
La sicurezza delle infrastrutture stradali non sarà più oggetto delle iniziative e della buona volontà dei gestori. Recepita dall'Italia la direttiva 2008/96/CE.
Il 10 marzo scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato (finalmente) un decreto legislativo che dà attuazione alla direttiva 2008/96/CE sulla sicurezza delle infrastrutture stradali. Verrà quindi applicato un insieme di procedure che perseguiranno la sicurezza a partire dalla pianificazione di tali infrastrutture e fino alla loro completa realizzazione, ma le regole verranno applicate anche alle succesive fasi della gestione e della manutenzione. Lo stesso varrà per le strade per le quali si realizzerà una modifica del tracciato, a prescindere dagli effetti prodotti dalle modifiche sui flussi di traffico. Il rilascio del certifcato di collaudo finale necessario per la messa in esercizio delle infrastrutture nuove o modificate sarà subordinato alla corretta esecuzione dei controlli in aderenza a tutte le procedure.
PER ORA SOLO LA “TEN” – Il provvedimento riguarda per ora la sola rete stradale transeuropea (TEN), cioè la quasi totalità delle autostrade e parte delle strade gestite dall'Anas, ma è previsto che verrà esteso a tutta la rete nazionale a partire dal 10 gennaio 2016. Tale termine potrà essere rimandato a cura del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma non oltre il 10 gennaio 2021. Entro il 31 dicembre 2020, le regioni e le province autonome dovranno stabilire le regole per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali di competenza, con particolare riferimento a quelle finanziate in tutto in parte con fondi europei.
TEMPO PER ADEGUARSI – La scelta di non applicare da subito il decreto a tutta la rete nazionale è stata dettata dalla considerazione che in questo caso gli oneri, gli adempimenti e le responsabilità dei gestori pubblici e privati della rete non-TEN sarebbero aumentati repentinamente. In altre parole, si è deciso di lasciare a tali enti il tempo di adeguarsi. A tali considerazioni è probabilmente legata anche l'allungamento da sei a 12 mesi a partire dalla messa in esercizio della strada, del limite di tempo entro il quale effettuare i controlli di sicurezza. Al comma 5, inoltre, il decreto esclude dall'ambito di applicazione le gallerie stradali (scopri la galleria più sicura d'Italia), la cui sicurezza è disciplinata da un altro decreto, il n° 264 del 5 ottobre 2006. L'art. 3 del decreto stabilisce che prima di approvare il progetto preliminare di una nuova strada o la modifica di una esistente, è necessario predisporre una “Valutazione di impatto sulla sicurezza stradale” del manufatto.
TIMORI – Il recepimento della direttiva europea, quindi, sembra aprire una nuova era riguardante la sicurezza delle infrastrutture. Tuttavia adesso si dovrà definitivamente decidere chi dovrà controllare e approvare le varie relazioni di sicurezza. Come sempre gli interessi in gioco sono alti e quindi il rischio che tali commissioni finiscano nelle mani delle lobby, più o meno direttamente collegate ai gestori, è alto. Ma su questo ci ritorneremo quanto prima.
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