Smartphone a picco: Qualcomm si converte alle auto connesse

Smartphone a picco: Qualcomm si converte alle auto connesse Le vendite dei cellulari calano così Qualcomm mette a segno una manovra da 39 miliardi inglobando NXP e puntando al settore automotive

Le vendite dei cellulari calano così Qualcomm mette a segno una manovra da 39 miliardi inglobando NXP e puntando al settore automotive

28 Ottobre 2016 - 06:10

Segno dei tempi: perché SicurAUTO.it dovrebbe scrivere dell'acquisizione, da parte di un grande produttore di circuiti integrati, di un altro grande nome del settore dei chip? La cosa ha solide motivazioni, perché l'azienda che viene acquisita ha una grande esperienza nell'automotive mentre l'acquirente è il principale fornitore di processori per applicazioni mobili, segnatamente smartphone. Viste le specificità dei due attori in gioco la fusione appare molto sensata ed è appropriato parlarne su questo sito, visto l'ormai inestricabile legame fra l'automotive e l'elettronica (leggi di come Kia fa controllare l'auto da PC e smartphone).

L'OLANDESE E L'AMERICANA Gli attori di questo accordo sono l'americana Qualcomm e l'olandese NXP, con la prima che produce soprattutto processori per il mobile e la seconda molto più focalizzata nella sicurezza, nell'automotive (fabbrica componenti per i bus di dati automobilistici, radar, sensori e così via) e nei componenti discreti, anche se nel suo catalogo non mancano processori ARM, Cortex e System-On-a-Chip. I termini dell'accordo prevedono che Qualcomm, il più grande produttore mondiale di chip per dispositivi mobili, pagherà 47 miliardi di dollari per NXP, il più “prezioso” costruttore di chip europeo. Il Financial Times interpreta questo mega-affare come il più recente segnale del fatto che l'industria inizia a guardare oltre l'era degli smartphone.

NUOVI RECORD L'operazione è anche la più grande acquisizione mai avvenuta in Europa nel settore della tecnologia ed è anche la più importante fra quelle che hanno coinvolto produttori di chip desiderosi di aumentare la loro quota di mercato e di diversificare la produzione. L'accordo definitivo, approvato all'unanimità dai consigli di amministrazione di entrambe le società, prevede che una consociata di Qualcomm dia il via ad un'offerta per l'acquisizione di tutte le azioni ordinarie di NXP, pagandole 110 dollari l'una. Qualcomm ha “aggirato” Intel, il principale produttore nei chip per PC, diventando il leader dei processori per il mobile, ma ha dovuto affrontare il nervosismo degli azionisti dal momento nel quale il mercato degli smartphone ha mostrato segni di saturazione. Con l'acquisizione di NXP non soltanto il valore dei servizi “indirizzabili” salirà di circa il 40%, arrivando a 138 miliardi di dollari nel 2020, ma la diversificazione così introdotta farà sì che i ricavi connessi alla telefonia mobile, oggi pari al 90% del totale, scenderanno al 68%.

MONTAGNE DI SOLDI (OFFSHORE) Qualcomm, per fronteggiare l'importante investimento, dovrà attingere ai suoi 28,6 miliardi di dollari di riserve estere (anche lei ha il “vizietto” di tenere liquidità offshore) che saranno così soggette alle meno favorevoli tasse USA. L'accordo la costringerà inoltre a indebitarsi ulteriormente e le agenzie di rating del credito prevedono di declassare i suoi attuali 10 miliardi di dollari di debito. L'impresa vale la spesa? Probabilmente si, dato che Qualcomm stima che l'accordo dovrebbe aggiungere 10 miliardi di dollari alle sue entrate, portandole a 35 miliardi, e aprire a ulteriori mercati del valore di 38 miliardi che in precedenza non erano per lei accessibili. NXP è uno dei leader nel settore dei microcontroller automobilistici, identificazione sicura, processamento di rete e componenti a radiofrequenza anche di potenza. Come se non bastasse NXP ha anche una posizione di primo piano nei sistemi di infotainment, di networking e di sicurezza per i veicoli, fornendo nel 2016 soluzioni a 14 dei primi 15 sistemi top di car infotainment, e conta nel mondo più di 25 mila clienti. NXP è inoltre molto forte nei più che promettenti settori dei chip per i pagamenti contactless NFC (questa tecnologia sarà anche usata per aprire le automobili con lo smartphone), nell'Internet delle Cose (tecnologia che renderà i posti auto “intelligenti”) e nel 5G, che qualcuno ha già definito la “quarta utility”, che si aggiunge ad acqua, luce e gas (l'auto più connessa sarà in Corea proprio perché quel in Paese il 5G avrà un forte sviluppo).

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