Per i conducenti UberPop, una confisca via l'altra a Milano
È strage di confische di auto UberPop: l'applicazione che permette a ciascuno di utilizzare la sua auto come una sorta di taxi. Una cosa molto diversa da Uber, è l'applicazione (inventata da un'azienda califonrniana) che consente di chiamare via smartphone o via tablet un'auto con autista, ossia un'auto NCC, noleggio con conducente su berlina nera. Il fatto è che i vigili di Milano continuano a sequestrare le macchine UberPop per esercizio abusivo della professione: siamo almeno a quota sei. Scatteranno poi la confisca del veicolo, il ritiro della patente (12-18 mesi) e multa a discrezione del prefetto (da 1.700 a 7.000 euro).
CHE COSA DICE L'APP AMERICANA – Secondo l'azienda californiana, UberPop “è un servizio privato e tra privati, organizzati come un gruppo chiuso di utenti che condivide l'auto”. Quindi gli introiti degli autisti, stando all'app californiana, vanno interpretati come un rimborso spese calcolato in base alle tabelle dell'ACI: ricordiamo che Uber trattiene il 20%. Ma, almeno per quanto riguarda UberPop, definibile anche come car sharing peer-to-peer (il processo con cui un proprietario di un'auto mette il proprio veicolo a disposizione degli altri in affitto per brevi periodi di tempo), ministero dei Trasporti, Comune di Milano e Regione Lombardia non sono d'accordo.
CHE COSA DICE IL MINISTRO LUPI – Ma il ministro dei Trasporti Lupi è del tutto contrario a UberPop: “Chi garantisce che, se una mamma o una figlia usano UberPop come applicazione, colui che le va a prendere a fronte di un prezzo più basso abbia l'assicurazione della sua macchina? Chi garantisce se sia abilitato a guidare quella macchina? Chi garantisce se non guidi in stato di ebbrezza? Chi dà la garanzia che quel servizio sia effettivamente un servizio pubblico efficiente e chi si assume la responsabilità di questo?”. Si tratta di un servizio pubblico non di linea con corrispettivo di pagamento: per Lupi, devono esserci gli elementi previsti dalla legge perché i soggetti esercitino: “Non è che un ragazzo solo perché ha tre ore di tempo può esercitare quella professione. Per esercitare quella professione, deve dare garanzie come tutti gli altri lavoratori fanno”.
VIGILI MOLTO ATTIVI – Ecco ancora Lupi, più di recente: “Uber faccia tutti i ricorsi che vuole, se lo ritiene. Il decreto attuativo del comma 1 dell'articolo 28 della legge 2008 non fa che esplicitare ulteriormente le modalità in cui deve svolgersi il servizio di noleggio con conducente, ma il quadro normativo è già chiarissimo: il servizio di trasporto pubblico può essere esercitato da due soggetti, i taxi e, appunto, il noleggio con conducente. Pertanto Uber, e qualsiasi altra applicazione Internet, a prescindere dal nome, è legale fino a quando rispetta le regole previste per il noleggio auto con conducente, mentre UberPop non può essere considerata alla stessa stregua: in nessun Paese civile si può tollerare che chiunque si improvvisi conducente pubblico senza che possa fornire tutte le garanzie del caso, dalla licenza all'abilitazione professionale fino all'assicurazione”. E così, i vigili di Milano sono molto attivi. Gli agenti della Freccia 1 del reparto Radiomobile, specializzati in interventi contro l'abusivismo, hanno applicato l'articolo 86, relativo al servizio di piazza con autovetture Ncc (noleggio con conducente) e taxi.
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