Seat rivela la strategia per sbarcare in Cina

Seat rivela la strategia per sbarcare in Cina Al Salone dell'Auto di Guangzhou

Al Salone dell'Auto di Guangzhou, in Cina, la casa automobilistica spagnola svela i suoi piani per il mercato orientale

1 Dicembre 2011 - 07:12

Che la Cina sia uno dei mercati in via di sviluppo più promettenti è un dato di fatto. Proprio per questo, Seat ha deciso che è giunto il momento di sbarcare in estremo oriente e ha presentato il proprio progetto al Salone dell'Auto che si è svolto a Guangzhou dal 22 al 28 Novembre 2011.

ACCORDI SUL TERRITORIO – Dalla scorsa primavera la Seat, di proprietà del gruppo Volkswagen, si sta adoperando per concludere accordi commerciali con  i rivenditori che si occuperanno della distribuzione del marchio e per assumere e preparare il personale adatto alla vendita e all' assistenza delle vetture. Una volta sbarcata in Cina, nella primavera 2012, l'azienda dovrebbe poter contare su 15 rivenditori operativi, oltre alla sede centrale dislocata nel distretto economico-finanziario di Pechino, con venti impiegati. Tra i 15 concessionari pronti a iniziare l'attività, alcuni coprono le più grandi aree metropolitane del paese: Pechino, Shanghai, Chongquing, Shenzhen, Wuhan, Chengdu e Guangzhou. Il presidente della Seat, James Muir, ha dichiarato: «il nostro primo obiettivo è quello di raggiungere le più importanti città del Paese; in una seconda fase, intendiamo espandere la rete fino a coprire tutte le principali aree urbane».

I MODELLI DELLO “SBARCO” – Il primo modello Seat a essere distribuito sul mercato cinese sarà la Leon, già dalla primavera 2012, mentre nel corso del'anno verrà esportata l'Ibiza.  Al Salone dell'Auto di Guangzhou, in concomitanza del quale è stata posata la prima pietra della nuova concessionaria Seat della città, facevano mostra di sé anche l'Alhambra e tre prototipi già esposti negli ultimi dodici mesi, ma per la prima volta tutti insieme sullo stesso palco: la berlina IBL, il SUV IBX e la sport coupé IBE. L''IBL è una massiccia berlina ibrida plug-in sulle cui caratteristiche la Seat non si è ancora sbilanciata la quale, pur non anticipando alcun modello in particolare, rivela quali saranno i contenuti estetici del prossimo family feeling della casa spagnola. Il SUV IBX è invece il concept di una SUV compatta dalla quale, secondo indiscrezioni che la Seat non ha smentito, entro il prossimo anno potrebbe derivare un modello di serie. L'ultimo concept presentato è la IBE, una piccola sport coupé con trazione completamente elettrica, lunga 383 cm, larga 177 e alta 123, con un peso contenuto in soli 1100 kg. Secondo quanto dichiarato dalla Seat, il concept ha una potenza di 102 CV, una coppia di 200 Nm. Prestazioni: velocità massima di 160 km/h, accelerazione  da 0 a 100 in 9,7 secondi e autonomia di 130 km.

GRANDI NUMERI, GRANDI PROBLEMI – La Cina è una realtà dove le molte case automobilistiche locali presenti rendono fitta la concorrenza. Per questo, quelle “occidentali” che vorranno fare buoni affari dovranno puntare sull'estetica, sulla sicurezza (che al momento è un po' la nota dolente delle vetture made in China) oppure, per marchi come Ferrari e Lamborghini, sul blasone. Ogni volta che si parla di Cina bisogna ragionare su numeri enormi che presentano quindi problematiche commisurate alle dimensioni. Il mercato è in velocissimo sviluppo, la classe media si sta ampliando e con essa la richiesta di veicoli.  C'è quindi da chiedersi se le infrastrutture cinesi saranno all'altezza di sostenere uno crescita tanto rapida della mobilità. La riflessione va affrontata in termini di strade sicure, normative sulla circolazione adatte e certificazioni di sicurezza delle vetture. Il problema più rilevante, tuttavia, potrebbe rivelarsi quello dell'inquinamento. Infatti, se in un'Europa con circa 730 milioni di abitanti l'inquinamento desta serie preoccupazioni, tanto più dovrà preoccuparsene una Cina che di citttadini ne ha un miliardo e mezzo. La soluzione potrebbe essere quella di incentivare l'acquisto e l'utilizzo di vetture ecologiche mediante piani governativi studiati insieme alle case automobilistiche.

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