Incidente in retromarcia: chi fa manovra ha più responsabilità

Incidente in retromarcia: chi fa manovra ha più responsabilità La scarsa visibilità e l'assenza di sensori di parcheggio non giustificano chi fa retromarcia e provoca un incidente: la sentenza della Cassazione

La scarsa visibilità e l'assenza di sensori di parcheggio non giustificano chi fa retromarcia e provoca un incidente: la sentenza della Cassazione

17 Settembre 2015 - 07:09

Se, in retromarcia, causi un incidente, è sempre colpa tua. A nulla contano la scarsa visibilità e l'assenza di sensori di parcheggio: lo ha stabilito la Cassazione (quarta sezione penale), con sentenza numero 36039 del 17 giugno, depositata il 7 settembre 2015. Secondo gli ermellini, trattandosi di una manovra particolarmente delicata, il conducente deve prestare una maggiore precauzione rispetto a quella adottata durante la guida normale.

QUALCHE DRITTA – Gli stessi giudici, in passato, hanno indicato la prassi nei casi di manovre difficili, con scarsa visibilità: si può chiedere l'aiuto di un passeggero che visioni lo stato dei luoghi nella prossimità posteriore del mezzo. Il tutto trae origine da una vicenda dreammatica: anni fa, il conducente di un autocarro, nel fare retromarcia, non s'è accorto un'anziana. Che era stesa in strada, in seguito a uno svenimento. Quindi, la donna è stata investita ed è deceduta. Secondo la Corte, per quanto imprevedibile l'ostacolo, l'automobilista deve adottare tutte le cautele necessarie per poter prevenire anche l'imprevedibile. “L'impiego della strumentazione a disposizione dell'imputato, cioè i soli specchietti laterali, stante la pacifica inidoneità degli stessi a coprire l'intera area retrostante il mezzo, non avesse potuto garantire l'assenza di ostacoli o di altri utenti della strada”, dice la Cassazione.

MASSIMA PRUDENZA – D'altra parte, ricordano gli ermellini, il codice della strada presenta norme che sembrano estendere al massimo l'obbligo di attenzione e prudenza, sino a comprendere il dovere di prospettarsi le altrui condotte irregolari. In particolare, l'articolo 141 impone di regolare la velocità in relazione a tutte le condizioni rilevanti, in modo che sia evitato ogni pericolo per la sicurezza; e di mantenere condizioni di controllo del veicolo idonee a fronteggiare ogni “ostacolo prevedibile”. L'articolo 145 pone la regola della “massima prudenza” nell'impegnare un incrocio. L'art. 191 prescrive la massima prudenza nei confronti dei pedoni, sia che si trovino sugli appositi attraversamenti, sia che abbiano comunque già iniziato l'attraversamento della carreggiata. Tali norme tratteggiano obblighi di vasta portata, che riguardano anche la gestione del rischio connesso alle altrui condotte imprudenti.

SENSORI DI PARCHEGGIO: PREZIOSI – Partiamo da questa premessa: ormai, i Tpms (sensori che controllano la pressione degli pneumatici) sono obbligatori nella dotazione di serie sulle auto prodotte dal 1° novembre 2014. Ma i sensori di parcheggio non lo sono ancora. Eppure (al di là dell'investimento dell'anziana), sarebbero utilissimi per migliorare la sicurezza stradale, evitando l'impatto con oggetti e persone che si trovano nei paraggi. Idem la telecamera posteriore, che consente di non volgere lo sguardo all'indietro e di non fare manovre in posizioni scomode.

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