Uber: anche l'Antitrust placa le polemiche dei tassisti

Uber: anche l'Antitrust placa le polemiche dei tassisti Il garante della concorrenza interviene nella diatriba tra taxi e ncc schierandosi dalla parte dei servizi di ride sharing come Uber

Il garante della concorrenza interviene nella diatriba tra taxi e ncc schierandosi dalla parte dei servizi di ride sharing come Uber

15 Luglio 2014 - 07:07

I tassisti di tutto il mondo hanno boicottato il sistema dei trasporti locali ovunque Uber tentasse di proporre la sua app innovativa di servizio di noleggio auto con conducente prenotabile “al volo” via smartphone. Ma nonostante i dissidi, gli scioperi e le proteste (anche violente) dei taxi, che vedono delegittimata la loro posizione da una pratica di concorrenza ritenuta sleale, Uber incassa consensi uno dietro l'altro. Stavolta a pronunciarsi a favore dei servizi di noleggio con conducente via smartphone è proprio l'Antitrust, che chiede al Governo di mediare al più presto aprendo alla tecnologia.

LA CONCORRENZA FA BENE AL MERCATO – Non servirà certo a raffreddare gli animi dei tassisti che continuano a gridare all'abusivismo delle auto nere di Uber, anzi, forse dopo questo intervento la situazione potrebbe addirittura precipitare, dopo che anche la TFL di Londra si è dichiarata pro-Uber. Ma visto che ad animare i malumori dei tassisti di Milano è da diversi mesi la concorrenza sleale denunciata ai danni del primo servizio pubblico non di linea, chi meglio dell'Antitrust poteva intercedere verso una manovra risolutiva? Peccato, però, che la proposta inviata a Camera, Senato, Consiglio dei Ministri e Ministero dello Sviluppo Economico esorti i legislatori ad aprire alle nuove opportunità che la tecnologia può offrire al settore dei trasporti. Non un intervento mirato salva Uber, quindi, ma una proposta che inquadra il servizio di noleggio con conducente in maniera non molto differente dal servizio di taxi.

DISCORDANZE DI CATEGORIA – La Proposta di riforma concorrenziale dell'Antitrust chiede – come riporta anche l'International Business Time – “di eliminare le distorsioni concorrenziali nel settore degli autoservizi di trasporto pubblico non di linea (…) abolendo gli elementi di discriminazione competitiva tra taxi e NCC in una prospettiva di piena sostituibilità dei due servizi”. In concreto, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, esorta la regolamentazione delle nuove piattaforme online che facilitano la comunicazione tra domanda e offerta “migliorando le modalità di offerta del servizio di trasporto di passeggeri non di linea, in termini sia di qualità sia di prezzi”.

LEGGE 21/1992 DA RIFARE – Inoltre, diversamente dalle possibili soluzioni del Comune di Milano, l'Antitrust propone “l'abolizione dell'obbligo di ricezione della prenotazione di trasporto per il servizio NCC presso la rimessa (articolo 3, comma 3 e articolo 11, comma 4)”, toccando la vera spina nel fianco dei tassisti. Ai tassisti milanesi, infatti, non va proprio giù il fatto che le auto nere di Uber sostino in strada invece di rientrare alla base e ricevono le richieste in tempo reale (contrariamente a quanto stabilito dalla legge n. 21 del 1992), anche se difatti è l'intermediario a passare agli autisti le prenotazioni dei clienti. Mentre per il conducente, sempre secondo l'Antitrust, “non deve essere obbligatorio disporre di una sede, di una rimessa o di un pontile d'attracco necessariamente nel medesimo Comune che ha rilasciato l'autorizzazione (articolo 8, comma 3)”. Intanto è atteso il Decreto Uber a luglio che dalle anticipazioni del Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi “dovrà tenere conto delle nuove tecnologie e andrà predisposto tramite il confronto tra tassisti e NCC”.

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1 Commento

giancarlo
13:51, 15 Luglio 2014

Questa e' pura strumentalizzazione politica… L'Europa ha detto che i taxi sono un servizio pubblico, non liberalizzabile e non concorrenziale.I taxi hanno tariffe e turni imposti, gli ncc no.. i taxi sono bianchi, con pappagallo e tassametro gli ncc no…Forse un giorno l'antrust dira' di eliminare la differenza tra polizia municipale e guardie particolarmente giurate, tanto entrambe le figure sono armate e hanno decreto del prefetto e nomina dal sindaco

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