Mattarella: nel suo discorso giovani e famiglie ma niente sicurezza stradale

Mattarella: nel suo discorso giovani e famiglie ma niente sicurezza stradale L'impegno del Presidente Sergio Mattarella sarà per l'occupazione e la povertà. Tra le priorità non ci sono le vittime della strada

L'impegno del Presidente Sergio Mattarella sarà per l'occupazione e la povertà. Tra le priorità non ci sono le vittime della strada

4 Febbraio 2015 - 11:02

Sergio Mattarella si è insediato al Colle da poche ore. Il Paese ha il suo dodicesimo Presidente della Repubblica, onorato con la cerimonia di insediamento da Montecitorio al Quirinale, nel suo primo giorno da Capo dello Stato. Un giorno in cui le più alte cariche elette si rivolgono alla Nazione con un discorso fatto di propositi, speranze e invito alla cooperazione per le forze politiche. Il discorso del Presidente Mattarella non è stato da meno ma, forse a causa del già intenso programma della mattinata, si è dimenticato della sicurezza stradale. Un problema che si trascina l'Italia come una palla al piede di un prigioniero, su cui si sovrappongono solo parole alternate ai fatti, ma quelli tragici come il bus in Irpinia crollato dal viadotto.

L'ARRIVO A MONTECITORIO – Il neopresidente Mattarella è arrivato ieri  a Montecitorio prima delle 10, scortato da Carabinieri in moto mentre rintoccava la campana maggiore fino al suo ingresso alla Camera. Nell'atrio ad accoglierlo un reparto di militari in alta uniforme per i dovuti onori e subito dritto in Aula per il suo primo incontro con le presidenze ad attenderlo, e poi il fatidico discorso. E' il momento che tutti gli italiani seguono con apprensione; un momento in cui si cerca un segnale di rinnovamento in un periodo di profonda crisi per gli italiani, non solo economica ma anche di fiducia verso le istituzioni. L'ex Giudice della Corte Costituzionale pronuncia la formula del giuramento: “Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione” mentre vengono esplosi 12 colpi a salve di cannone e la campana suona di nuovo. Il presidente della Camera Boldrini cede il posto al Capo dello Stato, si susseguono ininterrotti minuti di applausi finché Mattarella prende la parola sui suoi propositi per l'Italia unita.

UN PAESE SICURO – Echeggia in Aula la sua voce che esordisce “Cari concittadini”. Si rivolge alle famiglie, ai disoccupati e a tutti gli italiani che versano in uno stato di povertà afflitti dalla crisi economica. Parla alla Nazione come a “un popolo che si senta davvero comunità e che cammini con una nuova speranza verso un futuro di serenità e di pace”. Sono queste le parole che danno forza, dichiarandosi “giudice imparziale” per un Paese libero, sicuro e solidale. Ma poi nulla accenna alla sicurezza stradale, quella che incassa morti anche nel giorno dedicato alla commemorazione delle vittime della strada, come pugni in un incontro di boxe truccato. Una omissione volontaria per lasciare spazio ai fatti – forse -, visto che anche in veste non ufficiale l'abbiamo visto indossare la cintura di sicurezza al volante della sua Fiat Panda, come un comune automobilista che rispetta le regole. In ogni caso, sempre meglio di quanto è riuscito a promettere Renzi per poi mantenere poco e niente.

PRECEDENTE RENZI – Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, appena insediato, aveva promesso una maggiore attenzione alla sicurezza stradale. Un discorso, quello dello scorso febbraio 2014, fatto di promesse sull'introduzione dell'omicidio stradale e sulla riforma del Codice della strada. Poi però un nulla di fatto e, dopo aver lanciato la sua immagine con la messinscena delle auto di proprietà, non si è affatto preoccupato di tornare sull'argomento sicurezza.  Mattarella però non l'ha nemmeno contemplata. Speriamo solo che non se la dimentichi.

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