Il Comandante dei vigili di Roma dice che adesso la vigilessa sarà multata, ma la cosa ci lascia molto perplessi
Solo poche ore fa, abbiamo dato spazio a una vicenda che sta suscitando forti polemiche: Raffaella Modafferi, nuova vicecomandante della Polizia municipale di Roma, dopo aver promesso tolleranza zero contro la sosta vietata nella capitale (una piaga della Città eterna), viene pizzicata da repubblica.it a parcheggiare alle fermate dei mezzi pubblici. In divieto più d'una volta. Proprio lei che aveva detto a tutti gli agenti disponibili, compresi quelli degli uffici con compiti meno incombenti, di andare in strada per multare tutte le auto parcheggiate in divieto. E la seconda puntata di questa commedia è ancora più clamorosa: perchè adesso il Comandante dice che lei sarà multata. Ma la legge non permette di multare nessuno solo attraverso l'uso di foto apparse sui giornali. Saremmo alla movilola dell'infrazione, quantomeno discutibile.
LA TROVATA DEL COMANDANTE – Raffaele Clemente, capo della Polizia municipale, è “del tutto evidente che l'indisciplina alla guida sia una condotta che peggiora la qualità della vita di questa città. Ciò è ancor più lampante quando l'indisciplina è commessa da un appartenente alle forze dell'ordine. Nel caso specifico, come non sempre accade, l'automobilista, il vicecomandante Modafferi, lealmente ammette la mancanza e attende la sanzione prescritta dal Codice della strada. Fa questo con la compostezza che dovrebbe contraddistinguere ogni pubblico ufficiale, senza scomodare la 'presunzione d'innocenza'. La collega, ammettendo l'infrazione, si impegna anche ad infliggersi la relativa sanzione”. E aggiunge: “Per quanto mi riguarda, intendo invece chiedere scusa ai cittadini romani per l'accaduto, riconoscendo il disvalore dell'episodio. Anche i vigili commettono infrazioni, e quando ciò accade, come in questo caso, devono fare il loro dovere, pagando le relative sanzioni come il resto dei cittadini. È questo il segnale di richiamo alla legalità che questa amministrazione vuole trasmettere e che tutti noi vogliamo a tradurre in azioni concrete”.
MULTA DA SÉ? – Già le parole del Comandante appaiono quantomeno criticabili da parte di chi conosce il CdS e come va la legge, ma continua: “La Modafferi si farà da sola la multa, ammesso che si sappia la data dell'infrazione”. È possibile una procedura simile? A SicurAUTO.it pare più che altro una trovata mediatica che difficilmente troverà discontro. In realtà, la violazione per divieto di sosta andrebbe rilevata subito sul luogo del fatto e notificata al trasgressore, se presente, oppure inviando a casa del proprietario della macchina il verbale (il foglietto di preavviso lasciato sul parabrezza non è previsto dal Codice della strada, non ha valore legale, ma è una consuetudine di quasi tutti i Comuni). Se non c'è subito la contestazione della violazione “dal vivo”, col vigile che appioppa la multa alla vettura trovata in divieto di sosta, non può esserci una contravvenzione a posteriori basata su delle foto di giornale. La legge non lo prevede e anche altri esperti del settore, vicini al mondo delle polizie municipali, ci hanno confermato il nostro orientamento. A questo punto tutti noi possiamo iniziare a fotografare la gente per strada e mandare le foto alla Polizia Municipale (o Locale) e chiedere che tizio o caio venga multato perchè in divieto. Ma dai! La cosa brutta è che la gente crederà davvero che la sig.ra Raffaella Modafferi pagherà davvero le multe che merita. La verità è che dovrebbe dimettersi e andare a casa o essere cacciata. Se fosse stata pizzicata una sola volta, ok amen, potrebbe essere stato un caso. Ma lei è proprio recidiva!
DIMISSIONI? MA QUANDO MAI! – Durissima la reazione dell'Arvu (Associazione romana vigili urbani) il cui presidente Mauro Cordova definisce l'episodio delle foto “di una gravità unica” e chiede al Campidoglio di ritirare “la nomina di vicecomandante alla dottoressa Modafferi. Per molto meno, fu destituito, dal sindaco Veltroni, l'ex comandante del Corpo Giovanni Catanzaro”. In effetti, in questo Paese, la parola “dimissioni” è sconosciuta: dovrebbe essere la Modafferi a fare un passo indietro. Oppure la “spinta alle dimissioni” dovrebbe arrivare da Clemente, o dallo stesso sindaco della capitale Ignazio Marino. Utopia. Nel nostro Paese, pur di rimanere attaccati alla poltrona d'oro, dopo aver fatto una brutta figura, se ne fa volentieri un'altra: bell'esempio per una nazione in gravissima difficoltà.
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Bruno
12:16, 7 Dicembre 2013Un bel Tapiro di Striscia ci starebbe proprio bene!