetri, che in fase di revisione periodica obbligatoria servono per misurare l'opacità dei fumi di scarico, sia i nuovi analizzatori prodotti dalla tedesca Maha, preventivamente calibrati a loro volta da un'importante università tedesca per dare valore scientifico alla ricerca.

I risultati che ne sono derivati sono stati elaborati insieme ai dati emersi dai test degli altri partecipanti. Indipendentemente dalle apparecchiature utilizzate, opacimetri tradizionali o nuovi analizzatori, nel 77% dei casi il “valore k” misurato rientrava nei parametri stabiliti dalle norme nazionali ed internazionali, mentre nel 23% dei casi lo stesso era maggiore del valore V.I.N.** ma minore del valore soglia***. Pertanto questo 23% di veicoli diesel non avrebbe superato la revisione periodica obbligatoria.

Anche per i veicoli risultati regolari, però, occorre fare una precisazione in quanto i parametri di riferimento presi in considerazione durante i test, e utilizzati normalmente in fase di revisione, sono troppo alti e questo spiega l'elevata percentuale di veicoli “promossi”.

I tecnici DEKRA hanno voluto fare dei test estremi sui moderni motori diesel, togliendo volutamente il filtro antiparticolato da alcuni veicoli. Il risultato che ne è derivato dimostra che il “valore k” rilevato dalla strumentazione rimane comunque al di sotto dei valori soglia attuali. Quindi anche senza filtro questi veicoli avrebbero superato la revisione. Altro risultato al quale sono giunti in DEKRA è che il controllo effettuato con gli opacimetri tradizionali durante i test mostrava dei valori pari o prossimi allo zero; gli stessi veicoli testati in parallelo con le nuove apparecchiature LLSP, invece, mostravano valori molto più elevati.

Questo fenomeno si verifica da un lato perché le apparecchiature di controllo tradizionali non sono in grado di “leggere” i reali valori dei veicoli Euro 4 ed Euro 5 e dall'altro perché, appunto, i valori soglia di riferimento, o quelli indicati dai costruttori come limite massimo di emissioni “a norma”, sono sistematicamente così elevati che qualunque veicolo recente, anche se mal funzionante, vi può rientrare senza problemi. Un moderno Diesel Euro 5, infatti, può “ingannare” l'opacimetro, perché emette particolato sempre più sottile – al punto che oggi si parla di PM2,5 o addirittura di PM1,5 – che rimane invisibile alle strumentazioni di controllo tradizionali, indipendentemente dal fatto se catalizzatore, FAP o DPF siano funzionanti o meno. Effettuando lo stesso tipo di controllo con i nuovi analizzatori e con limiti di riferimento adeguati questo non succederebbe. (leggi il nostro approfondimento sul Filtro Anti Particolato, funzionamento e problemi)

Una serie di test condotti dalla Task Force sui veicoli con OBD (diagnostica a bordo), inoltre, ha dimostrato che in molti casi il mal funzionamento dei dispositivi antinquinanti in veicoli diesel non comportava l'accensione della spia MIL (Malfunction Indicator Lamp) e che il filtro antiparticolato non veniva controllato da nessun sistema di diagnostica perché non previsto dalla procedura. Pertanto l'OBD, anche se offre un sensibile contributo al controllo delle emissioni, non può sostituirsi alla revisione periodica. 

Oggi esistono strumenti in grado di misurare correttamente il reale tasso di inquinamento delle automobili più moderne. Tuttavia i ritardi della politica e della burocrazia rischiano di vanificare il progresso scientifico. È per questo che DEKRA e gli altri partecipanti alla Task Force “Emission 2010” hanno indirizzato un Position Paper alle Commissioni Europee per i trasporti e per l'ambiente con lo scopo di accelerare l'omologazione di apparecchi di misura innovativi a lettura laser LLSP (a dispetto del fatto che l'offerta attuale sia limitata ad un numero di produttori, oltre Maha, giudicato esiguo), che vadano a sostituire gli attuali opacimetri utilizzati nei Centri di revisione.

È necessario infatti adeguare la tecnologia degli strumenti di rilevazione alla tecnologia dei motori e fissare valori soglia più restrittivi e più allineati con le reali emissioni degli Euro più moderni. Altrimenti i blocchi del traffico e i soldi spesi per le revisioni resteranno solo una presa in giro.

Note:

*   Valore K è il valore misurato di opacità dei fumi rilevato durante la revisione

**  Valore V.I.N. è il valore k riportato sulla targhetta identificativa del veicolo secondo omologazione europea che anche in Italia è il valore di riferimento primario in fase di revisione

*** Valore soglia è il valore k fissato dalla normativa nazionale ed internazionale (es. 1,5)

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1 Commento

michele
18:58, 21 Febbraio 2011

Infatti sono una bomba ecologica pronta ad esplodere. I FAP sono una BOMBA altro che la soluzione alle PM10.Succede come in certe, case dove la casalinga appunto alza i tappeti e butta sotto la polvere e la sporcizia, così il problema è risolto.E' sempre più chiaro a tutti, anche alle riviste specializzate che cominciano finalmente a denunciarlo a piena voce, che i FAP sono un clamoroso FLOP ed inoltre ha nno reso ancora più grave e pericolosa la situazione.Le PM10, o comunque le polveri sottili NON VANNO PRODOTTE, perchè NULLA si crea e NULLA si distrugge, ma TUTTO si trasforma!!!!!Perchè non parlate della guerra Santa che abbiamo intrapreso contro il Ministero dei Trasporti e che ormai conoscono tutti, il quale con un abuso d'ufficio ( denunciato ) non rilascia il numero di omologa ( il CPA di Bari ha rilasciato il certificato di conformità al dispositivo antiparticolato Tre”D” al d.m. 42 del 2008 il 15-09-2008 ) da settembre 2008???Il ns dispositivo lavora a monte e NON Produce le PM10 e nemmeno gli altri inquinanti ( NO2-NOx-CO2-CO-HC con riduzioni fino all'80% ).Sveglia ragazzi i filtri antiparticolato ci stanno ammazzando tutti.svegliaaaaaaa……Chiedetelo a Stefano Montanari …SalutiM.C.

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