Verona, multe scontate? Bilancio in rosso

Verona, multe scontate? Bilancio in rosso Da oltre un anno

Da oltre un anno, chi paga le multe entro 5 giorni ha diritto allo sconto del 30%. A Verona, questo ha inciso sul rosso di bilancio

25 Settembre 2014 - 06:09

Il Comune di Verona ha un rosso di 2,4 milioni di euro. Numerosi i fattori che incidono sulla voragine, ma, come riporta veronasera.it, ad aver appesantito la situazione è stato anche il minor gettito in materia di multe. A spiegare le ragioni del calo degli incassi è stato il comandante della polizia municipale, Luigi Altamura. Capita infatti che molti continuano a non pagare (i proverbiali “furbetti”), mentre tanti altri hanno scoperto che pagare la multa subito, ovvero entro 5 giorni, è molto conveniente. Questo per effetto di una norma approvata nell'agosto 2013 che prevede una riformulazione dell'articolo 202 del Codice della strada. Il pagamento ribassato del 30% è ammesso per tutte le violazioni, anche quelle commesse in orario notturno (perciò maggiorate di un terzo rispetto alle altre), tranne quando prevista la sospensione della patente o la confisca del veicolo.

PRO E CONTRO DEL RIBASSO – Si tratta, per quanto riguarda le multe scontabili, perciò della maggior parte delle violazioni stradali, a eccezione di quelle più gravi come la guida in stato di ebbrezza, l'eccesso di velocità oltre i 40 chilometri orari, i sorpassi pericolosi come quelli effettuati in curva, agli incroci, di veicoli fermi all'attraversamento pedonale o in lento movimento. Si versa il 70% in fretta, non si fa ricorso, e si salda al volo risparmiando. Anche se, questo va detto, i Comuni hanno incassi più veloci e sicuri, dal momento che le opposizioni ai giudici di pace e al prefetto non sono più viste come una soluzione appetibile: tempi lunghi, tassa di 43 euro da pagare in caso di ricorso al giudice, rischio di raddoppio della multa in caso di ricorso respinto dal prefetto. Il termine di 5 giorni decorre dal giorno successivo la contestazione su strada. E se cade in festivo, scorre al primo giorno feriale successivo. Secondo, nel caso di notifica del verbale con emissione della comunicazione di avvenuto deposito (per assenza del destinatario), il termine decorre dall'11° giorno dalla data di spedizione. Sempreché il cittadino non ritiri l'atto prima del termine dei 10 giorni della compiuta giacenza. Invece, in caso di notifica tramite esposizione presso la casa comunale, i giorni per il pagamento con sconto del 30% decorrono dopo 10 giorni dalla spedizione della raccomandata di avviso, oppure dalla data di ritiro della multa. Qualora l'agente accertatore sia munito di idonea apparecchiatura il conducente è ammesso a effettuare immediatamente, nelle mani dell'agente, il pagamento mediante strumenti di pagamento elettronico con lo sconto del 30%. L'agente trasmette il verbale al proprio comando o ufficio e rilascia al trasgressore una ricevuta della somma riscossa, facendo menzione del pagamento nella copia del verbale che consegna al trasgressore. Il ministro dell'interno promuove la stipulazione di convenzioni con banche, con la società Poste italiane e con altri intermediari finanziari al fine di favorire, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la diffusione dei pagamenti mediante strumenti di pagamento elettronico previsti dall'articolo 202 del Codice della strada.

I NUMERI DI VERONA – Su 154.432 verbali considerati, oltre 78mila sono stati già pagati, di cui 70.412 con lo sconto. Il problema è che il Comune ci contava, su quei soldi. Aveva previsto 16,3 milioni di incasso, ne sono arrivati 13,8. L'assessore al Bilancio Pier Luigi Paloschi ha precisato che non sarà necessaria alcuna manovra e il bilancio si chiuderà in pareggio e viene dunque scongiurato il pericolo che non riesca a rimanere entro i margini del Patto di stabilità. L'ammanco di soldi sarebbe stato infatti compensato da un contributo straordinario dello Stato. Ma è polemica. “Pur comprendendo le complicazioni di bilancio bisogna dare una valutazione positiva se, come hanno suggerito i resoconti ascoltati in commissione, veronesi e turisti sono diventati più ligi alle regole quando sono al volante – spiegano i consiglieri comunali Michele Bertucco e Stefano Vallani -. Un'altra ipotesi che l'amministrazione dovrebbe verificare è se, contemporaneamente, complice la crisi economica, non sia diminuito anche l'uso dell'auto in città. La preoccupazione esclusiva per i mancati introiti è invece rivelatrice di un'amministrazione priva degli strumenti necessari a leggere e ad accompagnare i cambiamenti. La mancata programmazione della mobilità, sottolineata anche dall'assenza del Pum (Piano urbano della mobilità) oltre che del Pgtu (Piano generale del traffico urbano), sta generando i conflitti che quotidianamente si svolgono sotto ai nostri occhi: studenti contro residenti (come per via Bertoni); commercianti contro residenti (vedi questione dei plateatici d'estate); automobilisti contro ciclisti. E' necessario evolverci anche attraverso la realizzazione del Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) che proietterebbe la nostra città tra le realtà più avanzate. Invece siamo ancora in attesa che l'amministrazione si decida a presentare al Consiglio il Piano del traffico urbano, che a questo punto (i dati sono del 2009), è già obsoleto”.

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