Seat Ateca 2017: prova su strada e focus su sistema Traffic Jam Assist

Seat Ateca 2017: prova su strada e focus su sistema Traffic Jam Assist

Capacità di guida assistita per il SUV Seat Ateca nel traffico cittadino, che grazie a radar e telecamera accelera e frena in completa autonomia

7 Giugno 2017 - 07:06

Con il mercato dei SUV che anno dopo anno guadagna sempre più importanza, i brand che non avrebbero mai immaginato di produrre auto che ricoprissero questo segmento hanno cominciato ad attrezzarsi e proporre valide alternative. Seat Ateca è proprio uno di questi modelli, il primo per il brand spagnolo, che sviluppa una propria personale autonomia e si affianca all'offensiva proposta dall'universo di brand del Gruppo Volkswagen, come Tiguan ed Audi Q5. Ha dalla sua anche sistemi importanti di guida assistita, come il Traffic Jam Assist sul quale ci siamo concentrati con la rubrica SicurTECH.

IMPONENTE MA…SEAT Tutti i brand del Gruppo Volkswagen condividono un know how interno che permette di produrre auto valide e che aggrediscano il mercato da più punti di vista. In particolare ci sono Audi, Volkswagen, Seat e Skoda che sfruttano piattaforme in comune per tagliare i costi di progettazione di un bel po', così come condividono spesso motori ed una linea guida estetica. Infatti guardando la nuova Seat Ateca non si può fare a meno di pensare, ad esempio, a Volkswagen Tiguan (leggi la nostra prova su strada di Volkswagen Tiguan qui). Sarà per le linee orizzontali della fiancata, solchi che uniscono idealmente l'anteriore ed il posteriore dell'auto, oppure per la linea di passaruota o parte del tetto, ma fatto sta che di nota una buona somiglianza. Non ci saremmo aspettati altrimenti, considerando che hanno in comune ben più di quanto si immagini. Ma se è vero che l'economia conta, c'è anche la personalità di un brand che deve avere voce in capitolo. Seat Ateca richiama quindi quelli che sono i tratti distintivi del brand spagnolo, come i fari full-LED spigolosi, molti belli e che custodiscono al proprio interno luci di posizione che fungono anche da frecce, ma anche la calandra trapezoidale tipica delle auto di Martorell. Ad un'immagine di sana imponenza si alterna anche una linea dinamica creata dalle vetrate dal finale spigoloso e dall'andamento del tetto, mentre una interessante interpretazione Seat è riuscita a darla al posteriore della Ateca: qui coesistono e convivono una linea leggera e non pesante con un design tipico degli stop delle auto spagnole, mix che non risulta pesante alla vista e spezza in modo efficace la linea del portellone bagagliaio.

INTERNI RAZIONALI In effetti tutto ciò che ha fatto la differenza in casa Seat rispetto agli altri brand è possibile trovarlo anche all'interno della nuova Seat Ateca. E' il caso della strumentazione, non un grande display come le sorella Tiguan e Q5 ma con doppio quadrante analogico e display al centro per le informazioni di bordo. Ma anche la posizione del display touchscreen da 8 pollici che sovrintende l'infotainment, oppure la disposizione dei tastini ai due lati e delle manopole in basso. E ancora la forma delle bocchette di areazione sparse per l'abitacolo vivono i tratti tipici del brand spagnolo, mentre è la plancia stessa ad offrirsi con un design razionale e che richiama un po' l'andazzo teutonico dei prodotti del Gruppo Volkswagen. Ci siamo meravigliati più che altro di aver trovato un tunnel centrale leggermente spoglio, almeno considerando la quantità di tasti e comandi presenti sulle auto oggigiorno, poiché ha dalla sua parte solo la leva del cambio, il tastino del freno a mano elettronico e la manopola che seleziona il profilo di guida preferito. Null'altro, a parte due portabicchieri, una presa Aux ed una USB, che però sono avanti al selettore del cambio, vicino lo slot della ricarica ad induzione per smartphone, optional montato sul modello in prova. A tal proposito vogliamo soffermarci sulla presa USB: unica e sola, serve praticamente solo a chi è seduto in prima fila, poiché al posteriore non c'è la possibilità di ricaricare in alcun modo un eventuale telefono. E' chiaro che non sempre si può verificare una tale ipotesi e necessità durante un viaggio, ma almeno uno slot sarebbe stato decisamente preferibile. Ad ogni modo per i viaggi lo spazio di certo non manca e la Seat Ateca non sembra affatto soffrirli, con addirittura il gancio traino retrattile che spunta alla semplice pressione di un tastino all'interno del bagagliaio, ma di fatto i sedili sono risultati leggermente scomodi nell'imbottitura. Nulla di trascendentale oggettivamente, anche perché offrono il valore aggiunto di potersi concedere uno spazio vitale in più.

TECNOLOGIA E GUIDA ASSISTITA In ottica sistemi di sicurezza elettronici ed assistenza alla guida la Seat Ateca mette in campo tutto il know how maturato dal brand spagnolo (e non solo…) in tema di protezione degli occupanti e confort di guida. Con il pacchetto di controlli di guida avanzati sono a disposizione dell'utente non solo sistemi che agiscono in caso di pericolo imminente, come la frenata automatica d'emergenza, ma anche apparati volti ad avere un ruolo attivo durante la guida. Questo è il caso dell'Adaptive Cruise Control ad esempio, che lascia al conducente solo l'onere di dover mantenere una traiettoria lungo i percorsi autostradali. A questo però si affianca anche il Traffic Jam Assist, sistema che lascia il controllo all'auto nel traffico cittadino e che vi abbiamo spiegato nella rubrica SicurTECH. Basta premere play sul video qui sotto per scoprire come funziona.

SU STRADA Abbiamo cercato di mettere a dura prova le doti dinamiche di questa Seat Ateca, che abbiamo provato in motorizzazione 2.0 diesel da 190 cavalli e trazione integrale, ma si è dimostrata essere una valida compagna di avventure. Questo perché con il selettore di guida impostabile non solo su “Sport”, “Eco” e “Normal” ma anche su “Snow” e “Offroad” pare essere a proprio agio in una vasta gamma di situazioni nelle quali ci si potrebbe trovare a guidare. La più comoda è senza dubbio la Normal, che chiede il massimo alle sospensioni in termini di assorbimento asperità e si vota all'utilizzo giornaliero in quella che è una giungla cittadina, mentre l'autostrada è il terreno di battaglia della modalità Eco: oltre ad un'erogazione più sommessa del propulsore viene abbinato anche il veleggiamento del cambio in fase di rilascio gas, particolare che aiuta a contenere i consumi. Per i più intraprendenti c'è comunque la selezione Sport, anche se di fatto, nonostante il cambio diventi più veloce ed il motore più pronto ad erogare tutta la coppia e potenza delle quali è capace – e non sono di certo pochi -, non è esattamente quella più adatta alla Ateca, che resta comunque un'auto con impostazione più turistica. Un grande punto interrogativo ce l'ha fatto sorgere il cambio DSG a 7 rapporti, che sebbene sia veloce nel passaggio da una marcia all'altra sia in accelerazione che in frenata, non è affatto il massimo come logica di funzionamento. Indubbiamente in alcuni casi mantiene per troppo tempo la marcia, che si traduce in uno sfrizionamento nel ripartire dalle basse velocità. Esatto, pur di non scendere in prima marcia questo cambio preferisce sfrizionare. Poco male comunque, perché in scalata aiuta il già eccellente lavoro dell'impianto frenante, che così non deve sempre farsi carico del rallentamento. Vero comunque che non ci sarebbe alcun problema, poiché i freni sono potenti tanto quanto non ti aspetti da un'auto di questo genere, ma un freno motore, per giunta ripartito sulle quattro ruote, di certo non fa male.

CONCLUSIONI In definitiva la Seat Ateca sembra un'auto riuscita nel suo genere, con la capacità di accontentare l'interesse di una vasta gamma di clienti nelle faccende quotidiane così come negli “sfizi” domenicali. Accetta in parte anche un l'offroad, ovviamente non estremo, situazione nella quale l'Hill Descent Control gioca un ruolo importantissimo nel mantenere il controllo della vettura lungo ripide discese. Si parte da circa 23.750 euro per l'acquisto di Seat Ateca, ma possono facilmente schizzare verso l'alto di qualche migliaio di euro se ci si lascia prendere la mano con gli optional a disposizione.

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