Tassisti torinesi contro Uber Pop, la risposta di Uber Italia

Tassisti torinesi contro Uber Pop, la risposta di Uber Italia Ieri sera a Torino la tensione è salita alle stelle tra tassisti e autisti di Uber Pop. Ecco che cosa ci ha detto la direzione di Uber

Ieri sera a Torino la tensione è salita alle stelle tra tassisti e autisti di Uber Pop. Ecco che cosa ci ha detto la direzione di Uber

21 Gennaio 2015 - 05:01

Prima o poi sarebbe successo. Quando l'insofferenza cresce, gli animi si surriscaldano e non arrivano risposte dalle istituzioni, è solo questione di tempo che la protesta assuma tinte forti. Ieri sera a Torino (anche a Milano ci sono tensioni), alcuni autisti di Uber Pop se la sono vista brutta e hanno dovuto fronteggiare un nutrito gruppo di tassisti imbestialiti. “Uber ci sta uccidendo” avevano detto solo qualche settimana fa e ieri sera hanno deciso di passare all'azione, cogliendo un'occasione quanto mai ghiotta. Al teatro Colosseo, infatti, era in programma uno spettacolo di Claudio Bisio, a cui i promoter avevano pensato di abbinare una promozione (quanto si guadagna lavorando un giorno intero?), organizzata proprio insieme a Uber Pop, che offriva il trasporto gratis a chi aveva acquistato il biglietto in prevendita. Ma l'iniziativa promozionale si è trasformata in un'occasione ghiotta per i tassisti torinesi, che con un centinaio di auto hanno invaso la strada.

LE LAMENTELE DEI TASSISTI – Il blocco è avvenuto al termine dello spettacolo teatrale, con le auto bianche che hanno bloccato quelle del trasporto privato e hanno inscenato la protesta più dura contro Uber che si sia vista finora in Italia. “Questa gente ci ruba il pane; svolgono l'attività in maniera illegale e non garantiscono la sicurezza dei clienti, mentre le autorità stanno a guardare”. Queste, in estrema sintesi, sono le lamentele dei tassisti che si sentono derubati del proprio mestiere, attaccati con concorrenza sleale e lasciati soli dalle istituzioni. In verità a Torino, non molto tempo fa, sono state sequestrate tre auto ad autisti di Uber Pop (ne abbiamo parlato qui), ma evidentemente questo non è bastato a placare le ire dei tassisti, che peraltro sanno benissimo chi sono i driver di Uber.

LA SERATA DI TENSIONE – Ieri sera, infatti, con un blitz rapidissimo, i tassisti hanno bloccato la strada e accerchiato tre “abusivi” di Uber Pop, i quali, vista la situazione incandescente, sono rimasti dentro le macchine, mentre i loro clienti sono stati fatti scendere. “Loro non possono accompagnarvi a casa – hanno tuonato i tassisti – lo dobbiamo fare noi, se volete per stavolta anche gratis”. I tassisti sono infuriati e credono che questo sia l'unico modo efficace per ottenere le attenzioni della politica. A un certo punto arriva anche la DIGOS per placare gli animi e riportare la situazione alla calma. Dopo, gli autisti di Uber Pop si lamentano di essere stati minacciati e di aver ricevuto calci sulle portiere. Ci sarebbe anche una gomma tagliata e una bottiglia lanciata su una vetrina, ma certezze non ce ne sono. Da un lato i tassisti chiedono che vengano sequestrate anche queste auto, dall'altro gli autisti di Uber Pop vogliono giustizia, tutto questo mentre il traffico è andato in tilt e le persone uscite dal teatro non sono riuscite ad andare a casa. Quello che è certo è che i tassisti sono infuriati “Se non protestiamo ci faranno fallire. Noi paghiamo le tasse, investiamo denaro e guadagniamo pochissimo. Non siamo banditi, solo persone che difendono il proprio lavoro”.

LA RISPOSTA DI UBER – La risposta di Uber arriva oggi, con una dichiarazione di Benedetta Arese Lucini, General Manager di Uber in Italia. “Quello che è successo a Torino è senza dubbio un fatto grave, di violenza, che non tiene in considerazione la libertà delle persone che hanno liberamente scelto di utilizzare Uber e dei driver che contribuiscono alla mobilità urbana. Mi sembra paradossale offrire con la forza un passaggio gratis. Siamo comunque convinti che atti violenti di questo genere non rappresentino l'intera categoria, ma una minoranza ristretta. Non credo e penso che tutti i tassisti siano d'accordo che la violenza possa essere lo strumento per risolvere le difficoltà che nascono in momenti di cambiamento. I cittadini non possono essere ostaggio di questi metodi barbari e sono sicura che questo comportamento non potrà essere tollerato dalle istituzioni. È necessario aprire un dialogo che abbia al centro la libera concorrenza per il bene comune e che possa finalmente portare a una regolamentazione nuova capace di gestire la transizione verso un sistema che integra le innovazioni tra cui Uber”.

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