Termini Imerese, la soluzione è sotto gli occhi di tutti ma nessuno vuole percorrerla

Termini Imerese, la soluzione è sotto gli occhi di tutti ma nessuno vuole percorrerla In queste ore di angoscia per migliaia di lavoratori FIAT dello stabilimento di Termini

In queste ore di angoscia per migliaia di lavoratori FIAT dello stabilimento di Termini, il governo regionale e quello nazionale appaiono in difficoltà nell'individuazione della soluzione migliore...

4 Febbraio 2010 - 11:02

Cosa c'entra la questione di Termini Imerese con la sicurezza stradale?

A primo acchito poco… tuttavia come sapete noi di SicurAUTO.it ci siamo occupati, già nel 2006, anche del problema della sicurezza ambientale e più in particolare alla possibile soluzione fornita dai bio-combustibili.

In questi giorni c'è un gran parlare del problema di Termini Imerese e finalmente sembra esserci una qualche proposta alternativa.

Forse, ripeto forse, la soluzione che per adesso è sulla bocca di tutti l'abbiamo lanciata io e Mario Ragusa della A.B.E. srl che verso metà dicembre abbiamo lanciato, attraverso la principale radio della Sicilia (Radio Time), la proposta di riconvertire Termini Imerese alla produzione di auto ecologiche.

Dopo soli due giorni il Presidente Lombardo ha lanciato la medesima proposta (un caso?), poi si è parlato di un interessamento da parte di una grossa società, oggi anche Tajani ha rilanciato la questione, per quanto adesso la rotta è stata portata verso le auto elettriche.

Io non comprendo come mai, visto che in Sicilia ci sono tutte le condizioni per produrre bio-combustibili a costi ragionevoli e che miscelandoli anche solo al 15% nei carburanti comuni vi sarebbe un abbattimento notevole delle polveri sottili, non si investa in questa direzione (maggiori informazioni sui biocarburanti e la loro compatibilità con le auto attuali qui).

Con l'occasione vi riporto un comunicato che abbiamo scritto in queste ore con altri ragazzi.

In queste ore di angoscia per migliaia di lavoratori FIAT dello stabilimento di Termini, il governo regionale e quello nazionale appaiono in difficoltà nell'individuazione della soluzione migliore per il futuro dei dipendenti della casa automobilistica torinese.

La FIAT ha ricevuto ingenti aiuti di Stato per venir fuori dalle sempre più frequenti crisi del settore dell'automobile: è per questo che l'accorato appello alle regole del mercato lanciato dall'amministratore delegato dell'azienda risulta particolarmente irritante, visto che il denaro dei contribuenti ha assunto un ruolo essenziale per la sopravvivenza della stessa.

Come spesso accade, tuttavia, il dramma cela un occasione di riscatto: perchè non riconvertire lo stabilimento nella produzione di motori o auto ecologiche?

La Sicilia possiede ingenti quantità di biomasse che vengono oggi bruciate senza essere trasformate in energia, e potrebbe dunque diventare una regione produttrice di bioetanolo.

L'uso di autovetture alimentate a biocombustibili, ma soprattutto a miscele di biocombustibili, potrebbe ridurre in maniera significativa l'inquinamento urbano e i rischi per la salute dei cittadini esposti alle emissioni inquinanti, rendendo la Sicilia protagonista in Europa per una nuova politica a tutela dell'ambiente.

I comuni siciliani avrebbero poi l'onere di utilizzare le leve decisionali di cui dispongono per rendere appetibili le auto ecologiche ai cittadini, chiudendo alcune aree urbane – a partire dai centri storici – alle auto a benzina e consentendo l'accesso soltanto ai veicoli a biocombustibile.

La svolta verde degli impianti di Termini costituirebbe un inversione a “U” rispetto al trend nazionale ed europeo, e rispettando le linee guida comunitarie nel settore della tutela ambientale potrebbe spingere il governo nazionale ad implementare il progetto con aiuti di Stato compatibili rispetto all'articolo 107, paragrafo 3, lettera c del nuovo Trattato sul Funzionamento dell'Unione introdotto dal Trattato di Lisbona.

Possiamo scegliere se fumare, bere o che tipo di cibo mangiare, ma non possiamo scegliere l'aria che respiriamo nelle nostre città. Questo è un problema serio di cui dovremmo occuparci seriamente e senza indugiare. La crisi di Termini è un'occasione per imboccare la strada giusta.

Che ne pensate?

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