Un futuro a zero incidenti? Noi lo abbiamo vissuto per un giorno

Un futuro a zero incidenti? Noi lo abbiamo vissuto per un giorno Entro il 2050 le auto guideranno da sole e la Vision Zero senza incidenti ed emissioni locali sarà realtà. Ecco la nostra esperienza

Entro il 2050 le auto guideranno da sole e la Vision Zero senza incidenti ed emissioni locali sarà realtà. Ecco la nostra esperienza

27 Giugno 2017 - 10:06

1,25 milioni di morti sulle strade ogni anno a livello globale, più di entrambe le guerre mondiali messe insieme. Numeri spaventosi che dovrebbero farci riflettere. E tutto questo mentre le auto di oggi sono diventate sempre più sicure e tecnologiche. Ma un'auto supertecnologica non è abbastanza sicura se non è a prova di guidatore. E' questa la pietra miliare che ci trasporterà dalla guida assistita a quella totalmente autonoma (leggi qui tutte le novità sulle auto a guida autonoma). Ma come si può, in attesa delle auto a guida autonoma, impedire a un automobilista distratto di imboccare, ad esempio, una strada contromano o aiutarlo in caso di malore? Che sensazione si prova a bordo di un'auto che fa tutto da sola? Siamo volati fino in Austria per vedere da vicino e testare le più recenti innovazioni che ZF ha sviluppato nell'ambito nel progetto Vision Zero Vehicle per ridurre le distrazioni al volante (con i sistemi Driver Distraction Assist e Wrong-way Inhibit) le emissioni locali e portare i morti sulle strade a zero. Perchè, come afferma ZF, “i veicoli automatizzati non corrono rischi dovuti a leggerezza, non guidano mai a una velocità eccessiva o sotto l'effetto di alcol, non si stancano, non si distraggono e non si spaventano. Devono tuttavia essere in grado di muoversi su strade che saranno caratterizzate ancora per molto tempo da veicoli non autonomi, ovvero condotti da persone, i quali rappresentano un potenziale rischio di incidente”.

INTEGRAZIONE ZF/TRW, MA NON BASTA Ai consumatori meno esperti i marchi ZF e TRW potrebbero suondare semi sconosciuti, ma stiamo parlando di uno dei gruppi automotive più grandi del mondo, che fornisce componenti e cambi per tutte le Case automobilistiche del mondo. Un gruppo con 136.000 dipendenti e 2 miliardi di dollari investiti annualmente in Ricerca & Sviluppo. Ricerca che sta muovendo passi veloci verso la guida autonoma o semi-autonoma. Ma la sfida è così grande che, incredibilmente, un colosso del genere non può vincere la sfida da solo. Ed ecco quindi che ZF – TRW ha recentemente stretto un'alleanza strategica con HELLA (per il suo know how sui radar) e sta investendo come incubatore di startups altamente specializzate in tecnologie utili alla guida autonoma (max 40% del capitale e nessun controllo sulle stesse, in modo che possano muoversi liberamente sul mercato e dialogare anche con i competitors). A proposito di competitors, durante una cena informale, gli ingegnieri ZF ci confessano che, essendo la sfida delle auto a guida autonoma davvero enorme, tutti stanno dialogando con tutti (Bosch, Continental, Tesla, Google, etc…) e si sta persino cercando di creare un cloud comune dove inserire i dati “crudi” delle varie sperimentazioni su strada. La strada è ancora lunga, considerato anche che non vi sono ancora standard unificati a livello normativo, ma non è detto che non si possa arrivare ad una specie di opendata della guida autonoma.

TEST SU STRADA VIRTUALI E “PUNTO DI NON RITORNO” A proposito di test su strada, gli esperti stanno lavorando a dei sistemi di test su strada virtualizzati, che evitino di dover guidare di nuovo per milioni di km quando un dato componente viene modificato/migliorato. Ed effettivamente, se ci pensiamo bene, i test su strada comportano costi, ma soprattutto tanto tempo. Inoltre con i sistemi virtualizzati si potrebbero riprodurre più facilmente gli stessi scenari, cosa che su strada diventa praticamente impossibile. Provate a girare intorno al vostro quartiere, ad ogni passaggio i vostri occhi vedranno persone, bici, auto, animali diversi. Occhi che per le auto sono le telecamere ad alta risoluzione (ZF ha puntato su una telecamera con 3 occhi e funzionalità diversi), i radar e i laser (conosciuti come LIDAR solidi, quelli con sistema rotante saranno abbandonati perchè poco affidabili in campo automotive). Tutti sensori che dovranno vedere ed reagire – seguendo il motto SEE -> THINK -> ACT – in pochissimi millisecondi. Uno studio avanzatissimo, che ha studiato tempi e traiettorie degli incidenti, dimostra che il 60% si sarebbero potuti evitare se solo il guidatore avesse reagito entro 500ms. Un tempo di reazione da pilota di F1, ma che i sensori delle auto del futuro potranno avere (oggi reagiscono entro 100ms) se coadiuvati da software ed algoritmi tarati al millesimo.

(NON)GUIDARE UN'AUTO, DAVVERO UNA STRADA SENSAZIONE Guidare è un po' come andare in bicicletta. E' abbastanza difficile dimenticare come si fa, nonchè ancora più difficile cambiare le proprie abitudini (pensate ad una bici con manubrio tondo o senza un pedale). Beh mettersi al volante di un'auto autonoma e vederla fare una serie di operazioni da sola, dovendo restare passivi… beh diciamo che una strana sensazione la dà. In pista per prima cosa, ma ancor di più quando i tecnici ZF ci hanno portato su strade aperte al pubblico (dove solo loro possono guidare avendo dei permessi speciali). Nel video sotto scoprirete di più, è in inglese ma le immagini sono eloquenti. Da notare come l'auto sperimentale in prova abbia ancora dei limiti, infatti nelle due diverse uscite dall'autostrada il pilota è dovuto intervenire per controllare al meglio l'auto (per via del traffico in coda nella corsia d'uscita e/o per la curva piuttosto marcata). Ad ogni modo buona visione!

COME INTERVIENE NELLA GUIDA CONTROMANO Sempre in tema di distrazioni, il sistema Wrong-way Inhibit messo a punto da ZF impedisce in modo attivo la guida contromano. Secondo i dati del National Transportation Safety Board, sulle autostrade americane ogni anno muoiono in media 260 persone a seguito di incidenti causati dalla guida in senso opposto a quello di marcia. “In futuro, con il sistema Wrong-way Inhibit vogliamo porre fine alle drammatiche statistiche riguardanti gli incidenti per guida contromano”, ha sottolineato Harald Naunheimer. Il sistema che SicurAUTO.it ha messo alla prova si attiva non appena intuisce che il conducente sta imboccando una strada in senso contrario a quello di marcia, ad esempio in seguito all'inserimento dell'indicatore di direzione o ad una sterzata. Appena ha capito che volevamo imboccare la strada sbagliata ha iniziato a dare diversi segnali sonori e fisici (cinture di sicurezza e vibrazione volante). Noi li abbiamo deliberatamente ignorati, sino a quando l'auto ha preso il controllo e si è arrestata prima di imboccare completamente la rampa (eravamo in pista chiusa). Il sistema è molto interessante (riconosce i segnali e si fa aiutare dal GPS), ma un po' troppo lento per i nostri gusti, ne abbiamo parlato con Volker Vogel che sta sviluppando il sistema, dando anche il consiglio di forzare l'arresto dell'auto non a centro strada ma ad interno curva almeno. Volker ha ringraziato per il cosiglio e promesso di metterlo nel loro “to do”. Della serie, ogni consiglio è ben accetto in un mondo ancora tutto da esplorare.

SCANSIONE 3D DEL VOLTO PER SCOVARE LO SGUARDO DISTRATTO Secondo uno studio sulla sicurezza stradale condotto dall'Allianz, la distrazione è la causa di quasi 1 incidente mortale su 10. Nel 2016, infatti, in Germania i morti sulle strade a causa della distrazione del conducente sono stati 350, cioè 94 in più rispetto ai decessi per guida in stato di ebbrezza. “Il Driver Distraction Assist è un dispositivo che riconosce eventuali distrazioni quando si è al volante e avvisa di conseguenza il conducente, intervenendo attivamente sulla guida in caso di emergenza, finché la potenziale situazione di pericolo non cessa”, spiega Harald Naunheimer, Direttore del Centro di Ricerca e Sviluppo di ZF. Alla base di questo sistema vi è una telecamera laser 3D posta nell'abitacolo che misura il tempo di volo (TOF, Time of Flight) con capacità di apprendimento. La telecamera rileva la posizione della testa del conducente in 3D e in maniera affidabile, sia di giorno sia di notte, anche in condizioni di luce sfavorevoli. Consente quindi di rilevare il momento esatto in cui il conducente distoglie lo sguardo dalla strada e, non solo avvisa il conducente, ma è in grado persino di arrestare il veicolo in un punto sicuro se il conducente non reagisce entro alcuni secondi (leggi anche il Test del TCS sui sistemi di frenata automatica a confronto). Nel video sotto Volker Vogel ci porta a bordo della Vision Zero, che permetterà, un giorno, di avere zero incidenti e zero emissioni locali (è totalmente elettrica).

IL FUTURO RISCRIVERA' L'AUTO La sfida della guida semi autonoma è ormai iniziata e dalle immagini che vi abbiamo proposto è pronta a mettere in discussione 100 anni di storia dell'automobile. Gli attori in campo, come abbiamo visto, sono tanti e ognuno di essi segue la sua rotta verso la Vision Zero che secondo alcuni studi vedremo già dal 2030, mentre secondo altri dovremo aspettare fino al 2050. Quello che possiamo testimoniare di più tangibile, a parte le previsioni, è che tutte le regole, non solo etiche sulle responsabilità in caso di incidente (l'auto potrebbe dover decidere realmente chi salvare in caso di incidente invevitabile) o di circolazione stradale, saranno riscritte. Basta pensare che tra qualche anno viaggeremo in auto potendoci rilassare distesi, posizionare contromano il sedile o leggere semplicemente un libro per capire che dietro queste semplici azioni ci sarà da riprogettare gran parte dell'auto che conosciamo oggi, dalle cinture di sicurezza, ai sedili o agli airbag – solo per citarne alcuni – che dovranno essere adatti a proteggere gli occupanti in posizioni e situazioni molto diverse rispetto a quelle cui siamo abituati. Insomma l'avvento della guida autonoma comporterà delle problematiche così vaste da rivoluzionare la storia dell'automobile nei prossimi 20 o 30 anni, ma il futuro per molte realtà aziendali come ZF è già realtà.

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