Strisce blu e autovelox finti: caos

Strisce blu e autovelox finti: caos Trovato l'accordo fra Comuni e ministero dei Trasporti: ogni Comune farà come crede. Che confusione...

Trovato l'accordo fra Comuni e ministero dei Trasporti: ogni Comune farà come crede. Che confusione...

31 Marzo 2014 - 04:03

Come SicurAUTO.it ha anticipato qui, per quanto riguarda la regolamentazione della sosta nelle “strisce blu” (multa per chi sfora rispetto all'orario pagato), si è svolta al ministero dell'Interno con il ministro Angelino Alfano, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e il presidente dell'Anci (Associazione dei Comuni) Piero Fassino la riunione dedicata al tema. Sono stati confermati il parere dei ministeri: per chi sosta nelle strisce blu oltre il termine per cui ha pagato non viene elevata contravvenzione per divieto di sosta perché ciò non è previsto dal Codice della strada. La regolamentazione della sosta è materia di competenza comunale, per irrogare penali o sanzioni pecuniarie nei confronti di chi sosta oltre il termine per cui ha pagato il comune deve emanare una specifica delibera. In assenza di tale delibera e quindi finché non verrà approntata non è possibile elevare multe per il caso in questione. E qui si apre il primo problema.

QUANTI SOLDI? – Ogni Comune, quindi, farà come crede. Le penalità per il mancato pagamento che i Comuni possono prevedere devono essere improntate a criteri di commisurazione e ragionevolezza rispetto alla tariffa richiesta per la sosta: così dice il ministero dei Trasporti. Ma tutti i Comuni saranno ragionevoli? Oppure qualche Comune imporrà penalità assurde? E poi: la penalità sarà addirittura superiore a quanto si pagava prima con una multa? Sarebbe una beffa per i cittadini. Per il ministero, la penalità per il non rispetto di un contratto (tale è il pagamento di una tariffa a fronte dell'erogazione di un servizio) non può essere vessatoria: è auspicabile che nella legge delega per il nuovo Codice della dtrada in esame al Parlamento vengano indicati i principi generali a cui i Comuni devono attenersi e in ogni caso stabilito il criterio che le multe non possono essere una ulteriore forma di tassazione indiretta del cittadino.

MOLTE POLEMICHE – Secondo poliziamunicipale.it, il portale tecnico della polizia locale, sulla strada la polizia municipale non usa i pareri o gli accordi politici ma applica le norme. E al momento la questione dei ticket scaduti e dei box porta autovelox resta avvolta nel mistero per cui i vigili alzano le mani e attendono istruzioni normative. Poliziamunicipale.it ritiene che le dichiarazioni rilasciate all'esito dell'incontro tra i ministri Lupi e Alfano e il presidente Anci, Piero Fassino, non siano sufficienti a risolvere le delicate questioni operative sottese. Per quanto riguarda i ticket scaduti, spiega il direttore del portale Stefano Manzelli, rimettere la vicenda in capo ai singoli regolamenti comunali significa differenziare inevitabilmente le procedure e le tariffe da Comune a Comune e creare un aggravio di spesa per il recupero degli importi tariffari evasi dagli utenti. Insomma un boomerang per le tasche dei contribuenti e tanta carta in più per i Comuni. È giusta la richiesta di poliziamunicipale.it: servono regole chiare. Va però aggiunto che per troppi anni i Comuni hanno approfittato dell'opacità del sistema elevando multe a gogò. Ricordiamo che spesso nei Comuni le multe servono anche per sostenere l'apparato delle polizie locali, quindi c'è pur sempre un interesse a avere più budget nelle casse…

LA NOTA OPERATIVA – Ecco le disposizioni Anci ai Comuni. Nella sosta limitata o regolamentata è possibile incorrere nelle seguenti violazioni che sono sanzionate dal Codice della Strada:

1. Ove non venga posto in funzione il dispositivo della sosta, ovvero non venga indicato l'orario di inizio della sosta, si incorre nella sanzione prevista dall'art. 157 c. 8 del CDS;

2. Ove la sosta si protragga oltre l'orario per il quale è stata corrisposta la tariffa, si incorre nella sanzione prevista dal comma 15 dell'art. 7 del CDS;

3. Con riferimento inoltre alla sola protrazione della violazione, quale requisito costitutivo della fattispecie illecita, si rende palese la circostanza del suddetto punto 2 ma solo la presenza di una reiterazione della condotta.

In ogni caso, la violazione della regolazione comunale della sosta è sanzionata dal Codice della strada (solo a titolo esemplificativo si cita anche la violazione del comma 14 dell'art. 7) oltre alle attività di autotutela contrattuale previste dalle clausole penali eventualmente previste dalle società di gestione dei parcheggi.

Aggiunge l'Anci: “È giusto il caso di segnalare infine che il mancato accertamento di una violazione, anche da parte dell'ausiliario del traffico, nonché la mancata contestazione immediata della stessa e la applicazione della relativa sanzione prevista dal Codice della strada, può configurarsi come grave pregiudizio delle finalità di deterrenza nonché per garantire il rispetto delle regole di tutti gli utilizzatori del bene comune, oltre che realizzare un'eventuale responsabilità erariale”.

AUTOVELOX FINTI – Altra questione: gli autovelox finti. Secondo il ministero dei Trasporti, quanto ai dissuasori di velocità – comunemente definiti autovelobox – appare evidente che possano essere installati e operativi soltanto dissuasori dotati di effettivi dispositivi di controllo. Stando a poliziamunicipale.it, spetta ai ministeri mettere la parola fine alla questione. L'occasione è rappresentata dall'atteso decreto interministeriale che deve ancora essere diramato dall'entrata in vigore della legge 120/2010. La polizia locale non può applicare le dichiarazioni politiche durante gli accertamenti di polizia stradale. Servono disposizioni normative chiare che al momento non esistono, conclude il portavoce dei vigili. Insomma, come per le strisce blu, regnava e continua a regnare il caos…

LE (DISCUTIBILI) PAROLE DI FASSINO – Lasciano perplessi le parole di Fassino: “L'incontro che abbiamo avuto con i ministri Alfano e Lupi ha consentito di riconoscere che il tema della sosta è una competenza dei Comuni, che ne regolano le modalità e le sanzioni sulla base di propri atti deliberativi. Un risultato che fa chiarezza e consente ai Comuni di operare nella chiarezza ed esercitando i propri poteri. Viene fugata qualsiasi ombra sulla legittimità e sulla correttezza dei Comuni”. A dire il vero, se è scoppiato il bubbone, e se c'è stato l'incontro, è proprio perché qualcosa non quadrava nel comportamento dei Comuni, che troppo spesso interpretano il Codice della strada a proprio favore.

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