Aveva alterato la sua targa facendola iniziare con due lettere ancora non presenti nella targatura attuale. Beccato dalla Polstrada
Tra le varie riforme ed ipotesi di cambiamento del Codice della Strada che si sono susseguite nel corso degli anni vi è stata più volte la proposta di permettere la realizzazione delle targhe personalizzate, così chiunque avrebbe potuto sfoggiare il proprio nome o il motto preferito sulla sua automobile. Non era questo però l'intento di G.L., un quarantacinquenne calabrese che l'altra sera si era appena messo in viaggio a Genova con destinazione Reggio Calabria.
VOGLIA DI ARRIVARE SUBITO – Viaggiare con il fresco tutta la notte e soprattutto senza incontrare traffico ed ingorghi: una partenza intelligente. Pregustando corsie deserte e consapevole che mille chilometri sono in effetti lunghi da affrontare alla guida, il conducente prendeva in considerazione l'idea di accelerare un pò il passo, di andare un pò più veloce degli altri, giusto per arrivare prima possibile.
ELUDERE IL TUTOR – Come fare i conti però con il Sistema Integrato di Controllo di Velocità, altrimenti detto TUTOR, che controlla quasi tutta la rete autostradale italiana? Beh, all'autista calabrese veniva in mente di camuffare la propria targa così gli occhi elettronici della Polizia Stradale sarebbero stati tratti in inganno e lui avrebbe potuto strigliare al massimo i cavalli della sua Ford nuova di zecca. Nuova di zecca, appunto. Talmente nuova che la targa inizia con la lettera E ed in circolazione non ci sono ancora vetture la cui targa inizia con la F. Ma a questo G.L. evidentemente non pensava mentre camuffava con del nastro adesivo bianco la sua targa.
TARGA “SGAMATA” – Lavoro inutile peraltro perchè gli occhi elettronici del Tutor sono ad altissima risoluzione ed all'Operatore che avrebbe poi analizzato il fotogramma poco sarebbe bastato per individuarne il trucco, soprattutto in considerazione del fatto che la ripresa permette di ben riconoscere anche modello e colore della vettura (vedi nostra news, Targhe falsificate anti autovelox: la punizione è sicura e severa). La Polizia Stradale ha però anche occhi veri e propri a cui la targa di quella macchina non sfuggiva: erano le ore 18 quando, affiancati in coda nel traffico serale genovese, gli uomini della Polizia Stradale di Sampierdarena notavano un signore alla guida di un monovolume che insisteva, sbracciandosi e rallentando, per farli passare. Gli agenti in quel frangente non avevano nessuna fretta e consigliavano all'autista di riprendere la marcia ma lui ancora insisteva e rallentava. L'ennesima declinazione a quell'invito faceva infine avanzare la Ford ed il motivo di tanta gentilezza si palesava alla Stradale in una targa che ancora non esiste! Per G.L. scattava il sequestro delle targhe, il fermo del veicolo ed una denuncia in Procura. Reggio Calabria a quel punto appariva quanto mai distante per il maldestro automobilista.
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